Una solitudine tra i solchi non illuminati di questo brano. Il silenzio che governa una contemplazione. Un tempo personale, intimo. Poi l’elettronica che strizza forte l’occhio a quella Berlino degli anni ’80 che noi in Italia scimmiottavamo alla meno peggio. Fabio Smitti torna in radio e dentro i canali digitali con un nuovo brano dal titolo “Luna”… e noi come sempre saliamo a bordo ad illuminare…
Un nuovo singolo. Evasione. Più che altro significa anche ritorno… a cosa di preciso?
Ritorno al mondo musicale visto che ero rimasto lontano per un po’ è forse un ritorno alle origini considerando che il genere musicale che faccio ora è stato praticamente quello che mi ha plasmato da giovane, ascoltando Franco Battiato, i CSI, Mango e Max Gazzè e altri autori importanti.
Un brano che possiamo anche definire “buddhista” a suo modo o sbaglio?
Potrebbe esserlo se letto con la giusta chiave: risvegliare la coscienza dovrebbe essere il mantra quotidiano di tutti.
Cosa per davvero è necessario lasciare che sia?
Rimuovere aderenze vecchie di migliaia d’anni, evolvendo come individui con l’unico obiettivo di render felici gli altri e quindi noi stessi.
E questo singolo a cosa apre le porte?
Speriamo apra le menti e possa piacere e far star bene più persone possibile.
Posso dirti che alla copertina restituisco un significato d’amore? Invece il brano sembra voler indagare sul lato del proprio personale…
È vero, lui guarda un volto femminile che in realtà rappresenta diverse emozioni: curiosità, sensibilità, desiderio di evadere, euforia, paura, rassegnazione.
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