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C’è un significato preciso dietro al nome Munendo?

Munendo è il gerundio del verbo “munire”, il sinonimo del verbo “munire” è il verbo “armare” il cui gerundio è “Armando”, ovvero il mio nome di battesimo. Al di là del gioco di parole, il concetto di gerundio come forma verbale non finita penso sia qualcosa che rappresenta bene il mio modo di vedere la musica e l’arte in generale.

Cosa ti ricordi del tuo periodo nelle band di Roma? 

Ho prevalentemente bei ricordi, tanti live con tante persone diverse. Con molte di loro non suono più, ma ho comunque uno splendido ricordo. Con alcuni di loro invece continuo a suonare, si sono solamente rimodulati i progetti. Ricordo tanta energia, tanta voglia di fare, anche tanta fatica. Con molti progetti avevamo raggiunto delle architetture audio-video anche abbastanza interessanti, cose che adesso sono all’ordine del giorno, ma che anni fa in contesti autoprodotti non erano così scontate. La situazione dei locali romani iniziava già a essere complessa, ma comunque un po’ meno di adesso.

E come hai deciso poi di diventare solista?

Bhe, alla lunga tenere insieme i pezzi nelle band non è facile, non tanto (nel mio caso) per contrasti o discussioni, ma per l’impegno necessario da parte di tutti che con il tempo viene meno tra altri lavori, altri progetti, impegni di vita vari. Inoltre ho iniziato a lavorare con una loopstation e questo mi ha dato la spinta per “pensarmi” anche da solo, cosa che poi ha trovato terreno fertile anche per quanto riguarda l’aspetto autorale. Il sound è cambiato verso un cantautorato pop/synth pop, ma questo non è necessariamente legato al passaggio da band a artista singolo, credo faccia parte di un’evoluzione naturale del percorso.

C’è una persona in particolare a cui vorresti dedicare “E tu come stai?”

A tutte le persone che vivono un momento difficile e avrebbero bisogno di qualcuno che si interessasse a loro comprendendo cosa c’è dietro una facciata che tutti indossiamo spesso per far vedere che va tutto bene. Se c’è una cosa a cui ci si può aggrappare in questo momento credo sia l’empatia, sia data che ricevuta.

Obiettivi per i prossimi mesi?

Vorrei avere una band per portare in giro i miei inediti, anche se come detto sopra è un qualcosa che comporta un grande impegno da parte di più persone forse anche maggiore quando la parte autorale del progetto è di una sola persona. Personalmente sentirei una forte responsabilità nei confronti dei musicisti che chiamerei a suonare con me quindi è una strada che voglio intraprendere con una certa serietà e consapevolezza.

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