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Abbiamo avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con Riccardo Marchi, produttore del brano Vaffanculo Bambini uscito il 29/11 e già in classifica MEI alla posizione 81^

Il titolo “Vaffanculo Bambini” è provocatorio e diretto. Quanto è importante, secondo voi, provocare l’ascoltatore per trasmettere un messaggio e come bilanciate questo aspetto con il rischio di fraintendimenti?
Il titolo è volutamente provocatorio, un’esplosione di sincerità più che un insulto. La provocazione è un mezzo, non un fine: serve a scuotere, a far riflettere. Se qualcuno si ferma al titolo senza ascoltare, probabilmente non era pronto per il messaggio. A noi interessa chi è disposto a grattare sotto la superficie.

Il vostro processo creativo si basa sull’improvvisazione e sulla libertà artistica durante le sessioni di registrazione. Qual è stato il momento più inaspettato o significativo emerso in studio durante la realizzazione del brano?
È stato molto significativo lavorare con Nello Taver e Andrea Blanc completamente a distanza, senza perdere il “tocco magico” che ogni brano richiede. È stato un processo strano, ma figlio dei nostri tempi.

La fusione tra musica e social media è un elemento centrale del vostro progetto. Come credete che questa sinergia possa influenzare il modo in cui il pubblico vive la musica, e che ruolo gioca l’interattività con i fan nella vostra visione artistica?
Sicuramente io sono meno indicato di Nello a parlare del discorso social, ma credo che i social media ci permettano di abbattere le barriere tra artista e pubblico, rendendo tutto più immediato e partecipativo. Non è solo un palcoscenico, ma anche un backstage aperto.

Il brano riflette sulla pressione sociale legata alla genitorialità. Quali esperienze personali o osservazioni vi hanno spinto a trattare un tema così delicato, e cosa sperate che il pubblico porti con sé dopo aver ascoltato questa canzone?
Tutti, a un certo punto, ci siamo sentiti dire: “E allora, quando fai figli?” Come se fosse una tappa obbligata nella vita. Il brano, con i testi di Nello, nasce da questa pressione, ma anche dalla voglia di dire che scegliere è un diritto, non un dovere. Speriamo che chi ascolta si senta meno solo e magari trovi il coraggio di rispondere con un sorriso e un bel “Vaffanculo” quando serve.

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