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l mondo psico-magico ed emozionale di Paolo Messere vede la luce nel nuovo album a firma Blessed Child Opera, Red Flags, che esce oggi, 21 Marzo 2025 sulla sua etichetta ormai di culto Seahorse Recordings.
La creatura di Paolo Messere Blessed Child Opera torna in vita, 6 anni dopo Love Songs/Complications. Il processo creativo non è comunque mai stato interrotto, con il doppio album Masculine/Feminine pubblicato nel 2021 come Ostara’s Bless, e i due album realizzati come The Big Self (2022/2024), che hanno esplorato direzioni più elettroniche.
Nei dodici episodi oscuri e liberatori di Red Flags il romanticismo folk-rock tipico di Blessed Child Opera e il colorato mondo etnico ascoltato in Masculine/Feminine sono arricchiti da mantra digitali, bassi post-punk e texture new wave.
Cos’è Red Flags?
Uno dei sogni più grandi di un essere umano ai tempi dei social network è quello di poter esprimere la propria essenza spirituale attraverso le parole: raccontare storie, esprimere pensieri come liberazione, ma anche come mezzo per aiutare coloro che hanno attraversato una sorta di perdita di identità, avendo perso il contatto con se stessi e con gli altri.
Quando non è possibile né sicuro farlo pubblicamente, l’escamotage è scrivere un album, un libro, creare qualcosa per curare quelle ferite che non possono altrimenti essere curate.
È proprio da qui che Red Flags ha avuto origine.
I brani nascono da un’anima deragliata, devastata da eventi e abbandoni.
Le “bandiere rosse” sono un’immagine che indica i confini dei comportamenti da non oltrepassare, da non mettere in discussione.
Red Flags non vuole essere un manuale di pronto soccorso o un decalogo per menti malate o tossiche, ma semplicemente un esempio di come l’anima, il cuore e la testa possono reagire alla perdita e alla separazione.
La musica è un lamento e un anelito dell’anima, impegnata in un dialogo armonioso tra la realtà com’è o com’era e come avrebbe dovuto essere.

Blessed Child Opera è il progetto nato nel 2001 dalla volontà di Paolo Messere, sulla scia delle sue precedenti esperienze musicali: prima come cantante/chitarrista della noise band Silken Barb (un album per la Free Land Records di Catania, che riscuote ottimi consensi dalla critica e un importante riconoscimento nel libro “Post Rock” di Eddy Cilia e Stefano Isidoro Bianchi), poi come chitarrista e tastierista per la rinomata band francese Ulan Bator, per i tre tour promozionali dell’album “Ego Echo”.
Dopo queste importanti esperienze Paolo Messere decide di formare Blessed Child Opera, dando finalmente voce e forma a una delle sue principali fonti di ispirazione: i cantautori d’oltreoceano.
Il primo album s/t nasce sotto la supervisione artistica di Amaury Cambuzat di Ulan Bator, e viene pubblicato poco dopo in America dalla Loud Dust Recordings/BMI, riscuotendo entusiastici consensi da parte del pubblico e della stampa specializzata, segnalando subito Messere come una delle voci più significative di un certo folk dalle venature dark-wave.
Tra cambi di formazione e di residenza (Messere sposta l’etichetta di cui è proprietario, la Seahorse Recordings, dalla natia Napoli alla Maremma, dalla Sardegna alla campagna laziale fino all’ultima meta: la Sicilia) e stimolanti collaborazioni (tra le più note quelle con Marco Pezzenati, Giovanni Giugliano e Fabio Centurioni, tutti dell’Orchestra del Teatro S. Carlo di Napoli, con la cantante Carmen D’Onofrio, ex Argine e Maisie, con Valentina Cidda dei Kiddycar, Claudio Marino, ex 99 Posse e Bisca, e con membri di Trees, Goose e Marlowe) gli album successivi confermano Blessed Child Opera come una realtà di culto, autorevole e coerente nel suo percorso artistico.
Un progetto troppo stretto per i confini nazionali, come dimostrato dall’uscita dell’album The devil and the ghosts dissolved per la Custom Made Music di Dave Allison e dal tour americano che ne è seguito.