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Nella città simbolo della musica italiana si è celebrata una carriera straordinaria. Nel pomeriggio di domenica, nel salone affrescato di Palazzo Roverizio, il Maestro Mario Lavezzi ha ricevuto il Premio alla Carriera per oltre cinquant’anni di successi e per il suo contributo fondamentale alla storia della canzone d’autore italiana. L’evento, svoltosi col sostegno del Comune di Sanremo (con la presenza della consigliera Silvana Ormea), si è aperto con un’intervista dal vivo in cui Lavezzi ha ripercorso le tappe più significative della sua lunga avventura artistica, regalando al pubblico aneddoti inediti, ricordi curiosi e riflessioni sul mestiere di musicista. Con la consueta ironia e l’eleganza che da sempre lo contraddistinguono, il Maestro ha accompagnato gli spettatori in un viaggio dietro le quinte della musica italiana.

Dagli esordi coi Trappers all’incontro con Mogol, passando per tutti gli artisti italiani ai quali ilsuo nome si è legato: Lucio Battisti, Ornella Vanoni, Loredana Bertè, Fiorella Mannoia, Eros Ramazzotti, solo per citarne alcuni. Durante l’intervista, Lavezzi ha ricordato anche un curioso episodio con Battisti: “Eravamo amici veri. Giocavamo spesso a ping pong: una volta mi tirò via un dente! Stava usando un martello, è partita la testa e mi ha colpito. Poi mi dissero che si era solo lussato. Non sapevo si potessero lussare i denti!”.

Non poteva mancare il ricordo di Loredana Bertè, con la quale Lavezzi condivise, negli anni Settanta, un’intensa storia sentimentale e professionale. Da quella collaborazione nacquero sei album e alcuni dei brani più amati della musica italiana: La luna bussò, In alto mare, Indocina, Fiabe. Il tutto è stato intervallato da esibizioni dal vivo di Lavezzi che, chitarra alla mano, ha interpretato i brani più celebri della sua carriera da compositore.

Nel corso dell’incontro c’è stato spazio anche per una riflessione sulla musica e sul suo ruolo nella società, che è vivo ancora oggi: “La musica è un linguaggio potente, universale ed è ciò che ci unisce, ieri come oggi. Oggi vediamo moltissimi orrori, mancano i valori, ma è un qualcosa che vedevamo anche in passato. Speriamo che le nuove generazioni portino un nuovo Illuminismo. Parliamo spesso di guerre perché pare non si pensi a una cosa: questo pianeta rimarrà sempre, ma le specie possono cambiare. Vogliamo sparisca anche quella umana? Io spero di no” conclude Lavezzi, lanciando un messaggio di pace, tema che da sempre si lega alla musica.

FONTE: A Sanremo standing ovation per Mario Lavezzi: il Maestro che ha scritto la colonna sonora di un’epoca (Foto e video) – Sanremonews.it

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