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Eccolo “Lost in Space” il vinile che da i natali al suono rinnovato degli abruzzesi Mazma Rill. Con la pelle degli Aneurisma hanno sfornato colori decisamente fedeli al grunge. Qui invece la storia diviene interessante pensando a quanto sia opportuno misurare i dettagli, tra l’elettronica che arriva a colorare con educazione il passato di un rock classico che, manco a dirlo, cerca anche i colori di Seattle come ci si aspettava. La viscosità di questa voce portante è davvero il ponte che unisce oggi, ieri e domani…

Finalmente il tanto atteso disco della rinascita. Anzi, con l’ascolto del suono e della forma, direi anche disco della trasformazione. Voi come lo percepite?

Ciao a tutti! Lo percepiamo come un album sperimentale rispetto alle nostre precedenti produzioni. Dal punto di vista musicale c’è stata una notevole maturazione. L’aver registrato al Busker Studio sotto la supervisione di un produttore esperto come Fabio Ferraboschi ci ha aiutato ad esplorare nuovi orizzonti musicali. Siamo molto soddisfatti di questo lavoro e adesso il nostro repertorio presenta brani più variegati rispetto al passato con influenze che vanno dalla psichedelia alla musica elettronica.

Ma ho sempre avuto la curiosità di chiedervi: perché avete cambiato nome non avendo cambiato praticamente niente del passato progetto?

Volevamo chiudere con il nostro passato musicale. Il nome “Aneurisma” veniva quasi sempre associato ai Nirvana (Aneurysm di Incesticide). Quando, agli inizi, eravamo una cover band Nirvana c’era una logica. Quando abbiamo iniziato con gli inediti iniziavano a paragonarci a loro anche senza un motivo apparente e la cosa non ci piaceva molto. Con il cambio nome abbiamo iniziato a mostrare anche un lato diverso del nostro percorso musicale che è in continua evoluzione. 

E continuando su quel tema: di quei suoni quanto avete riportato nei Mazma Rill?

Le sonorità che ci caratterizzano sono sempre presenti ma abbiamo sentito la necessità di creare qualcosa di diverso. Ci piace molto sperimentare ed in futuro vorremmo toccare generi anche molto lontani dal nostro. Gli Aneurisma sono diventati Mazma Rill principalmente per un paio di motivi. Una naturale evoluzione artistica della band e la curiosità di sperimentare sonorità differenti rispetto al passato.

Persi nello spazio. Qualcosa di futuristico o allegoria quotidiana?

In verità rappresenta qualcosa di reale che viviamo quotidianamente. Deriva dall’incertezza di questo periodo storico colpito da pandemie, guerre e cambiamenti climatici che ci proietta in uno stato di smarrimento. Tutto questo metaforicamente parlando ci fa sentire un po’ come persi nello spazio.

Che poi più che solitudine, questo disco sembra celebrare le connessioni… o sbaglio?

Forse più che celebrare vuole far riflettere la condizione umana contemporanea.  Diciamolo chiaramente di questo passo il futuro dell’umanità non è roseo. Alcune cose sono già compromesse ma siamo ancora in tempo per invertire la rotta. Anche nella copertina abbiamo voluto rappresentare questa cosa con due condizioni ben distinte. Da una parte avremo una figura femminile che sin dall’antichità è associata alla bellezza e alla vicinanza alla natura. Dall’altra avremo un teschio secco e freddo come simbolo, della morte, con la sua freddezza e aridità. Questo a sottolineare che siamo in una condizione di incertezza e solo tramite le nostre scelte possiamo cambiare le cose.

https://open.spotify.com/intl-it/album/6AnysB6KDhp1D7ohoFBHni?si=6a1cf7f2c1864cc6