Assemblea Autoorganizzati dei Lavoratori dello Spettacolo di Roma: :
Il bando di emergenza promosso da Scena Unita, presentato al grande pubblico da Fedez e da altri 120 artisti del mondo della musica, volge al termine. La scadenza per la richiesta del sostegno economico di 1200€ è fissata per il 14 gennaio 2021.
Finanziatori principali del fondo sono e . I partner accreditati sul sito ufficiale di Scena Unita sono , . A quest’ultimo è demandata la gestione burocratica della ricezione delle domande.
Ad oggi sono pervenute circa , ma la maggior parte sono incomplete o erratamente compilate. A fornire questo dato un’altra piattaforma nata durante la crisi dovuta alla pandemia: #chiamatenoi.
Eludendo per un istante la pur fondamentale questione etica legata ad Amazon e alla sua pessima attitudine a non rispettare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, vorremmo soffermarci sulla compilazione della domanda.
La via è impervia se non invalicabile: se si è un* lavorat* intermittente con contratti a tempo determinato Scena Unita impone di “… presentare una Dichiarazione per ogni datore di lavoro (cooperativa/società) con il quale si è avuto un contratto nel 2019. La dichiarazione è scaricabile dal sito www.Scenaunita.org“. Nella natura intrinseca del* lavorat* intermittente dello spettacolo è presente, nostro malgrado, una molteplicità di parti datoriali che si susseguono durante l’anno e che spesso non hanno un referente dal punto di vista fiscale e di consulenza del lavoro. Risulta quindi pressoché impossibile reperire i datori di lavoro e far loro compilare e timbrare il modello prestampato prodotto da Scena Unita.
Un’altra criticità riscontrata è legata alla richiesta della ricevuta dell’avvenuto versamento del saldo frutto della dichiarazione dei redditi 2020 (riferita all’anno 2019): molti CAF e commercialisti, infatti, non hanno ancora effettuato il deposito della dichiarazione dei redditi presso l’Agenzia.
Il numero verde per le segnalazioni indicato nel sito scenaunita.org è costantemente intasato.
Rimaniamo ulteriormente perplessi di fronte alla richiesta di allegare CV e dichiarazione reddituale integrale oltre a 6 contatti telefonici tra datori di lavoro e collegh*. Ci chiediamo quale sia la necessità di tutte queste informazioni aggiuntive, quando il fondo dovrebbe essere semplicemente erogato in funzione della profonda crisi che vivono i lavorator* dello spettacolo che possono certificare “…un fatturato nel 2019 per attività legate al mondo dello spettacolo, della musica, dell’audiovisivo e degli eventi compreso tra 12.000 euro e 65.000 euro.”
Se già troviamo assurdo che i privati si facciano stato erogando fondi a lavorat* in crisi e che sia proprio Amazon, creatrice di nuovo schiavismo, a essere uno dei principali partner, ora scopriamo che anche le modalità di accesso per tante e tanti sono impossibili.
L’operazione propagandistica è ben riuscita, i risultati concreti non ci sono.