Ezio Guaitamacchi & JAM TV
presentano
A SONG A DAY KEEPS THE VIRUS AWAY
Pensieri, parole e riflessioni per attenuare l’ansia
e (ri)scoprire le canzoni che ci hanno cambiato la vita
OGGI IL QUINTO APPUNTAMENTO CON IL CANTAUTORE ROCK WARREN ZEVON
https://www.youtube.com/watch?v=lMJGChJyf0Y
La musica, oltre a emozionarci, farci sognare o semplicemente a svagarci e divertirci, ci fa meditare, riflettere, pensare. E, da questo punto di vista, può essere un prezioso sostegno psicologico per superare momenti di disorientamento e sconforto come quelli che stiamo vivendo oggi.
Oggi, alle ore 15, il quinto capitolo di “A song a day keeps the virus away” su jamtv.it in partnership con meiweb.it, mescalina.it, musicalmind.altervista.org, spettakolo.it e le pagine Facebook Cultura Virale e Musica senza aggettivi.
Ezio Guaitamacchi presenta storie, curiosità e riflessioni legate alle canzoni che hanno fatto epoca, quelle che, pur scritte anni fa, sono ancora di un’attualità disarmante. Un modo diverso di (ri)scoprire brani bellissimi che ci riconciliano con la vita.
WEREWOLVES OF LONDON – WARREN ZEVON
Anno 1975
Phil Everly, il più giovane e quello con la voce più alta degli Everly Brothers, è solito scherzare con l’amico Warren Zevon, acclamato songwriter di Chicago trapiantato in California. Dopo aver visto in televisione un film degli anni ’30, “Werewolves Of London” (i lupi mannari di Londra), continua a dirgli che avrebbe dovuto scrivere un brano con lo stesso titolo. “Sono sicuro che sarà un successo e che diventerà un tormentone”, sostiene Everly.
Zevon, dopo un po’ si convince e, seppure sempre un po’ per scherzo, decide di coinvolgere gli amici Waddy Wachtel e LeRoy Marinel. I tre compongono il brano in un quarto d’ora sviluppandolo attorno a un semplice giro di sol. Il testo, assolutamente surreale, parla di lupi mannari che si aggirano per ristoranti cinesi di Londra, mangiano piatti esotici e bevono Piña Colada. Warren Zevon, all’inizio, prende sottogamba la canzone che considera niente più che una boutade. Il pezzo però piace al suo amico Jackson Browne che inizia a suonarla durante i sound check dei suoi concerti. T Bone Burnett fa lo stesso proponendo il brano nel corso della prima parte del tour della Rolling Thunder Revue, il carrozzone hippie capitanato da Bob Dylan.
Tre anni dopo, Zevon pubblica il pezzo nel suo terzo, favoloso album Excitable Boy. Secondo Waddy Wachtel, “Werewolves Of London” è stato il brano più difficile da rendere in studio anche se il suo assolo di chitarra fu buono al primo colpo. La canzone diventa immediatamente un successo e resta in classifica per oltre un mese.