Rigenerare, connettere, creare. È da questi tre verbi che nasce Pink Noise, il nuovo hub creativo e multimediale inaugurato a Mantova, in Strada Stazione Frassino 3/5.
Un luogo nato dalla trasformazione di un’ex riseria industriale, oggi diventata uno spazio vivo dove arte, tecnologia e visione si intrecciano.
Pink Noise non è solo uno studio di produzione, ma un laboratorio di contaminazioni: un ecosistema pensato per accogliere artisti, agenzie e aziende, e trasformare ogni progetto in un’esperienza condivisa.
Al suo interno trovano spazio sale per shooting fotografici, incisioni audio, realizzazione di video, mostre ed eventi, con l’obiettivo di promuovere una rigenerazione urbana che intrecci linguaggi e generazioni.
Fra le prime iniziative spiccano la mostra “HEROES”, realizzata in collaborazione con il Liceo Artistico Giulio Romano, e “SOTTOPALCO”, l’esposizione fotografica del fotografo jazz Nicola Malaguti, che racconta l’intimità e la tensione poetica della musica dal vivo.
Ma la vera anima di Pink Noise vive nelle rassegne del venerdì, appuntamenti che trasformano lo spazio in un punto di incontro fra musicisti, creativi e pubblico.
Un luogo dove le idee circolano, i linguaggi si mescolano e la musica torna a essere un’esperienza collettiva e reale.
Intervista per Pink Noise
Pink Noise nasce dalla rigenerazione di un’ex riseria: quanto conta per voi l’idea di “trasformazione” — di uno spazio industriale in un laboratorio di creatività — e cosa rappresenta oggi questo luogo per chi ci entra?
La trasformazione è l’essenza stessa di Pink Noise. Prendere un luogo carico di storia e ridargli nuova vita attraverso la musica, l’arte e la tecnologia è un gesto simbolico ma anche profondamente concreto: significa credere nel potere rigenerativo della creatività. Oggi chi entra in Pink Noise non trova solo uno studio di produzione multimediale, ma un ecosistema vivo, dove ogni parete racconta il dialogo tra passato e futuro, tra industria e immaginazione. È un luogo trasversale, rivolto tanto alle aziende quanto ai creativi.
Nel vostro manifesto parlate di incontro tra tecnologia, arte e visione. Come riuscite a mantenere equilibrio tra innovazione tecnica e identità artistica, senza che una prevalga sull’altra?
Per noi la tecnologia è un linguaggio, non un fine. La usiamo per amplificare le idee, non per sostituirle. Pink Noise nasce proprio per questo: unire la ricerca tecnica più avanzata all’anima artistica di chi crea. L’equilibrio nasce dal dialogo costante tra sperimentazione e autenticità, tra la precisione del suono e l’imperfezione emotiva che rende ogni progetto unico.
Pink Noise si definisce un hub aperto ad artisti, agenzie e aziende: che tipo di contaminazioni nascono da questa convivenza? Avete già percepito nuove sinergie o progetti nati spontaneamente all’interno dello spazio?
Le contaminazioni sono il cuore pulsante di Pink Noise. Mettere a contatto mondi diversi — musicisti, visual artist, creativi, brand — genera idee che da soli sarebbe difficile immaginare. Già nei primi mesi abbiamo visto nascere collaborazioni spontanee: una canzone diventata colonna sonora di un progetto visivo, una performance che si è trasformata in un’esperienza interattiva. È il segno che il nostro spazio funziona come catalizzatore di energia creativa. Mettere insieme il mondo aziendale e il mondo artistico ci permette di creare contenuti multimediali all’avanguardia e rendere ogni evento aziendale unico.
Viviamo in un’epoca in cui i luoghi di produzione creativa diventano anche spazi di comunità. In che modo Pink Noise vuole incidere sul territorio di Mantova e costruire una rete culturale che vada oltre le mura dello studio?
Vogliamo che Pink Noise sia un punto di connessione tra chi crea e chi vive la città, da chi viene da lontano per scoprire il potenziale di Mantova. Apriamo le nostre porte a workshop, talk e performance proprio per alimentare un dialogo costante con il territorio. Mantova ha un patrimonio culturale straordinario, e il nostro obiettivo è contribuire a scrivere un nuovo capitolo di quella storia: uno in cui la creatività contemporanea si intreccia con le radici locali, generando nuove forme di partecipazione e comunità.
In più ogni venerdì Pink Noise si accende con rassegne che trasformano lo spazio in un vero e proprio punto di incontro tra generazioni, linguaggi e visioni artistiche. Sono serate in cui giovani musicisti, talenti emergenti e artisti affermati condividono il palco e le loro esperienze, dando vita a un dialogo continuo tra chi inizia e chi ha già percorso parte del cammino.
Questi appuntamenti non sono solo concerti: sono un ponte radio simbolico, un canale aperto di comunicazione che unisce mondi diversi attraverso la musica, il racconto, la comicità e la creatività. Ogni evento diventa occasione per contaminarsi, scoprire nuove prospettive e costruire relazioni autentiche.
In un tempo in cui la connessione spesso passa solo dagli schermi, le rassegne del venerdì riportano al centro l’incontro reale, la vibrazione del suono dal vivo e la potenza collettiva dell’ascolto. È così che Pink Noise continua a trasformarsi: da spazio di produzione a frequenza condivisa, dove ogni voce trova risonanza.


