Il Governo convochi Spotify e Believe al Ministero della Cultura
GRIDO D’ALLARME DI AUDIOCOOP: CON GLI INTERVENTI DI SPOTIFY E BELIEVE DI QUESTI GIORNI SONO A RISCHIO CANCELLAZIONE DALLE PIATTAFORME STREAMING E TANTE PICCOLE REALTA’ MUSICALI DEL NOSTRO PAESE
Intervenga con la massima urgenza l’AgCom per imporre uno stop immediato per una verifica della legittimità di tali azioni.
Questa settimana si e’ tenuta un’assemblea straordinaria di AudioCoop, che ha 272 associati come collecting, tutti riferibili a piccole realta’ musicali costituite da editori e produttori musicali, che ha lanciato l’allarme verso le azioni preannunciate attraverso la stampa e attraverso mail alle piccole aziende musicali interessate del nostro paese da parte di Spotify e Believe.
Spotify, tra i diversi interventi, ne ha annunciato uno gravissimo: quello di non pagare nulla sotto i mille stream che resteranno nelle casse di Spotify con grave danno per i ¾ dei 100 milioni di brani presenti sulla piattaforma e per un valore si stima di circa di 40 milioni di dollari l’anno che resterebbero in pancia alla piattaforma e/o andrebbero ad altre destinazioni. Con grave danno verso gli aventi diritto e soprattutto le piccole realtà musicali che invece attingono a tale fondo, pur se ognuna con poche, ma vitali, risorse.
A ciò si aggiunge la e-mail di Believe arriva a tante piccole realtà musicali dove, a causa di ascolti artificiali in stream, annuncia la decisione di cancellare l’account di un’intera discografia di una piccola etichetta discografica indipendente cancellandola così dalle piattaforme digitali.
“Siamo di fronte ad attacchi illegittimi e gravissimi verso le piccole realta’ musicali del nostro paese” dichiara allarmata l’assemblea di AudioCoop “Attacchi che si possono fare perche’ il settore non è adeguatamente normato. Su tali azioni abbiamo gia’ contattato Afi ed altre collecting di piccoli e medi editori e produttori discografici indipendenti italiani per agire insieme e chiedere un intervento urgente al Governo convocando i responsabili italiani ed europei di queste piattaforme a un tavolo di confronto al Ministero della Cultura ed eventualmente anche al Ministero del Made in Italy. Inoltre segnaleremo tali comportamenti all’AgCom per verificare le opportunità di un intervento urgente per uno stop di queste azioni che minano alla base il futuro della musica del nostro paese”.
“Ci auguriamo che tali grida d’allarme vengano già raccolte dalla prossima settimana per intervenire tempestivamente prima che partano le prime azioni dannose verso la filiera creativa musicale innovativa italiana, fatta da tante di piccole realtà musicali indipendenti ed emergenti a rischio scomparsa” conclude AudioCoop.