“L’andirivieni” de L’Iperuranio è un brano che fonde abilmente le atmosfere dell’hip-hop con una scrittura riflessiva. Quarto singolo estratto dal prossimo disco “La Verità è un’altra”, la canzone rappresenta il capitolo sulla Vita. Il cantautore triestino ci trascina in un mondo in cui la tecnologia invade sempre di più le nostre vite, l’analfabetismo funzionale è una minaccia crescente, e la voglia di diventare qualcuno senza sforzo è sempre più diffusa. Tutto questo mentre sembra esserci una mancanza crescente di umanità nei rapporti interpersonali. Nonostante questi temi seri, il brano mantiene un tocco di ironia, un’abilità che l’artista ha dimostrato nel corso della sua carriera.
“L’andirivieni” è il tuo nuovo singolo. Come è nata l’ispirazione per questa canzone?
Dopo il mio primo disco non avevo ancora ripreso a scrivere seriamente. Durante il lockdown, invece, ho sfruttato lo stare a casa (cosa che peraltro adoro…) per raccogliere le idee e ho cominciato a comporre un pezzo dopo l’altro, raccogliendo gli spunti maturati negli anni precedenti. L’andirivieni all’inizio era solo strumentale (e decisamente più lenta). Improvvisando sul ritornello mi è uscita fuori la parola del titolo e di getto il resto. Il ritornello fotografava la vita in generale, quindi scrivendo la strofa ho voluto sfogare le mie perplessità sulla vita dei nostri giorni.
Il brano ha un ritmo molto coinvolgente. Come hai lavorato alla produzione e ai loop che lo caratterizzano?
Da sempre io consegno a chi mi aiuta a sviluppare le canzoni un demo che in realtà è una vera e propria pre-produzione. In questo caso, passando le mie tracce ad Alberto Bravin, gli ho letteralmente chiesto “vorrei un loop come fosse suonato da un batterista nero sovrappeso, di quelli che muovono le braccia dal gomito in su, restando fermi ma che hanno tiro…”. Direi che Alberto ha centrato il punto…
Vuoi spiegare ai nostri lettori com’è nata l’idea della cover?
Mesi fa ho detto improvvisamente: “la copertina sarà una trottola”. Poi ne ho vista una in un negozio di oggetti per bambini e l’ho comprata. Al momento di fare le foto promozionali, ho chiesto al mio grande amico, nonché fotografo e videomaker di fiducia, Francesco Chiot di fotografarla. Quando ha preparato il set fotografico ci ha messo un tavolo di vetro ed eccoci qui.
Quanto è importante per te trasmettere emozioni al pubblico?
Per me la cosa più importante è scrivere. Ne ho bisogno. L’ho fatto e lo farò finché vivo. Detto questo, qualsiasi forma d’arte passa da un momento privato a uno pubblico. Dal momento in cui escono le mie canzoni, come si suol dire, sono di chi le ascolta. Quando qualcuno mi scrive per dirmi che ha sentito per caso un mio pezzo, che ne so, shazammaandolo e l’ha colpito, beh, è per me un momento incredibile. Qualcosa di completamente astratto e personale che viene accolto da qualcun altro.
Hai già in programma altri brani o hai pensato ad un album?
Le quattro canzoni uscite dall’anno scorso ad oggi faranno tutte parte di un disco. “La Verità è un’Altra”. Ognuna affronta un tema (nel caso de L’Andirivieni la vita) dicendo appunto, verità “altre”. Che poi sono le mie. E usciranno tutte senza alcun filtro anche se la maggior parte di esse sono verità che solitamente non si dicono…