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La notizia della chiusura della Ca’ del Ballo, già conosciuta come Ca’ del Liscio, è una ferita profonda per la cultura della nostra terra. Una di quelle notizie che non avremmo mai voluto leggere.
Un luogo simbolo, che ha rappresentato per decenni l’anima musicale e popolare della Romagna, e che oggi rischia di scomparire definitivamente, proprio nel momento in cui stiamo lavorando con forza per rilanciare il liscio a livello nazionale e internazionale.

Proprio negli ultimi anni, il liscio è tornato al centro del dibattito culturale e mediatico: dalla partecipazione al Festival di Sanremo, all’attenzione ricevuta da Re Carlo d’Inghilterra, fino alla campagna per il riconoscimento del liscio come patrimonio immateriale dell’UNESCO, lanciata con grande successo a Cara Forlì e firmata da nomi come Renzo Arbore.

🎯 Un progetto per far rinascere la Ca’ del Liscio

Non è il momento della rassegnazione. Credo, insieme ad altri protagonisti di questo settore, che la Ca’ del Liscio possa e debba rinascere, attraverso una cordata pubblico-privata che coinvolga Regione, enti locali, fondazioni e realtà del settore culturale e musicale.

L’idea è quella di trasformare questo spazio storico in un moderno centro di intrattenimento, in grado di rinnovare la nostra tradizione e di proiettarla verso il futuro. Un luogo che unisca:

  • musica e ballo popolare

  • eccellenze enogastronomiche

  • un Museo della Storia del Liscio

  • un’Accademia del Folklore Emiliano-Romagnolo
    con masterclass, workshop, eventi e attività rivolte anche ai giovani, per creare un ponte tra le radici del passato e le nuove generazioni.

🌍 Un polo internazionale per il folklore

Questa visione non è un’utopia, ma una responsabilità concreta verso chi ci ha preceduto e chi verrà dopo di noi. In un’epoca in cui le piazze rischiano di diventare sempre più anonime e omologate, dobbiamo offrire alle comunità un futuro che non dimentichi le sue radici ma le sappia trasformare in risorse culturali e creative.

Con un impegno collettivo e un grande lavoro di squadra, potremmo dare vita a un polo del liscio e del folklore di rilievo internazionale, un progetto identitario capace di generare valore, memoria, innovazione e attrattività.


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