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“Basterebbe una parola” è il nuovo tassello del percorso artistico di Filippo Poderini, disponibile su tutti i digital store (tranne Spotify) dal 10 ottobre. Un altro frammento di quel mosaico intimo e personale che andrà a comporre Dopamina, il disco in arrivo, e che si sta rivelando, brano dopo brano, come un vero e proprio diario segreto messo in musica.

Il singolo si muove tra lo-fi e indie pop, con una delicatezza che sembra quasi un sussurro. Poderini canta l’amore e le sue incertezze, l’incapacità di superare le proprie paure, di dire quella parola che – forse – cambierebbe tutto. È una canzone che vibra di malinconia, ma anche di lucidità: un momento sospeso in cui il silenzio pesa più delle parole stesse.

“Less is better” — scrive Filippo — e in effetti qui basta una parola, o meglio, ne basterebbe una giusta, se solo si sapesse qual è. Dopo Limpido (con il feat. di Maestro Pellegrini degli Zen Circus), dove chiedeva il silenzio, il cantautore si spinge verso una nuova evoluzione: dal non dire al cercare cosa dire. Ma alla fine, come ammette lui stesso, “sarebbe comunque quella sbagliata”.

L’atmosfera del brano è quella di una polaroid sbiadita: flash di ricordi, un hangover al parco, frammenti di gioventù e disincanto. Parole come Scusa, Ciao, Addio, Già, Grazie si rincorrono nella mente dell’ascoltatore come possibili risposte a una domanda mai posta.

“Basterebbe una parola” è il non detto che pesa, il pensiero che rimane in gola, un piccolo gioiello di introspezione contemporanea che conferma la capacità di Filippo Poderini di unire sincerità e finezza musicale. È il nono brano dei sedici che compongono Dopamina, e vede ancora una volta la collaborazione con Giacomo Di Carlo, già al fianco di Filippo in Le città termali.

Un brano che non urla, ma rimane. Come una parola che non si è mai avuta il coraggio di dire.

Guarda su Youtube: https://www.youtube.com/watch?si=axisjKKjlmaJLdRS&v=-CvUnUVBtPQ&feature=youtu.be

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