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“L’Ombra: la città degli uomini”: lunedì 12 maggio (ore 20.30) nella Basilica di San
Petronio a Bologna ci sarà la seconda serata speciale, dopo l’inaugurazione del 26 aprile,
di musica e dialogo intorno all’opera “L’Ombra” dell’artista catalano Joan Crous,
esposta fino al 29 giugno.
“Chiedere a Dio la pace dei cuori e ai potenti la tregua” è il titolo dell’appuntamento,
programmato da “Il cenacolo delle arti” dell’editore Lamberto Fabbri che pubblicherà il
catalogo della mostra. In apertura, il racconto dell’opera di Crous affidato alla critica
dell’arte Roberta Tosi e al poeta Davide Rondoni con la musica di Teo Ciavarella e dei
Santa Balera. I Santa Balera presenteranno per la prima volta la canzone – preghiera Terra Amata, Terra Mia dedicata a PaPa Bergogilio. Un Inno per la Pace scritto da Luca Medri e Marco Sabiu e promosso da Giordano Sangiorgi e cantato dalle voci di Matilde Montanari, Emanuele Tedaldi e Veronica Castellucci.
A seguire, il concerto di Roberta Giallo.
I PROTAGONISTI
Roberta Tosi è giornalista, storica e critica dell’arte, laureata in Estetica all’Università di
Verona, curatrice di mostre e organizzatrice di eventi culturali.
Davide Rondoni, poeta e scrittore, ha vinto alcuni tra i maggiori premi di poesia.
Collabora a programmi di poesia in radio e tv. Ha fondato il Centro di Poesia
contemporanea dell’’Università di Bologna. È il presidente del Comitato nazionale per la
celebrazione dell’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi.
Teo Ciavarella, pianista, compositore e direttore d’orchestra, insegna pianoforte jazz al
Conservatorio Martini di Bologna. Ha inciso un centinaio di dischi e ha suonato e
collaborato con importanti artisti come Gerry Mulligan, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso,
Renzo Arbore, Lucio Dalla, Antonio Albanese, Gino Paoli, Gianni Morandi, Vinicio
Capossela, Giorgia, Tiziano Ferri, Paolo Conte e Claudio Baglioni. Ha diretto per anni la
big band dell’Università di Bologna.
I Santa Balera sono un’orchestra, composta da musicisti e ballerini con un’età media di
vent’anni provenienti dal circuito Vai Liscio della Regione Emilia-Romagna, rappresentano
la Gen Z del Liscio, dopo il successo al Festival di Sanremo 2024 con Romagna Mia.
Roberta Giallo è cantautrice, interprete, scrittrice, visual artist, attrice, e performer teatrale
nota per le sue originali e funamboliche performance, spesso eseguite in solo pianoforte e
voce. Laureata in Filosofia, Ha collaborato con Lucio Dalla, Samuele Bersani e importanti
orchestre Italiane.
L’OPERA
L’esposizione dell’“Ombra” di Joan Crous è stata realizzata in collaborazione con il
Cenacolo delle Arti e con il sostegno di Emil Banca, Legacoop, Randi Group, Moreno
Motori, Teleimpianti e Arredart.
“L’Ombra” è una scultura in pasta di vetro e polvere realizzata tra il 2019 e il 2025
tramite un processo di fossilizzazione ideato da Crous e da lui denominato embulcall.
Si tratta di un pannello verticale in altorilievo di grandi dimensioni (8,20 x 4,10 metri: le
stesse misure della Guernica di Picasso cui è ispirata), ottenuto dalla fusione di polvere di
vetro recuperato per ricavarne milioni di piccole schegge. Pesa quasi una tonnellata e
mezza ed è composta da 770 mattonelle cotte in stampi di sabbia.
L’ARTISTA: CHI È JOAN CROUS
Joan Crous è nato nel 1962 a Banyoles, vicino Girona a 50 km da Barcellona. Dal 1989
vive a Bologna dove è presidente della Coop sociale Onlus Eta Beta (2,4 milioni di
fatturato annuo, 60 lavoratori dipendenti di cui il 40% svantaggiati) fondata nel 1992
insieme alla moglie Giovanna Bubbico.
Crous ha frequentato il liceo a Barcellona e lì si è laureato in Storia dell’Arte prima di
conseguire un dottorato in scienza dell’alimentazione a Bologna. Ha studiato arte alla
Llotja di Barcellona e alla Ècole des Arts Décoratifs di Strasburgo. Ha una formazione
pluridisciplinare. Si è specializzato nel campo del vetro visitando realtà internazionali
(Strasburgo, Praga, Montreal, Stati Uniti…) e approfondendo tecniche diverse, tra le quali
conservazione e restauro presso Romont in Svizzera e Milano.
Dal 1994 Crous ha elaborato un’originale e rivoluzionaria tecnica di lavorazione del vetro
che gli è valsa nel 2014 il Glass Venice Prize dall’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti
in collaborazione con la Fondazione Musei civici di Venezia.
L’innovazione tecnica si sposa perfettamente ad un concetto di fragilità dell’operare
umano e di fugacità temporale.
Ha realizzato quattro cicli di opere: A mani aperte, Cenae, Relictae e Omaggio a Morandi.
Il Progetto Cenae, iniziato nel 1996 e tuttora attivo dopo venti versioni, è stato esposto per
la prima volta alla Biennale internazionale del vetro di Venezia. Sono mense, con avanzi di
cibo, stoviglie, bottiglie e oggetti di uso quotidiano, immortalate dalla tecnica di
fossilizzazione di Joan che crea un effetto Pompei.
Le sue opere sono state esposte alla Biennale d’arte contemporanea di Murano,
all’Università di Bologna, al chiostro di San Domenico del Museo Civico di Imola, al Musée
du Verre di Sars Poteries, al museo Départemental del Antiquités a Rouen, al Centre
Tignous d’art contemporain de Montreuil (Parigi), alla Fondazione Würth in Germania, alla
Fondazione Vila Casas a Barcellona, al musée archéologique du Val-d’Oise in
collaborazione con la sezione archeologica del Museo del Louvre e ad Arte Fiera a
Bologna, a Pavia presso il Palazzo Visconteo, a Bologna nel Palazzo Pepoli e presso la
Fondazione Zucchelli.
NOTA DI JOAN CROUS:
“Ombra è una parola piena di contenuti contrapposti. Ombra è curiosità, apertura,
immaginazione, presenza sospesa. Ma ombra è anche paura, mancanza, ignoto e,
soprattutto, è un presagio. Guernica è il simbolo, dopo gli anni ‘40, di un nuovo modello di
distruzione di massa: un esperimento scientifico pensato a freddo per collaudare un’arma
bellica all’epoca senza precedenti, cioè il bombardamento di una popolazione civile
indifesa, all’ora del mercato di paese, al fine di ottenere terrore su uomini, donne e
bambini, senza esclusione.
L’Ombra è una scultura di frammenti che parte da una traiettoria ventennale in cui ho
riflettuto sui diversi aspetti della quotidianità e della relativa simbologia, in particolare sugli
oggetti di ogni giorno. Ho recuperato milioni di frammenti di vetro e materiale dai rifiuti
della vita quotidiana per fossilizzarlo e cristallizzarlo con la polvere di vetro.
È un’opera all’apparenza grigia senza colore né forma proprio come una città bombardata
dall’alto vista dall’alto, ma trasparente come una radiografia quando viene invece
attraversata ed esaltata dalla luce naturale, come una vetrata. Ed è lì che in controluce
emergono allora le assonanze coi principali simboli della Guernica di Picasso. L’Ombra è
una proiezione di quanto accade oggi e tra i frammenti di vetro che compongono la
textura, questa superficie in rilievo, ci sono anche le boccette dei vaccini e i proiettili”.

SANTA BALERA IN TERRA AMATA, TERRA MIA, CANZONE – PREGHIERA INNO ALLA PACE DEDICATO A PAPA FRANCESCO SCRITTO DA LUCA MEDRI E MARCO SABIU , CANTATO DALLE VOCI DEI SANTA BALERA MATILDE MONTANARI, EMANUELE TEDALDI E VERONICA CASTELLUCCI E PRODOTTA DA GIORDANO SANGIORGI DI MATERIALI MUSICALI

“TERRA AMATA, TERRA MIA” è una preghiera, un’invocazione alla Pace, una dedica per il Mondo, in vista del grande Giubileo che inizierà formalmente a Natale 2024 e ci accompagnerà per tutto il 2025, con eventi importanti in Tutto il Mondo!!!

La canzone, scritta da Luca Medri e da David Sabiu (musicisti e produttori musicali), verrà presentata dai SANTA BALERA, l’orchestra “generazione Z” che l’anno scorso ha portato sul palco dell’Ariston una versione inedita di Romagna mia in occasione del 70° anniversario del suo lancio discografico, e dalla grande Rock-Star del Folklore Romagnolo, ROBERTA CAPPELLETTI, la voce iconica della musica Folkloristica Romagnola, che negli ultimi anni si è distinta tra gli ospiti e i partecipanti di trasmissioni RAI e MEDIASET, tra cui the “Voice Senior”, “È sempre mezzogiorno”, “l’ora solare”, ecc

Il richiamo è alla forte e radicata tradizione della musica popolare. Questa ha come temi centrali la famiglia, l’amore per la propria terra, i prodotti della fatica dell’uomo…
I testi, però, spesso, diventano vere e proprie preghiere per celebrare il Creato e le persone, ciascuna con le proprie richieste:

  • una buona salute, un buon raccolto,
  • la felicità, la pace…ecc
    Da qui nasce l’idea di una “canzone – preghiera” per far sì che gli uomini imparino la strada del perdono e della pace, esigenza particolarmente sentita in un periodo storico come quello di oggi, che non ci lascia respiro, tra catastrofi naturali e conflitti gravissimi!
    L’obiettivo, con questa canzone-preghiera dedicata a Papa Francesco, è condividere un po’ di speranza e ispirare affinché la nostra “terra” e tutti i suoi abitanti, torni ad essere realmente “amata”.

TERRA AMATA, TERRA MIA
Dedicata a Papa Francesco

Se ricordo com’eri ieri
coi tuoi sogni e i tuoi desideri
sento stringermi il cuore…
stento a respirare
un dolore che sale
f
ino al cielo, così in terra
“Dacci oggi…il nostro pane quotidiano”
soltanto un po di pace…
in questa terra dove corriamo senza meta
Fa’ che non sia soltanto un’illusione
ma ascolta il nostro cuore
Sempre…Terra amata Terra mia…
siamo soli non c’è via d’uscita
sempre per sempre…”sia fatta la tua volontà…come in cielo e così
in terra”
“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”
e guidaci sulla strada del perdono
su questa terra amata camminiamo…ma “liberaci dal male”
Sempre…Terra amata Terra mia…
siamo soli non c’è via d’uscita
sempre per sempre…”sia fatta la tua volontà…come in cielo e così
in terra”
“Dacci oggi il nostro pane quotidiano”
e guidaci sulla strada del perdono
Per questa terra amata noi cantiamo
sempre per sempre…terra amata terra mia

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