É uscito venerdì 27 ottobre 2023 per Lost Generation Records / fuoritempo “Come Closer“, primo album dei Petra Von Kant. É un progetto musicale dalle tinte scure e lisergiche, nato dall’incontro tra le allucinazioni sonore di Danilo “Zoot” Marianelli e i testi visionari di Fabio Babini, già voce dei Venus In Disgrace.
“Come Closer” è un viaggio nella parte recondita della memoria e dell’immaginazione, la sua natura e le sue visioni non sono quelli di una realtà apparente, ma sono quelli dell’interiorità: ora sono immagini portatrici di ossessioni ed incubi ad occhi aperti, ora di solitudine nel senso più profondo del termine, ma anche capaci di esplodere in manifestazioni di gioia e manifestarsi come in una sorta di pace cosmica. Le strutture complesse, tripartite o quadripartite, i sottili strati di melodie sovrapposte, i cambi di armonia, che affondano nel progressive rock inteso ad ampio respiro quanto nella psichedelia venata di new wave e con sfumature elettroniche, sono nate dalla fantasia di Zoot, compositore fuori dagli schemi, e poi elaborate ed espanse grazie alla collaborazione con Babini, che ha accolto i brani dandogli letteralmente voce.Una gestazione, condotta in osmosi tra i due, che ha permesso di definire al meglio l’mmaginario sonoro di “Come Closer”.
Eravamo curiosissimi di com’era nato questo progetto, originale ma non giovanissimo, fuori dalle scene e dai canoni e come niente che avete mai sentito ultimamente. Ecco cosa ci hanno raccontato!
Iniziare un nuovo progetto musicale, con già un passato musicale alle spalle e in un momento storico dove sembra tutto difficile. Come mai?
PVK: Ogni progetto porta in dote un nuovo inizio, così come ogni rapporto umano riesce a generare qualcosa di unico e peculiare. Con i Petra Con Kant abbiamo messo in gioco forse il nostro lato più nascosto, le nostre paure, le nostre ossessioni, le zone d’ombra ma anche dei momenti in cui l’oscurità si dirada.
Che ne è dei Venus in Disgrace e in che modo questo progetto comunica con l’altro che avete già attivo? Lavorerete ad entrambi contemporaneamente?
PVK: I Venus sono un progetto nato alla fine degli anni ’90 e ripreso, all’inizio quasi per gioco, durante il lockdown del 2020. Poi è arrivato l’album e i live, ma l’idea iniziale era quella di fare solo quel disco (‘Dancefloor Nostalgia’), e la sua realizzazione di base è stata la chiusura del cerchio. Contemporaneamente c’è il progetto Frontemare che va avanti, per il quale dovremmo realizzare un album durante questo 2024.
E che cosa vi ha insegnato la vostra esperienza con i Venus In Disgrace?
PVK: l’embrione dei PVK è nato proprio col primo concerto dei Venus, perché avevamo bisogno di un chitarrista e sassofonista per dei live, così il nostro produttore Matteo Gagliardi ci presentò Danilo “Zoot” Marianelli, abile nel suonare entrambi. Si è creata subito un legame che ci ha portato a scrivere e lavorare a molti brani, alcuni dei quali ovviamente sono finiti su ‘Come Closer’, mentre su altri torneremo a lavorarci in futuro, perché sono particolari e piuttosto complessi e ci piacerebbe realizzarli.
Ci raccontate la realtà di Lost Generation Records, e come mai pensate sia l’etichetta giusta per voi? In che modo comunicate e vi aiutate?
Come detto, con Matteo della LGR c’è ormai da anni un rapporto d’amicizia, che nel mio caso è appunto nato con i Venus: lui ascoltò ilnnostro demo del ’99 e inizialmente voleva ristamparlo, poi quell’idea si trasformò in un album vero e proprio di brani nuovi, o versioni completamente nuove di alcuni brani presenti in quel demo. Anche Zoot collabora da anni con lui in vari progetti, così la soluzione LGR è stata la più giusta e naturale possibile, con grande entusiasmo da parte di tutte le persone coinvolte.
Commenti sui nomi di Sanremo 2024?
PVK: E come disse Lello Arena a James Senese nel film ‘No grazie, il caffè mi rende nervoso’: “Ah, ma questa è una provocazione!!”. Scherzo, ma diciamo che sul palco dell’Ariston non conta chi suona o la qualità dei brani (di solito, quasi inesistente), ma che lo spettacolo nazionalpopolare sia scorrevole e abbia qualche punta di polemica di cui tutti possano parlare il giorno dopo nei bar, a lavoro e sulla banchina mentre ai attende la metro.
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