“Sono arrivato qui” è il nuovo singolo di MAVA (Matteo Avantaggiato), in radio e negli stores digitali dal 9 aprile, dopo il successo ottenuto con “Stereotipo” (premio SIAE miglior testo al Calabria Fest del 2019). Il video, in anteprima su Radio Bruno Brescia venerdì 16 aprile è ora disponibile su YouTube https://youtu.be/lJkY57JAexA
Il brano sottolinea un background cantautorale contaminato dal funk e dalla musica R&B, da cui MAVA è partito e a cui ora ritorna. Ne abbiamo parlato con lui, per maggiori dettagli e per qualche anticipazione sui progetti in cantiere …
Come è nata sono arrivato qui?
Tutto è partito in modo inaspettato con la richiesta da parte di uno dei ragazzi della produzione di scrivere un testo su di una base musicale, della durata di circa 1 minuto, perché in quel periodo lavorava alla pubblicazione di alcuni video tutorial su tecniche di home recording all’interno di una community online per musicisti.
Il risultato ci aveva sorpreso positivamente, quindi abbiamo deciso di modificare l’idea di partenza, produrre quello che ora è ‘’Sono arrivato qui’’: questo ha segnato l’inizio di una proficua collaborazione. Se ripenso a quel periodo, che coincide con i primi mesi di lockdown, è stato tutto così veloce e istintivo che sono felice di averlo assecondato in questa idea pazza di scrittura.
Avevo anche voglia di vestire il brano nel migliore dei modi, sostenendo il sound funky-jazz presente e il richiamo ad una sorta di alone vintage. Mi sono affidato perciò ai ragazzi di ICEBERG, che ho conosciuto attraverso i loro lavori e reputo talentuosi: da loro l’idea di simulare una riproduzione del videoclip su una pellicola di un vecchio film e utilizzare alcuni elementi distintivi degli anni Settanta/Ottanta come la mitica Citroen DS per esempio (che ho anche avuto il piacere di guidare!).
Da “Stereotipo” a “Sono arrivato qui”, cosa è cambiato?
È cambiato il team di lavoro, come dicevo prima. “Sono arrivato qui” è un pezzo strutturalmente e musicalmente atipico in alcune scelte, distante da logiche commerciali e ricco di influenze funky-jazz. Ultimo, ma non per questo meno importante, ho la fortuna di collaborare con Abacusweb da tanti anni e ora anche con una nuova etichetta discografica, PMS Studio, che hanno reso possibile tutto questo, credendo nel progetto.
Qual è stato il tuo percorso musicale?
Sono nato in un ambiente ricco di musica. In famiglia si ascoltava tantissima musica senza limiti di genere, uno dei miei fratelli strimpellava la chitarra classica e persino mio padre racconta fiero di una breve avventura da giovane all’interno di una band! Insomma penso di aver ascoltato quello che in qualche modo era silente dentro di me e con quella chitarra (malconcia sottolineerei) ho imparato a suonare e sentirmi libero.
La musica è prima di tutto condivisione e intorno agli 11 anni ho iniziato a frequentare musicisti e seguire qualsiasi cosa che fosse attinente alla musica: mi sono ritrovato per esempio a seguire corsi pomeridiani in fisica del suono o partecipare alle attività di una associazione jazz presente nel mio paese. Parallelamente ho fatto una cosa comune a tanti e cioè formare delle band per suonare in piccoli club e manifestazioni. Come spesso capita nella vita, è affrontando le difficoltà che si trovano le risposte migliori e io, trasferendomi a Bologna per studio, ho capito quale rapporto e quale ruolo volessi avere nella musica: ho iniziato a frequentare uno studio di registrazione e seguire la strada della scrittura e della musica d’autore. Frequentare uno studio di registrazione ti permette di contaminare le idee, conoscere realtà opposte e vivere esperienze uniche. Perciò, sicuramente l’esperienza in studio e le città in cui ho vissuto hanno condizionato il mio percorso musicale e ne sono molto geloso.
Quali artisti e generi ti ispirano?
Amo la canzone d’autore, i nomi importanti come Dalla, Concato, Battisti e sono un fan di Niccolò Fabi, il modo in cui ‘risolve’ dei concetti complessi e arriva a chiunque lo ascolti. Seguo moltissimi autori italiani che hanno scritto la storia della musica italiana, penso a Bungaro, Casalino e a tanti giovani autori attuali. Sono un amante del funk e new soul che fanno parte del mio background.
I tuoi prossimi progetti?
Voglio pubblicare un album! Ho i brani che mi rispecchiano e sono contento, come se fossi più maturo rispetto al passato e avessi messo a fuoco bene me stesso. Voglio suonare in giro e buttarmi in studio a registrare le nuove idee … insomma respirare quella musica nell’aria che oggi manca.
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