Un titolo dolce come in fondo è dolce quel planare melodico di queste nuove canzoni di Giobbe che porta a casa un suo terzo lavoro personale dal titolo “Gentle Dwellings” uscito per la Soundinside Records. Un disco che a spulciarlo bene ci regala tanti spunti di riflessioni oltre quel suo passo ricco di aria e spazi aperti, in un suono inglese fatto di delicata e accomodante soluzione pop. Di quel suono che nasce e cresce dentro intime riflessioni e piccole cose preziose e poi si fa ricco di un corpo assai ben strutturato. In rete il video ufficiale e qui sono sempre vivi i riferimenti internazionale che vestono anche l’estetica delle immagini. “Gentle Dwellings” è anche e soprattutto disponibile in una bella release in vinile.
Partirei dalla copertina: un’immagine “distorta” o poco chiara ai bordi. Dentro un pop rock assai lineare e ben definito. Un ossimoro, una contraddizione, un altro punto di vista… cosa?
La copertina e l’intero artwork sono opera di Marco Normando, grafico e musicista che stimo e con cui collaboro da molti anni. Credo che Marco sia riuiscito a descrivere con quell’immagine l’idea di fondo dell’intero disco: il caos fuori dalle mura di casa, il bisogno di punti fermi che consentano rifugio dalle “distorsioni” della realtà. All’interno, al sicuro, non può che esserci qualcosa di lineare e ben definito!
Questo disco sa di famiglia. È il vero centro che mi viene alla mente ogni volta che lo ascolto. A te la palla…
La Famiglia, quando non è disfunzionale, rappresenta al meglio il senso di protezione e di supporto nei momenti di difficoltà che ci si trova ad affrontare. I dischi che ho più amato negli anni, a prescindere dal genere musicale, hanno sempre avuto la funzione di ancora di salvezza, rifugio e rincorsa per tornare ad affrontare la vita con nuovo slancio. Dunque, quando inizio ad immaginare un nuovo disco, parto sempre dall’idea che l’ascolto delle canzoni che lo comporranno possa essere un’occasione di sollievo per l’ascoltatore, che vorrà ricorrere a quel momento per sentirsi un passo più vicino ad una serenità perduta.
Perché in fondo, come dichiara la tua presskit, il rifugio dentro zone sicure è il primo passo per la cura. Personalmente è un disco per la tua cura o per incoraggiarci alla cura?
Scrivere canzoni e realizzare dischi sono una cura per me stesso, oltre che un’esigenza comunicativa. Non mi sognerei mai di dire o suggerire a qualcuno cosa fare e come farlo. Certo, sarei molto felice se queste canzoni fossero in grado di incoraggiare alla cura o esserne una piccola parte.
Che poi il suono, giusto per tornare sul tema delle “contraddizioni”, è assai poco propenso al “ritiro” intimo e solitario. Suoni aperti e decisamente ricchi di luce, un viaggio, un’esplorazione dell’altro… o sbaglio?
Il principale “responsabile” del suono di questo disco è Jex Sagristano, produttore e fondatore della “Sound Inside Records”. Il suo lavoro ha messo in risalto la visione, condivisa, di come queste canzoni avrebbero dovuto aprirsi e suonare come ponti tesi verso chi ascolta. Dunque non sbagli, perchè per quanto si tratti di racconti di vita personale, certe esperienze sono comuni e condivisibili da tanti. Per questo motivo il suono non poteva che essere ricco e non solo traduzione di un percorso intimo e solitario.
“Gentle Dwellings” è anche in vinile? Dove e come lo troviamo?
Per ora il vinile è l’unico supporto fisico su cui è possibile ascoltare il disco. Nel prossimo futuro sarà disponibile anche in CD ed altri formati che si possano toccare ed annusare, come si faceva un tempo neanche così lontano. Sarà sempre possibile trovare i dischi ai concerti ed acquistarne una copia di persona, oppure ordinarli sulla pagina bandcamp, su quella della label Sound Inside e su tutti gli store digitali.
https://open.spotify.com/intl-it/album/3eu96ShsZPlhmkozydlRJP?si=6fa24d3d90024454