Si intitola “Il cielo è di tutti” il nuovo singolo di Emiliano Mazzoni.
Il rimando a Gianni Rodari è chiaro e voluto, ma la delicatezza di questa canzone diventa davvero di tutti: non solo dei bambini, non solo di chi è armato di fantasia, non solo dei malinconici… di tutti.
Perché davvero il cielo è di tutti — come dimostra anche il videoclip online, semplice ed efficace: Emiliano ha chiesto a chiunque una foto del proprio cielo. E in tantissimi hanno risposto.
Mazzoni continua il suo percorso musicale pubblicando singoli. Se questa è la direzione, appare evidente come l’uomo — con i suoi bisogni, le sue emozioni, la sua poesia — torni al centro. Il cielo è uno di questi bisogni. La sintesi è un altro.
🎙 Torniamo su questo brano… da molte parti si parla di sintesi. Fare sintesi non è per niente cosa facile. Come ti senti in rapporto a questo argomento?
Cavolo, qui si entra in un campo che non si smette mai di coltivare.
Stiamo parlando di canzoni e quindi cerco di rimanere nell’argomento, ma è una faccenda che comprende ogni azione della vita, dove nessuno ne esce completamente soddisfatto.
La sintesi è un’aspirazione, un cammino che si compie passo dopo passo. Il traguardo non si raggiunge mai del tutto, anche perché si affina continuamente.
Rispetto ad altre volte, la sintesi in “Il cielo è di tutti” mi ha soddisfatto, ed è arrivata in modo naturale. Forse perché ho trovato in fretta le parole giuste. La parola giusta vale più di una frase intera: lascia spazio all’esperienza personale e all’interpretazione altrui, porta con sé un non detto che arriva comunque, seduce, illumina.
🌌 Contemplare il cielo, cosa che richiama alla memoria il tempo della fanciullezza. Come a dire che dovremmo conservare il bambino che abbiamo dentro?
Non lo so, non ho mai perso questo mistero.
Forse rispetto ad anni fa mi ci perdo con ancora più forza. L’infinito è diventato per me un concetto di pace. Da ragazzo mi inquietava, ora è casa.
Il bambino va conservato, ma non so nemmeno se sia possibile perderlo del tutto.
Da bambino mi esaltavano anche le ruspe… oggi solo quelle con le ruote da due metri, magari.
📺 “Il cielo è di tutti” – Official Video
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📚 Per questo allora ti rivolgi alle favole di Gianni Rodari?
Rodari mi ha ispirato in modo naturale e quasi per coincidenza.
Tutto è avvenuto molto in fretta: la scrittura del brano, l’idea dei singoli. È bello ragionare tanto su una canzone, ti porta lontano senza accorgertene.
Quando un’ispirazione nasce da sensazioni così alte, cerco di restituirla con rispetto, in armonia con ciò che l’ha generata. E con gratitudine.
🧵 E per te una canzone in fondo è come una favola?
In un certo senso sì.
Non sempre con una morale, né per bambini, né con eroi o lieto fine… ma forse sto dicendo sciocchezze. Una canzone non deve rendere conto a nessuno.
A volte ho ascoltato brani di tre parole che dicevano tutto quello che non ero mai riuscito a esprimere.
L’importante è uscirne arricchiti, ampliati, pronti a riempirsi di nuovo. E in questo, sì, le canzoni sono come favole.
🎶 Da oggi lavorerai solo per singoli? Oppure è solo un momento…?
Non so per quanto sarà così, ma l’idea è nata con “Il cielo è di tutti” e mi piace.
Voglio prendermi il tempo per curare ogni brano, ogni collaborazione.
Evito progetti lunghi che non riuscirei a seguire con la giusta attenzione.
Cambiando in fretta come persona, ho bisogno di restare in sintonia col presente.
La prossima canzone sarà liquida, piena di anime e corpi.
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