Skip to main content
Il nuovo singolo-manifesto e l’annuncio del tour invernale “Concerti a Sentimento 2026”

Milano, 13 ottobre 2025 – Tra le band più autentiche e riconoscibili dell’underground punk e garage rock italiano, i Vintage Violence tornano con nuova musica e un tour che li porterà in alcune delle venue rock più iconiche del Paese.

Dopo un anno di silenzio discografico, è uscito il 3 ottobre “Contro la Società Securitaria”, il nuovo singolo-manifesto che riafferma la natura politica, ruvida e provocatoria della band.
Scritto e prodotto dal chitarrista Rocco Arienti, il brano affronta con lucidità e rabbia il tema della “società securitaria”, dove la paura diventa strumento di controllo e la sicurezza un prodotto da consumare.

“Oggi la parola sicurezza è il passepartout del potere – spiega Arienti – ci trasforma in consumatori seriali di paura, dimenticando che la morte è parte integrante e necessaria della vita.”

Accompagnato da un videoclip onirico e allusivo, girato nella galleria che ha ispirato il ritornello, il singolo segna il ritorno sulla scena di una delle formazioni più longeve e coerenti del panorama indipendente italiano: oltre 400 concerti, cinque album in studio, 29 videoclip, un EP live, una raccolta acustica e un documentario dedicato alla loro ventennale amicizia.

INTERVISTA:

“Contro la Società Securitaria” è definita una canzone-manifesto.
In un’epoca in cui la paura viene venduta come prodotto, pensate che la musica possa ancora essere uno strumento di liberazione politica e culturale — o è destinata anch’essa a essere inglobata nel sistema che critica?

La musica la fanno i musicisti, ed è quindi tutto in mano nostra, qui e adesso.
La questione del securitarismo che abbiamo voluto portare alla luce — come altre ugualmente urgenti sul piano politico e sociale — sarà oggetto di discussione solo se sapremo essere coraggiosi, esponendoci anche a critiche pur di parlarne nelle canzoni.


Nel testo citate concetti che rimandano a Foucault, Debord e Arendt.
Quanto è importante per voi mantenere un linguaggio colto e filosofico dentro una forma espressiva viscerale come il punk rock?

È fondamentale, è quello che ci piace e in un certo senso ci identifica.
Ogni tanto ci capita di modificare la bio di Instagram scrivendo “punk per intellettuali” — un’etichetta che ci hanno appiccicato a un concerto, che ci fa sorridere ma che ci rappresenta abbastanza bene.
E qui ci auto-citiamo aggiungendo: “quali intellettuali con le lauree triennali” (ride).


La vostra storia è una delle più longeve e coerenti dell’underground italiano.
Dopo vent’anni di concerti e dischi, che significato assume oggi per voi la parola “indipendente”? È ancora una scelta o è diventata una necessità?

Siamo sempre più convinti che sia una scelta.
Le dinamiche del mercato non sono poi così insondabili: basta avere zero scrupoli e molti peli sullo stomaco per entrarci a tutta velocità.
“Indipendente” è una parola abusata; preferiamo parlare di libertà, che descrive meglio la condizione di chi non ha niente da perdere e può permettersi di fare musica davvero imprevedibile — quindi degna di nota.


Nel video del brano emerge un’estetica onirica e claustrofobica.
Quale immagine o messaggio visivo volevate lasciare allo spettatore? È più una denuncia o un invito a rompere le “gabbie” interiori che questa società costruisce?

Il video è stato girato nella galleria che ha ispirato il ritornello, una riformulazione della frase conclusiva de “Il Capitale” di Marx:
“Il proletariato non ha nulla da perdere all’infuori delle proprie catene.”
Un writer di nostra conoscenza, che ha chiesto di restare anonimo, ha scritto quella frase sui muri e l’ha riscritta dopo ogni cancellazione.
È qualcosa di potentissimo: una forma d’arte pura che abbiamo voluto omaggiare trasferendone la forza resistente — espressiva e politica — nella musica.
Il fatto che si tratti di una galleria, un “non-luogo” che rappresenta il vuoto esistenziale di chi “passa e non guarda” ripetendo ogni giorno lo stesso tragitto, rende quel messaggio ancora più forte e puntuale.


IL TOUR “CONCERTI A SENTIMENTO 2026”

Contestualmente all’uscita del singolo, i Vintage Violence annunciano il tour invernale “Concerti a Sentimento 2026”, prodotto da Tube Music, che toccherà sei città italiane.

📍 Le date:

  • 23 gennaio – Milano, Santeria Toscana 31

  • 31 gennaio – Roma, Largo Venue

  • 6 febbraio – Bologna, Locomotiv Club

  • 13 febbraio – Torino, Spazio 211

  • 20 febbraio – Brescia, Lattepiù

  • 27 febbraio – Fontanafredda (PN), Astro Club

La band – Nicolò Caldirola (voce), Rocco Arienti (chitarra e testi), Roberto Galli (basso) e Beniamino Cefalù (batteria) – promette un tour energico e denso di novità. Nella scaletta torneranno anche alcuni brani storici scelti direttamente dal pubblico, tra cui “Paura dell’Islam”, oltre a nuovi inediti che saranno svelati solo dal vivo.

“Sarà un tour esaltante – dichiarano – tocca le città che amiamo di più e alcune delle venue in cui sognavamo di suonare fin da ragazzini. È un sogno che si avvera.”


🎧 “Contro la Società Securitaria” è disponibile ora su tutte le piattaforme digitali
🎥 Guarda il videoclip ufficiale → [link video]
🎟️ Info e biglietti tour: www.vintageviolence.it

“Contro la Società Securitaria”, la band torna live con sei date nelle principali città italiane

Milano, 13 ottobre 2025 – I Vintage Violence, tra le band più autentiche e riconoscibili dell’underground punk e garage rock italiano, annunciano il tour invernale “Concerti a Sentimento 2026”, prodotto da Tube Music.

Il nuovo singolo “Contro la Società Securitaria”, uscito il 3 ottobre e scritto dal chitarrista Rocco Arienti, riafferma l’identità più politica e provocatoria della band. Un brano manifesto che riflette sull’ossessione contemporanea per la sicurezza e sul potere della paura come strumento di controllo sociale.

“Oggi la parola sicurezza è il passepartout del potere,” racconta Rocco Arienti,
“trasformandoci in consumatori seriali di paura, dimenticando che la morte è la prima garante del valore della vita.”

Il brano è accompagnato da un videoclip onirico e simbolico, girato proprio nella galleria che ne ha ispirato il ritornello, e segna un nuovo capitolo nella lunga storia dei Vintage Violence: oltre 400 concerti, cinque album, 29 videoclip, un EP live, una raccolta acustica e un documentario dedicato ai vent’anni di carriera.


LE DATE DEL TOUR “CONCERTI A SENTIMENTO 2026”

23 gennaio – Milano, Santeria Toscana 31
31 gennaio – Roma, Largo Venue
6 febbraio – Bologna, Locomotiv Club
13 febbraio – Torino, Spazio 211
20 febbraio – Brescia, Lattepiù
27 febbraio – Fontanafredda (PN), Astro Club


La band, formata da Nicolò Caldirola (voce), Rocco Arienti (chitarra e testi), Roberto Galli (basso) e Beniamino Cefalù (batteria), promette un tour energico e ricco di sorprese: nella scaletta torneranno anche brani storici come “Paura dell’Islam”, scelto dal pubblico tramite sondaggio social, insieme a nuove canzoni in anteprima.

“Sarà un tour esaltante – raccontano – perché tocca le città che amiamo di più e alcune delle venue rock più iconiche d’Italia. È un sogno che si avvera.”


Info e biglietti su www.vintageviolence.it
“Contro la Società Securitaria” è disponibile ora su tutte le piattaforme digitali.

Lascia un commento