Apple Music ha deciso di corrispondere un anticipo sulle Royalty pari a 50 milioni di dollari affinché artisti e label possano sostentarsi e continuare la loro attività durante l’emergenza Coronavirus. Lo riporta Rolling Stone America che ha avuto modo di visionare la lettera che il colosso dello streaming ha inviato ad un pool etichette designate per il fondo di sostegno (l’Advance Royalty Fund). I requisiti per rientrarvi, leggiamo sulle loro colonne, sono un contratto di licenza diretto per la distribuzione da parte di Apple e un introito di almeno 10.000 dollari su base quadrimestrale.
«In questi tempi difficili – scrive Apple nella lettera – con molteplici fonti di guadagno su cui l’industria musicale ha sempre contato a svanire dal giorno alla notte è la sua stessa sopravvivenza ad essere a rischio. Apple ha una lunga e radicata storia che la lega alla musica e siamo fieri di avere stretto partnership con le migliori label e i migliori artisti attorno al globo. Vogliamo aiutarvi».
Apple non è l’unico colosso ad attivare fondi di questo tipo: anche Spotify, SoundCloud, Bandcamp e Live Nation hanno predisposto similari misure di finanziamento e non ultimo anche il Governo statunitense ha predisposto un piano di sostegno per la musica indipendente. Per quanto riguarda l’Italia nonostante gli appelli da parte di MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti) / AudioCoop (con il suo circuito di associazioni) e Impala il network, a livello europeo, non possiamo ancora contare su sostegni diretti a favore dei produttori musicali.
«Dall’inizio dell’emergenza da Coronovirus il nostro settore ha registrato il 100% di perdite per quanto riguarda il settore del live, il 70% in quello della vendita di musica registrata, e il 40% nel segmento della pubblicità in TV, un po’ per la contrazione degli investimenti da parte degli inserzionisti e un po’ per il ritiro di diverse campagne, che sono state rimodulate alla luce della situazione attuale». È il tragico quadro dipinto dal CEO e fondatore di Soundreef Davide D’Atri che leggiamo in un’intervista concessa a Rockol pubblicata in queste ore. Del resto già Assomusica aveva delineato un quadro di perdite per il settore dei concerti pari a 40 milioni. Inoltre anche Fimi e Stati Generali della Musica Indipendente ed Emergente hanno dipinto un quadro totale di perdite intorno ai 200 milioni di euro complessivo per il settore musica ad oggi.