Ciao! Benvenut* nel Meiweb, è un vero piacere averti qui con noi. Per i lettori che non ti conoscono, parlaci un po’ di te. Chi è Veronica Sbergia?
Ciao e grazie per lo spazio che mi dedicate! Veronica Sbergia è una cantante e suonatrice di ukulele e washboard (una percussione ricavata dal comune asse per lavare i panni). Negli ultimi 20 anni mi sono concentrata sul repertorio di musica americana che include il Blues, il Ragtime, l’Old Time Music e il Gospel. Mi esibisco in Italia e all’estero con il mio progetto in duo con il mio compagno Max De Bernardi, chitarrista fingerpicking specializzato proprio in questi generi musicali.
“Bawdy Black Pearls ”è la tua ultima release. Parlacene un po’, presentalo a coloro che non l’hanno ancora ascoltato e soprattutto, perché dovremmo ascoltarlo?
Bawdy Black Pearls è un disco nato dalla consapevolezza che le le blueswoman agli inizi del ‘900, alcune delle quali semi-sconosciute, hanno contribuito in modo determinante, attraverso le loro canzoni, alla nascita di una coscienza femminista nelle donne afroamericane della workingclass degli inizi del XX° secolo. Nel disco ci sono dodici canzoni licenziose con un unico minimo comune denominatore: la libertà di essere se stesse e cantare della propria condizione senza peli sulla lingua. Dovreste ascoltarlo perché sono storie di donne coraggiose e controcorrente, libere di autodeterminarsi, progressive e spregiudicate. E per questo ispiranti!
Oltre questo singolo ci sono in programma nuove uscite o nuovi progetti che stai preparando?
Al momento ho in programma un tour europeo con Max De Bernardi e mi sto concentrando su quello mentre in autunno inizieremo a portare il disco in giro per l’Italia con una serie di concerti live.
Se dovessi descrivere la tua musica con solo tre aggettivi, quali sarebbero e perché?
Onesta, solida e confortante. Onesta per natura. Se canti il Blues non puoi fingere, ti esponi in prima persona e devi essere credibile. Solida perché prodotta da strumenti veri, tangibili, nulla di finto o sintetico per intenderci. E infine confortante perché parla un linguaggio semplice e diretto e io mi ci rifugio spesso quando ho bisogno di un po’ di pace per la mente.
Siamo giunti alla fine. Felici di essere stati insieme,
Felice anche io! Un saluto a tutti i lettori del MEI e continuate ad ascoltare la musica che amate e a supportare i vostri artisti preferiti. Se volete saperne di più sul mio disco, andate su Spotify: https://open.spotify.com/album/6PGcajbWPo7SlsH24HDHvN
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