Sicuramente la produzione di Angelo Epifani ci mette di suo a far sospendere in un limbo di colori metropolitani il suono nordico di Virginia Cristofori in arte proprio Virginia che fa il suo esordio con questo Ep dal titolo manifesto “Viaticum”. Un gusto chillout, spolverate shoegaze e questa voce sottile che non a caso omaggia Syml in un brano… e non è un caso se il mondo di Billie Eilish e quello di Bon Iver sembrano punti ricorrenti nel tutto…
Esordio discografico che in qualche modo significa anche un viaggio che ha inizio. Perché proprio ora? Cosa lo ha ispirato?
Il percorso in ‘solitaria’ è un viaggio che ho sempre voluto intraprendere fin da adolescente e credo che il 2023 sia l’anno che aspettavo da tanto tempo. Avevo solo bisogno di crederci, di sentirmi pervasa da una sicurezza tale che mi permettesse di avere il coraggio di lanciarmi seriamente nel mondo musicale. Prima di aprirmi la strada con Viaticum ero arrivata al punto di voler rinunciare a tutto, ma questo pensiero mi struggeva più di quanto potesse farlo la fatica di raggiungere il mio obiettivo. Il mio amore per la musica, il sostegno delle persone a me care e vicine, il riascoltare le mie canzoni e l’avere momenti bui mi hanno portata alla vera consapevolezza del mio valore e di quanto avrei dovuto credere nelle mie potenzialità e capacità, nonostante avessi sempre saputo che la strada musicale, quella da artista solista nello specifico, era quella giusta da intraprendere. L’insieme di tutte queste cose è stato la mia ispirazione e la mia forza per fare i primi passi verso il raggiungimento di un sogno.
Con Angelo Epifani questo viaggio che suoni ha preso?
Potrei spendere mille parole per Angelo Epifani: un mentore, un amico, un insegnante e la prima persona nel mondo musicale che ha creduto in me fin dall’inizio e che mi ha permesso di ‘toccare’ da vicino il mondo della registrazione e della produzione musicale professionale. Ha sempre cercato di immergersi il più possibile dentro le mie idee artistiche al fine di comprenderle fino in fondo, sfruttarle e migliorarle per dare loro un maggior valore. Con Viaticum abbiamo ricercato sonorità particolari che spaziassero dal moderno al vintage, in relazione al genere che io in primis ho proposto, e dal semplice al ‘complesso’ per donare alle composizioni finali una nota un po’ più accattivante e creare, come si legge nella recensione di TuttoRock Magazine, “un mix di atmosfere oniriche e allo stesso tempo cinematografiche”. Lavorare insieme è sempre una gioia immensa e un’esperienza più che formativa. Il modo in cui Angelo coglie e valorizza l’anima artistica dei musicisti è unico e spero di poter collaborare con lui su numerosi e nuovi progetti futuri.
La semplicità è un altro punto chiave. La complessità per te cosa significa?
Credo che la complessità si nasconda all’interno della semplicità: spesso ci si ferma a guardare il velo dell’acqua senza andare ad esplorare l’oceano che si cela sotto di esso. Con le mie canzoni cerco sempre di dare al pubblico qualcosa che possa impressionare già ad un primo ascolto per far sì che, in seguito, possa addentrarsi nel mondo che desidero vada ad esplorare, per comprendere al meglio come la mia musica si leghi al significato delle parole e viceversa per poter dare una propria interpretazione a quello che si sta ascoltando e, di conseguenza, viverlo.
Ma che questo Ep sia anche una cura per questo strano tempo che stiamo vivendo?
Spero che le persone possano dare a Viaticum anche un valore catartico e che, attraverso le mie canzoni, possano vivere momenti di forte impatto emotivo intrisi di gioia, serenità, rabbia e tristezza. L’Ep è sicuramente un mezzo che mira a costruire un legame con le persone per far sì che possano sentirsi comprese e cullate da una semplice melodia e da un forte significato emotivo attraverso l’attivazione dei sensi.
A corredo anche un omaggio a SYML: questo passaggio perché?
La prima volta che ascoltai Where’s My Love ne rimasi subito colpita: ero in fase di scoperta, stavo cercando il genere musicale che poteva avvicinarsi maggiormente al mio stile e quando mi sono imbattuta in SYML mi si è aperto un mondo del tutto inesplorato fino a quel momento. Ricordo che registrai subito un provino di Where’s My Love a casa, cercando di ricreare gli stessi strumenti e la medesima atmosfera che il brano stesso offre, per poi portarla in studio e riarrangiarla nella modalità che avete avuto modo di ascoltare con Viaticum. SYML è diventato il mio riferimento musicale per eccellenza non solo per lo stile e il genere che presenta ma soprattutto per la semplicità con cui riesce ad esprimere tematiche forti e profonde attraverso la melodia e le parole, tanto da dare a Where’s My Love il ruolo di ‘cavallo di battaglia’ in varie occasioni in cui ho potuto presentarmi come solista.
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