Enrico Capuano, storico artista folk rock romano, per il Coordinamento Stage & Indies, la filiera della musica indipendente ed emergente italiana, e’ totalmente contrario a ogni forma di censura verso l’arte e la musica ma allo stesso tempo e’ al fianco del Comune di Roma e di tutte le forze politiche, culturali, civili romane e alle associazioni contro la violenza alle donne che hanno chiesto al Sindaco di Roma di scegliere un’altra linea editoriale musicale, non valorizzando chi propone testi delle sue canzoni che “sono irrispettosi nei confronti delle donne e per una città come la Capitale impegnata in campagne contro la violenza di genere la sua presenza sul palco sarebbe una forte contraddizione e al tempo stesso sarebbe diseducativa” per un popolo di spettatori giovanissimi come quello del Capodanno.
Non si tratta qui affatto di censura ma di una scelta editoriale: infatti non ci risulta che questi artisti non vengano anche in questo momento diffusi da tutti i media, tv e radio, da tutte le piattaforme streaming, da tutti i social raggiungendo anche ora milioni e milioni di persone: parlare di censura e’ falso e fuorviante trovandoci di fronte ad artisti che oltre a monopolizzare tutti i media, i social, le piattaforme streaming e tutti i festival tv e radio puntano a monopolizzare anche tutto il mondo del live.
Qui se c’è una censura culturale e’ quella al contrario del mondo musicale delle proposte di qualita’ artistica, di una linea editoriale musicale che favorisca gli artisti del mondo indipendente ed emergente Made in Italy al 100%, di artisti che cercano di innovare la musica del nostro paese con grande attenzione anche alla qualita’ dei testi e delle musiche , degli autori e dei compositori: oltre l’80 per cento dei progetti musicali del nostro paese al di fuori del mainstream commerciale che e’ esso si censurato, facendo grande fatica a trovare spazi mediatici , digitali e fisici per proporsi che arrivano a fatica a superare le quote del 5% pur a fronte dell’80% delle produzioni realizzate .
Riteniamo quindi che il Comune di Roma debba confermare l’ospitalita’ ai tre artisti gia’ chiamati , pur se all’interno di una linea editoriale diversa, dando contemporaneamente il palco per fare sentire la loro voce alle associazioni che lottano contro la violenza alle donne, chiedendo ai tre artisti di eventualmente solidarizzare e versare una quota del loto cachet , che e’ pagato da tutti i cittadini romani, , lavorando a una linea musicale di maggiore qualita’ e attenzione che valorizzi su quel palco anche tutti i grandi artisti di Roma Capitale, dalla grande canzone d’autore al rap, dalle rock band al miglior pop, con un occhio magari di attenzione ai tanti artisti che hanno ottenuto certificazioni di qualita’ con premi e riconoscimenti in questo ultimo anno per fare salire sul palco della piu’ importante Citta’ del Mondo un parterre di artisti che porti anche un messaggio di qualita’ plurale, che superi la ristretta logica dei follower e degli streaming, e un’immagine di Roma e dell’Italia nel mondo di grande spessore culturale, musicale e turistico mondiale.
Ci rendiamo disponibili fin da ora con tutte le parti a un tavolo di confronto per realizzare un Capodanno di Roma attento a tutte le diverse esigenze delle diverse sensibilita’ presenti a Roma e nel Paese.
Enrico Capuano, artista folk rock romano Per Coordinamento Stage & Indies