Il settore musicale sta affrontando una delle sue sfide più complesse a causa dell’avvento dell’Intelligenza Artificiale (AI). Secondo uno studio presentato a Parigi durante l’incontro dell’International Confederation of Societies of Authors and Composers (CISAC), entro il 2028 l’AI potrebbe causare una perdita di fino a un terzo delle entrate per chi lavora nella musica.
L’AI generativa, in particolare, sta crescendo a un ritmo senza precedenti: il mercato legato a questa tecnologia passerà dagli attuali 30 miliardi di euro a ben 64 miliardi di euro entro i prossimi quattro anni. Tuttavia, questo boom potrebbe rivelarsi una lama a doppio taglio per i creatori umani, che rischiano una significativa riduzione dei loro guadagni e delle opportunità di lavoro.
Doppia perdita per i creator
Lo studio evidenzia due principali minacce per i lavoratori del settore musicale:
- Sfruttamento non autorizzato delle opere umane: molti modelli di AI generativa vengono addestrati utilizzando materiale protetto da copyright senza il consenso degli autori.
- Competizione con l’AI: i risultati generati dall’intelligenza artificiale stanno diventando sempre più competitivi e spesso preferiti per costi inferiori e tempi di produzione ridotti.
Si prevede che entro il 2028, circa il 20% delle entrate delle piattaforme di streaming proverrà da contenuti musicali creati con AI generativa, mentre nelle librerie musicali tale quota potrebbe salire al 60%.
La redistribuzione del valore economico
La CISAC ha sottolineato che il valore economico creato dall’AI musicale beneficia principalmente le grandi aziende tecnologiche, lasciando gli artisti e i creatori senza una parte equa dei profitti. “Molti ricavi derivano da riproduzioni non autorizzate di opere preesistenti,” si legge nel report, che evidenzia una cessione di valore economico a favore delle aziende IT.
La richiesta di standard normativi
Il presidente della CISAC ha sottolineato l’urgenza di definire policy chiare e standardizzati per regolamentare l’uso dell’AI nel settore musicale.
“L’AI deve essere uno strumento per migliorare la creatività umana, non sostituirla. Dobbiamo proteggere i diritti degli artisti e promuovere uno sviluppo responsabile delle tecnologie.”
Un futuro incerto per i professionisti della musica
Il report prevede che, oltre alla perdita di entrate per i creator, i lavoratori del settore audiovisivo subiranno una riduzione dei salari superiore al 20%. Questo scenario richiede un intervento immediato da parte dei responsabili politici per salvaguardare la creatività e garantire una redistribuzione equa delle risorse.
L’Intelligenza Artificiale rappresenta senza dubbio un’innovazione dirompente, ma il rischio di trasformarla in una minaccia per la creatività umana è reale. Il futuro del settore musicale dipenderà dalla capacità di bilanciare progresso tecnologico e tutela dei diritti degli autori.
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