♪ PAREIDOLIA MUSICALE ♪
Rubrica a cura di Andrea Gioè
- Raccontaci brevemente chi è Bracco Di Graci.
Bracco di Graci è un artista non allineato che è stato capace di rinunciare alla musica nonostante il raggiungimento di obiettivi importanti in pochissimi anni vincendo il Festival di Castrocaro nel 1991 con il brano “Vivo muoio e vivo”, raggiungendo il 4 posto al Festival di Sanremo nel 1993 con il brano “Guardia o Ladro”, vincendo il Cantagiro ed il premio Rino Gaetano con lo stesso brano e partecipando al Festivalbar con il brano “Uomo”, il suo pensiero è sempre stato volto alla gente umile e semplice, cercando di dare voce alle proprie e altrui frustrazioni e sconfitte.
- Per la playlist AIA Artists for Spotify ci hai proposto “Non piangere”.
Cosa significa per te questa canzone? Quando l’hai composta? Che risultati hai già ottenuto? Dove desideri possa arrivare?
Si, è il quarto singolo di questo progetto che contiene 11 inediti e che uscirà un poco alla volta per cercare di rinverdire la mia musica ferma da molto tempo. “Non piangere” è una passeggiata attraverso la bellezza del creato vista con gli occhi di un bambino ma potrebbe essere un uomo o una donna che hanno preso molti schiaffi, che hanno ricevuto molti torti, senza mai restituirli, cercando quel riscatto che raggiungeranno sicuramente in questa vita o nell’altra. Ma è anche un elogio a tutti coloro che hanno raggiunto i loro obiettivi in modo meritocratico preservando la propria anima dal Diavolo. Riguardo ai risultati non sono mai stati il mio fine, quando un brano esce allo scoperto diventa di chi ha voglia di percorrerlo.
- Per quale buona ragione la gente dovrebbe ascoltare e acquistare la tua musica?
Credo non ci sia nessuna buona ragione per acquistare qualsiasi cosa quindi nemmeno la mia musica, però posso dire che la mia musica non ha edulcorazioni o solfiti, è un prodotto genuino, come credo di essere anche io come persona.
- Sei mai stato definito la copia di qualcuno?
Mi accomunavano al Grande Lucio Dalla ma forse era più una sensazione dei giornalisti che non vedevano l’ora di parlare di lui in ogni evenienza. Lucio Dalla era un genio unico ed irripetibile, mi hanno anche etichettato come il suo pupillo, un’altra sciocchezza, eravamo spesso in disaccordo e non ci siamo mai fatti sconti, ci ho rimesso io, mi sembra ovvio, ma non mi sono mai sottratto e sempre a viso aperto. Comunque lo ringrazio per tutte le occasioni che mi ha dato e anche per tutte quelle che mi ha tolto.
- Quanto contano veramente per te le tue canzoni?
Per me le mie canzoni contano in quanto mi permettono di far fuoriuscire ciò che ho dentro o raccontare storie di altri che mi incuriosiscono.
- Sai cos’è la Pareidolia? Mentre stai rispondendo a questa intervista, alza gli occhi al cielo (guarda fuori dalla finestra) e dimmi cosa vedi?
Allora, confesso non sapevo cosa fosse la Pareidolia, ho dovuto documentarmi è un suo brano… complimenti! Se alzo gli occhi al cielo vedo qualcuno molto adirato, che si chiede come molti esseri umani possano essere così immersi nella cecità.
- Se dovessi definire le tue canzoni come figli, potresti dire di avere un figlio prediletto?
Il mio figlio prediletto se guardo al passato si intitola “Guardia o ladro”, se guardo al presente il brano “L’uomo che vedi”, esprime il sogno di un nuovo mondo. Sono comunque legato a quasi tutti i miei figli perché rappresentano tanti pezzi di un unico progetto. - Qual’è stata l’esperienza musicale più figa che hai vissuto in tutta la tua carriera?
La partecipazione al Festivalbar con il brano “Uomo”.
- Qual’è stato il tuo rimpianto artistico più grande?
Forse non aver combattuto abbastanza per non smettere di fare musica, ma non essendo uno che si adegua non potevo fare altrimenti. - Quanti strumenti musicali suoni, e tra tutti qual è quello che più ti rappresenta?
Non mi ritengo un musicista comunque suono il pianoforte e la chitarra, li uso per accompagnarmi e per tirare fuori accordi e melodie che mi risuonano nella testa, credo mi rappresentano in egual misura dipende dal momento creativo.
- Nel cassetto dei tuoi sogni ci stanno tre duetti. Se potessi dargli un nome, a quale artista preferito li attribuiresti?
Beh non è una domanda semplice, preferirei essere scelto.
- Chi è il tuo fan più fedele e sincero?
Il mio fan più fedele e sincero è quello che mi dice con sincerità cosa pensa della mia arte. - Se potessi tornare indietro…?
Ripercorrerei la stessa via, mi ha insegnato molto.
- Artisticamente parlando … cosa ti ha fatto più incazzare in questi anni?
Mi sono riaffacciato alla musica da 5 mesi dopo 25 anni di fermo, quindi non saprei rispondere, oggi mi fa incazzare la poca considerazione di certe entità rispetto ad un certo tipo di musica e ad un certo tipo di artisti.
- Eventi e progetti futuri ne abbiamo?
I brani di questo progetto usciranno su tutte le piattaforme digitali e in radio un singolo alla volta, per il live credo sia ancora presto, ci si penserà più avanti anche a seconda del gradimento del pubblico, sto cercando di far crescere la mia pagina www.braccodigraci.it mi potete trovare sul mio canale Youtube https://www.youtube.com/@braccodigraci , sui social, oggi funziona così, sono i mi piace ed i follower che ti dicono come muoverti e se è il caso. Grazie per l’intervista. Un saluto alla Red&Blue con la quale collaboro e alla meravigliosa Clarissa D’avena che mi fa egregiamente da promoter.
- Manda un saluto speciale a tutti i lettori del MEI e dicci dove possiamo trovarti e ascoltarti.
Un saluto calorosissimo a tutti i lettori del Mei e grazie per prediligere la musica indipendente quella senza il cellofan!!!!
Non piangere di Bracco Di Graci è Presente in AIA Artists for Spotify Vol.14 AIA Artists Vol. 14 ♪ – playlist by AIA Artists ♪ | Spotify