Claudia Cantisani, “Non inizia bene neanche questo weekend”
(La stanza nascosta records, 2018)
A cinque anni dal suo esordio discografico, la cantante lucana Claudia Cantisani torna sulle scene con il suo secondo lavoro dal titolo “Non inizia bene neanche questo weekend”, fuori per “La stanza nascosta records” e anticipato dall’omonimo singolo.
Dieci pezzi in italiano che sono un inno allo swing vanno a comporre questo bel disco in cui la voce della Cantisani emerge aggraziata, ben cadenzata, calibrata e mai sguaiata lungo canzoni che si lasciano ascoltare con trasporto e leggerezza, merito di un sound fresco e vigoroso, a cavallo fra piacevoli atmosfere retrò ed un occhio attento al contemporaneo, il che porta al risultato di un album ben confezionato, suonato eccellentemente, un ascolto godibilissimo.
I testi sono ironici, divertenti, originali e mai ordinari, e ben si sposano con il cantato lineare e compito della cantante, mai sopra le righe o eccessiva, scevra di fronzoli.
Nonostante il lavoro giochi sugli e con gli stilemi del jazz contemporaneo, “Non inizia bene neanche questo weekend” approccia la fruibilità di un disco pop degnamente ben riuscito, spassoso e piacevole.
Tracce migliori: “Tramonti andati”, “Un paradiso del jazz”, “L’entusiasta”
Voto: 7.5
Francesca Amodio
Fabrizio Zanotti, “Luna nuova”
(Fabrika Musika, 2018)
“Luna nuova” (special version) è il nuovo lavoro di Fabrizio Zanotti, piemontese di origini pugliesi, versione rinnovata del medesimo lavoro uscito a giugno 2017, contenente la bonus track “Rebus”.
Dieci tracce in italiano compongono questo disco ben confezionato che si lascia ascoltare con ascolto ed interesse, un cantautorato tradizionale ma mai banale scritto in maniera originale e divertente, adagiato su testi attuali, freschi, ironici e puntuali. Il pop – folk di Zanotti è un viaggio multiforme all’insegna del colore e della libertà, sporcato qui e lì quando opportuno, con un timbro aspro ed intrigante. È un cantastorie abile dai contorni ben definiti, che porta a compimento un lavoro suonato egregiamente, che spazia e sperimenta in autonomia muovendosi fra varie espressioni che vanno a delineare un sound caleidoscopico che sa mantenere comunque con maestria una sua compattezza.
Allegro e spassoso (“Rebus”), ma anche malinconico e riflessivo (“Oltre il limite”), “Luna nuova” è un ascolto piacevole e gradevole, convincente in ogni suo aspetto.
Tracce migliori: “L’industriale”, “Luna nuova”, “Autunno”
Voto: 7.5
Francesca Amodio