♪ PAREIDOLIA MUSICALE ♪
Rubrica a cura di Andrea Gioè
- Raccontaci brevemente chi è Lino Zagaria.
Sono un cantautore Pugliese che vive a Milano, ho 63 anni e mi viene spontaneo scrivere ciò che provo e percepisco facendone canzoni.
- Per la playlist AIA Artists for Spotify ci hai proposto “Il vento che soffia”.
Cosa significa per te questa canzone? Quando l’hai composta? Che risultati hai già ottenuto? Dove desideri possa arrivare?
Il vento che soffia è un testo poi diventato canzone che ho scritto un paio di anni fa e sostanzialmente parla del tempo che scorre, fa riflettere e ricordare momenti indelebili del nostro percorso di vita, parlare con la propria coscienza la quale ci sprona ad andare avanti nel modo migliore che conosciamo. Quando canto questa canzone provo intense emozioni e mi piacerebbe farla comprendere ancor più alle persone che avranno la possibilità di ascoltarla.
- Per quale buona ragione la gente dovrebbe ascoltare e acquistare la tua musica?
La ragione potrebbe essere a mio parere il coinvolgimento che può dare un testo con significato, nel quale le persone si riconoscano e a loro volta emozionino. Oltre naturalmente a una buona cura dell’interpretazione e dell’arrangiamento. - Sei mai stato definito la copia di qualcuno?
Qualche volta mi hanno associato al genere Battistiano, per alcune canzoni in particolare e devo dire che la cosa mi ha semplicemente reso felice.
- Quanto contano veramente per te le tue canzoni?
Molto. Scriverle e cantarle, mi fa star bene.
- Sai cos’è la Pareidolia? Mentre stai rispondendo a questa intervista, alza gli occhi al cielo (guarda fuori dalla finestra) e dimmi cosa vedi?
Vedo spazi che mi portano in dimensioni dove riesco ad immaginare situazioni che vorrei raccontare.
- Se dovessi definire le tue canzoni come figli, potresti dire di avere un figlio prediletto? Certamente, ci sono canzoni che mi arrivano più di altre, ma non farei mai una graduatoria, sono tutte parte di una famiglia e come padre le amo tutte.
- Quanto è versatile la tua voce?
Abbastanza ma non troppo. Non stravolgo di molto il mio modo di cantare. Mi piace imprimere nelle canzoni diversità di interpretazione, ma sempre con un mio filo conduttore riconoscibile.
- Qual’è stata l’esperienza musicale più figa che hai vissuto in tutta la tua carriera?
Non ho avuto fino ad ora esperienze musicali particolarmente visibili, alcune interviste e apparizioni in tv locali qua e la. - Qual è stato il tuo rimpianto artistico più grande?
Rimpianto? Nessuno. Con la musica faccio ciò che mi piace e mi fa stare bene e se arriverà di più ben venga.
- Ti senti più Dr. Jekyll o Mr. Hyde?
A tratti entrambi.
- Artisticamente parlando … cosa ti ha fatto più incazzare in questi anni?
La giungla che esiste intorno alla discografia. Informazioni poco chiare di difficile comprensione.
- Nel cassetto dei tuoi sogni ci stanno tre duetti. Se potessi dargli un nome, a quale artista preferito li attribuiresti?
Sicuramente a dei cantautori come Dalla – Battisti e anche, perchè no, contemporaneo come Coez ad esempio.
- Chi è il tuo fan più fedele e sincero?
Un caro amico autore e musicista che se deve non risparmia critiche sul lavoro effettuato. E questo anche se doloroso mi aiuta a crescere.
- Eventi e progetti futuri ne abbiamo?
Sempre. Continuerò a scrivere per me e spero anche per altri e cantare.
- Manda un saluto speciale a tutti i lettori del MEI e dicci dove possiamo trovarti e ascoltarti.
Ringrazio fin d’ora chi vorrà leggere questa gradevole intervista e seguire sui seguenti contatti:
Spotify https://open.spotify.com/playlist/53tS1rgaynbvQgHuiki2nh
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Il vento che soffia di Lino Zagaria Vol.17 https://open.spotify.