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Mercoledi 22 ottobre alle ore 21 Cinemaincentro e Meeting delle Etichette Indipendenti presentano al Cinema Sarti di Faenza in Via Scaletta 10 il film Le città di pianura,  un film del 2025 diretto da Francesco Sossai.[1]ospite in sala al Cinema Sarti a Faenza l’attore Pierpaolo Capovilla leader musicale del Teatro degli Orrori e dei Cattivi Maestri, tra i principali protagonisti della scena musicale indipendente italiana, intervistato da Giordano Sangiorgi, patron del MEI.

 

Carlobianchi e Doriano sono due cinquantenni spiantati ossessionati dalla continua ricerca del bicchiere della staffa. Una sera incontrano Giulio, timido studente di architettura, che prendono sotto la loro ala protettiva, cambiandone poco a poco il modo di vedere il mondo e l’amore mentre girano tra i bar del Veneto.

 

Le riprese si sono svolte in Veneto, principalmente nella pianura padana e nell’entroterra, a SedicoFeltrinoPadovaVeneziaChioggia e Treviso con particolare attenzione sul memoriale Brion.[2][3]

Molti dei posti che si vedono e vengono nominati dai protagonisti durante il film esistono o sono esistiti veramente, come ad esempio la birreria Kilometro 19 lungo la Strada statale 51 di Alemagna, il bacaro da Lele e il bar Ai Biliardi a Venezia (ora chiuso).[4]

Molte altre location sono verosimili e si rifanno a luoghi reali presenti nel territorio veneto, come la fabbrica di occhiali in cui hanno lavorato i protagonisti (probabile riferimento agli stabilimento Luxottica di Agordo o Sedico).[5]

Alcuni altri luoghi, come il Comune di Cornia dove nel film abita o ha lavorato Carlobianchi, pur avendo un nome realistico non esiste nella realtà.

Il film è stato presentato in anteprima al Festival di Cannes 2025 nella sezione Un Certain Regard il 21 maggio 2025[6][7] e distribuito nelle sale da Lucky Red dal 25 settembre 2025[8] nel Triveneto e dal 2 ottobre a livello nazionale.[9]

Il film ha incassato 637341 €.[10]

Il film ha ricevuto recensioni generalmente favorevoli dalla critica cinematografica italiana.[11][12][13]

Il critico Alberto Crespi su La Repubblica scrive che “tra vitelloni, notti brave e un tesoro sepolto, il regista bellunese firma un film profondamente locale e sorprendentemente universale”,[14] mentre su Sentieri selvaggi Aldo Spiniello commenta che “il viaggio alcolico dei protagonisti ha un andamento sgangherato, proprio come il film, che sembra venire dagli anni ’90 eppure sa raccontare un mondo”.

“LE CITTA’ DI PIANURA”,

FILM-RIVELAZIONE DELL’ULTIMO FESTIVAL DI CANNES,

STA CONQUISTANDO IL PUBBLICO IN SALA E

CONTINUA IL TOUR NEI CINEMA ACCOMPAGNATO DAL CAST

Tenero ed esilarante – Le Figaro

Incantevole – Variety

La rinascita della commedia all’italiana – Les Inrocks

Personaggi alla Cassavetes – Le Monde

VIVO FILM e RAI CINEMA
presentano un film di FRANCESCO SOSSAI con FILIPPO SCOTTISERGIO ROMANOPIERPAOLO CAPOVILLA con la partecipazione di ROBERTO CITRAN e con ANDREA PENNACCHI prodotto da MARTA DONZELLI GREGORIO PAONESSA una produzione VIVO FILM con RAI CINEMA in coproduzione con MAZE PICTURES distribuzione LUCKY RED uscita  il 2 OTTOBRE e in esclusiva nelle sale del Triveneto dal 25 SETTEMBRE 

Carlobianchi e Doriano, due spiantati cinquantenni, hanno un’ossessione: andare a bere l’ultimo bicchiere. Una notte, vagando in macchina da un bar all’altro, si imbattono per caso in Giulio, un timido studente di architettura: l’incontro con questi due improbabili mentori trasformerà profondamente Giulio nel suo modo di vedere il mondo e l’amore, e di immaginare il futuro.

Un road movie nella sterminata pianura veneta che viaggia alla velocità con cui si smaltisce una sbronza.

Il film è stato designato

dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI con la seguente Motivazione

Unica possibile parafrasi italiana di Shakespeare a colazioneLe città di pianura è un road movie imbevuto di alcool, di ribellismo e di una malinconia che non cede mai al disfattismo e al nichilismo. Sossai mescola la commedia all’italiana con Jarmusch e Kaurismaki, e traccia una mappa geografica, antropologica e psicologica di un territorio tanto fisico (la provincia veneta) quanto interiore, per raccontare la voglia testarda e sventata di vivere una vita di cui sfuggono sempre segreti e significato

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