Ci sono legami che neanche la morte può spezzare. “Parlami”, il nuovo brano di TheRhyme, è una dedica intensa e personale al nonno scomparso, un omaggio a quei momenti di vita condivisa che continuano a esistere nei ricordi e nelle sensazioni. A un anno dalla sua perdita, l’artista ha trasformato il dolore in musica, raccontando il desiderio di mantenere viva la sua presenza. Il pezzo nasce da un’esperienza profonda: la sensazione di poterlo ancora sentire, di percepire la sua voce come se fosse ancora lì, accanto a lui. Un dialogo silenzioso, che supera la distanza tra passato e presente.
Abbiamo parlato con TheRhyme per farci raccontare questa canzone e le emozioni che porta con sé.
“Parlami” è un brano molto intimo e personale. Com’è nato il bisogno di raccontare questo legame con tuo nonno attraverso la musica?
Dopo la morte di mio nonno ero giù di morale, un po’ a pezzi. Un giorno, mentre ero al cimitero per fargli visita, ho guardato la sua lapide e ho avuto una sensazione fortissima: mi sembrava davvero che dovesse dirmi qualcosa, come se ci fosse ancora un filo invisibile che ci connetteva. Da quel momento, le parole e la melodia sono arrivate da sole. Ho iniziato a scrivere il pezzo canticchiando il ritornello, e piano piano l’ho perfezionato.
Nel testo descrivi il cimitero come un luogo in cui riesci ancora a sentire la voce di tuo nonno. Qual è il significato più profondo di questa sensazione per te?
Io sento ancora la sua presenza. Sembra assurdo dirlo, ma credo davvero che lui sia ancora con me, non solo al cimitero, ma anche nei luoghi che amava, come il campo dietro casa. Per me significa che, nei momenti difficili, lui continua a trasmettermi la sua forza e il suo spirito. È come se mi accompagnasse ancora, in qualche modo.
Quali sono i ricordi più preziosi che custodisci di lui e che hanno ispirato questa canzone?
Ce ne sono tanti. Le estati al mare, le cene in famiglia con la pizza fatta in casa da mia mamma e mia nonna. Mio nonno amava il vino: aveva una vigna e produceva il suo vino fatto in casa. Nel pezzo infatti dico “Ti porto di là un bicchiere di vino”, proprio per ricordarlo. Poi ci sono le partite di carte: la sera, con mio papà e mio zio, io e lui giocavamo sempre in coppia. Il nostro legame è eterno, e l’ispirazione per questa canzone nasce proprio da tutti questi momenti speciali.
“Parlami” trasmette un messaggio universale di amore e memoria. Cosa vorresti che chi l’ascolta portasse con sé dopo averla sentita?
Vorrei semplicemente che chiunque abbia ancora i nonni li abbracci più spesso, trascorra più tempo con loro e li tratti con amore. Sono un tesoro prezioso e importante. Spesso, presi dalla vita frenetica, non ci accorgiamo di quanto siano fondamentali, finché non li perdiamo. Anche solo una volta a settimana, troviamo il tempo per loro. Viva sempre i nonni. Amate i vostri cari. Questo è il mio messaggio.