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C’è un filo invisibile che tiene insieme il battito umano e il ritmo delle macchine.
È lì che nasce “Gemini”, il nuovo progetto di Vinicio Simonetti, in arte Il Vinismo: un viaggio elettro-acustico nel paradosso del sé, dove ogni loop diventa un respiro, ogni errore un frammento necessario del tutto.

Nel suo universo fatto di chitarra, pedali e voce, Il Vinismo indaga la dualità — tra ordine e abbandono, corpo e frequenza — e con “Could Be” apre una finestra sulla vulnerabilità come forza.
Ne abbiamo parlato con lui, tra filosofia, live e portali sonori.


“Gemini” nasce da un’idea di dualità e osservazione: quanto c’è di autobiografico in questa tensione tra il controllo e il caos?

IL VINISMO:
Controllo e caos, focus e abbandono, osservazione e non osservazione: è autobiografico molto per me, così come per te, Gabri.

Ci sono cose nella vita che stai trascurando e lasciando, deliberatamente o meno, al caos.
E altre che stai controllando, meticolosamente indirizzando — a volte con più difficoltà, a volte con meno.

La tensione tra le due parti nasce quando c’è dissonanza in noi; altrimenti va da sé prestare attenzione a ciò che amiamo e lasciare al caos quello che non ci tocca dentro.

Occhio però: a volte la moltitudine può esprimere più potenziale di quanto crediamo di essere capaci.
Quindi va bene osservare, ma se siamo coerenti, e non sta andando esattamente come immaginavamo, aspettiamo… il risultato finale potrebbe anche essere meglio.
Ma qui stiamo già parlando di Lose Control, il prossimo singolo.


“Could Be” sembra un dialogo con la tua parte più vulnerabile. Ti capita più spesso di accettarla o di volerla nascondere?

IL VINISMO:
Could Be parla delle possibilità non concretizzate, quindi anche della mia parte vulnerabile con cui vivo vicino, ogni giorno.
La mostro a chi sento vicino, la nascondo a chi sento lontano.

Credo sia giusto dare il meglio di noi a chi ne sappia fare tesoro, altrimenti diventeremmo merce in saldo al mercatino dell’usato.


Il live looping in “Gemini” diventa un linguaggio, non solo una tecnica. C’è un momento sul palco in cui senti che la macchina e il corpo si fondono davvero?

IL VINISMO:
Sì! Sono quindici anni che salgo sui palchi, ma ci è voluto tempo per rendermene conto.
A un certo punto, quando inizi, dimentichi chi sei sotto e chi sei stato prima: diventi quello che suoni.

È come quando torni a casa la sera stanco e non sei cosciente al 100% di guidare, poi ti accorgi che stai andando piano perché ti stai godendo il viaggio con la mente.
Io mi godo i miei show da spettatore, insomma.


Il progetto unisce elettronica, acustica e fisica quantistica: se dovessi descrivere il tuo suono in un’immagine, quale sarebbe e perché?

IL VINISMO:
Un portale.
Ed effettivamente lo è.

Ogni concerto mi porta oltre, ogni live mi fa scoprire qualcosa di nuovo e mi apre porte su nuovi mondi e realtà.
I musicisti lavorano con le frequenze — e chissà che questo, un giorno, non abbia un senso ulteriore.


Gemini e il nuovo singolo Could Be sono disponibili su tutte le piattaforme digitali.
Segui Il Vinismo per restare aggiornato sui prossimi portali sonori.

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