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Sabato ore 19:00 – Ingresso gratuito
📍 Santuario della Madonna di Mongiovino – Panicale (PG)


Un tributo intimo, rispettoso, essenziale.
L’ombra della Luce” è il titolo del concerto che rende omaggio al pensiero e alla musica di Franco Battiato, attraverso una rilettura profonda e minimale di alcune delle sue composizioni più emblematiche.

Sul palco, la voce di Claudia Fofi, il violoncello di Andrea Rellini e la chitarra elettrica di Paolo Ceccarelli si intrecciano in un linguaggio sonoro sobrio ma denso di significati.
Un ensemble ridotto, ma capace di restituire la forza evocativa di Battiato grazie a un lavoro di arrangiamento che non cerca la replica, ma la risonanza.


Un viaggio nella parola e nello spirito

Le canzoni scelte attingono da un repertorio vasto e profondo, unite da un filo mistico e filosofico che attraversa il pensiero di Battiato: dalla spiritualità alla politica, dall’amore metafisico alla ricerca dell’assoluto.

Gli arrangiamenti, essenziali ma rispettosi delle architetture originarie, rivelano una cura quasi cameristica, un approccio “da partitura” che conserva equilibrio e grazia.
Il risultato è un concerto emozionante, suggestivo, commovente: Battiato ci parla ancora, più che mai, con parole profetiche e musica cristallina.


Un finale collettivo e meditativo

Il concerto si chiuderà con un invito speciale rivolto al pubblico: una meditazione vocale improvvisata e condivisa, un momento in cui le voci si fondono in un unico respiro.
Un gesto semplice ma potente, per cercare — insieme — un senso di armonia interiore e collettiva.

🕖 Inizio ore 19:00
🍽 A seguire, cena all’aperto disponibile nell’area esterna del santuario


Il Santuario di Mongiovino: musica e arte tra spiritualità e bellezza

Cornice d’eccezione per l’evento, il Santuario della Madonna di Mongiovino, a pochi chilometri da Panicale (PG), custodisce capolavori del Cinquecento e testimonianze di una lunga storia di fede e arte.
Tra le sue cappelle si ammirano opere di Arrigo Fiammingo, Pomarancio, Alfani e Batini, oltre a una rara iconostasi di gusto orientale.
Gestito da confraternite e volontari, il santuario è oggi anche un luogo di cultura, aperto al dialogo tra spiritualità, arte e territorio.

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