Sustine impetum è il titolo del nuovo singolo di Paolo Fattorini uscito lo scorso 11 febbraio. Si tratta di una celebrazione del concetto di libertà emotiva, quella condizione di salute che implica un recupero della propria identità, che spesso è condizionata dalle stratificazioni esperienziali che ed emotive appunto, dei nostri genitori, in primis. Il singolo anticipa l’uscita dell’Ep a marzo, che prende il titolo da questo stesso brano. Ecco cosa ci ha raccontato in questa intervista per Mezzogiorno in Musica Indie
1.L’11 febbraio scorso è uscito “Sustine Impetum”, il tuo nuovo singolo. Di cosa si tratta e a quale ‘attacco’ dobbiamo resistere?
Il singolo Sústine Impetum, che da il nome all’ep, è un’esortazione a resistere all’attacco da parte di un “pensiero unico” mondialista che promuove l’ideologia del Transumanesimo, in cui l’essere umano è del tutto scollegato dalla sua parte inconscia ed privo della figura paterna e fagocitato da un femminile dilagante.
2.Sei un artista complesso e controverso , ma ci racconti il tuo percorso artistico fin qui? Qualche aneddoto/curiosità per te particolarmente significativo?
Ho iniziato a suonare la chitarra a 9 anni perché volevo suonare le canzoni dei cartoni animati…e un anno dopo cercavo di suonare i Beatles.
A 22 ho vinto un festival televisivo su l’allora nota TMC2 che mi ha permesso di accedere al mondo dello spettacolo.
Poco dopo ho vinto Sanremo Rock su Rai Uno e da lì in avanti ho continuato a partecipare a svariate trasmissioni televisive e a sentire alla radio alcuni miei brani prodotti dalla EMI.
Poi mi accorsi che l’ambiente dello showbiz non era cosa per me.
Me ne allontanai lasciando i contatti e tutto quello che avevo costruito in circa 10 anni di attività.
Mi dedicai alla sperimentazione musicale e allo studio della psicanalisi.
Cominciai ad interessarmi di simbolismo e di storia delle religioni e iniziai a realizzare documentari d’inchiesta su argomenti affini ai miei studi.
Nel 2011 uscì il mio primo vero progetto dal titolo “Padre la conoscenza è di tutti 1+”, prima parte di una trilogia incentrata sui ruoli genitoriali e le dinamiche famigliari e societarie, individuando inquietanti connessioni.
Ricordo con grande piacere e onore, quando produssi il brano di Stefano Pais il cui testo era scritto dall’astrofisica Margherita Hack, che tra una bestemmia e delle perle di scienza, ci regalò una grande partecipazione.
3.Perché la scelta di comporre in latino?
Sentivo la necessità di una lingua che fosse evocativa e a livello sonoro desse da subito unnconnotatondi sacralità. Volevo svincolarmi da quella che io chiamo “la lingua dell’impero”, l’inglese e avevo scritto fin troppo in italiano.
Per cui, il latino sembrava essere la scelta più percorribile dati anche i miei studi classici…che ho dovuto riprendere per poter comporre in latino.
4.Cosa ci dici dell’EP: come è stato lavorare a questo nuovo progetto?
Sound e arrangiamenti rispecchiano il tuo lato dark dove nulla è lasciato al caso…
La lavorazione è stata lunga, soprattutto nell’ideazione.
Oltre al dover studiare nuovamente la grammatica latina, ho voluto reinventarmi anche musicalmente.
Volevo ottenere sonorità cupe ma minimali e soprattutto volevo ci fossero delle corde a caratterizzare il mio nuovo mondo sonoro.
Per cui il basso acustico suonato ad accordi come fosse una chitarra era perfetto!
Ho dovuto esercitarmi molto, rinforzare la mano sinistra per riuscire a reggere la pressione delle dita sulla tastiera del basso mentre prendo gli accordi… è cosa alquanto dura.
Ma ce l’ho fatta.
5.Quali sono i tuoi maggiori riferimenti musicali e con quale artista ti piacerebbe collaborare?
I riferimenti per questo progetto sono certamente da ricercarsi nei Sigur Ròs, Mogway, Jocelin Pook, Thom Yorke, Dead Can Dance, ma anche nei CSI e in Angelo Branduardi.
Ecco, proprio con Branduardi mi piacerebbe fare qualcosa…ma anche in ambito più elettronico con Cat Barbieri.
6.Che rapporto hai con i social? E, come hai vissuto questo periodo così delicato e incerto per la musica, soprattutto senza la possibilità di fare concerti?
I social li uso per fare promozione, per diffondere le mie creazioni.
Non amo, non gradisco la dinamica non mi piace lo slang da social.
Il periodo devastante che stiamo vivendo e che hanno creato per la questione epidemia, ha impattato fortemente sulla mia vita lavorativa.
Fortunatamente mi occupo anche di televisione, nello specifico di cartoni animati l, di cui curo il sound design di alcuni cartoni come l’innovativo Lampadina e Caramella, prodotto dalla Animundi, società all’avanguardia nella realizzazione di prodotti trasversali.
7.Obiettivi per questo 2021 e progetti per il futuro?
Prima possibile spero di poter portare in giro in Italia ma anche in Europa, lo spettacolo dal vivo.
Un progetto molto particolare, in cui sarò “one man band” dentro una struttura su cui verrano proiettati filmati interattivi.
Un concerto unico, posso assicurare.
Spero di avere il piacere di invitarvi tutti quanto prima.
Ascolta “Sustine Impetum” su Spotify:
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Guarda il videoclip ufficiale su YouTube:
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