Appuntamento venerdì 4 aprile ore 21:30
Venerdì 4 aprile alla Casa del Jazz Tupa Ruja in concerto presentano il loro quinto album “Contrast” uscito perl’etichetta Filibusta Records (distrib. fisica I.R.D., distrib. digitale Altafonte Italia). Martina Lupi e Fabio Gagliardi, fondatori del gruppo sono accompagnati in questo disco da Stefano Vestrini e Mattia Lotini, e ospiti come Javier Girotto, Alessandro Gwis, Marco Siniscalco e Michele Gazich.
Dieci canzoni, ognuna ritratto e narrazione di emozioni profonde e vissute. Un album dove ogni brano ha un tessuto espressivo sostanzialmente differente dagli altri, ma è accomunato dall’intento di unire suggestioni, intense emozioni, a sfumature sonore di vario genere, per far coesistere linguaggi, ritmi e caratteristiche musicali di culture diverse, geograficamente lontane tra loro.
Sosteneva Stravinskij che “il significato profondo della musica e il suo scopo essenziale è favorire la comunione, l’unione dell’uomo col suo prossimo, e con l’essere supremo”.
Un percorso esistenziale dunque, che pone le basi in una ricerca autobiografica nel sentire, in cui l’autrice e compositrice Martina Lupi delinea i tratti espressivi della sua personalità eclettica e poliedrica. La forma espressiva è poi resa possibile dall’intreccio e l’incastro perfetto con i musicisti del gruppo.
Fabio Gagliardi, didgeriduista e percussionista, con la sua sensibilità e maestria, impiega il didgeridoo superando la tradizione che lo vede strumento il cui uso fin dall’antichità era volto alla musica dei riti comunitari, rendendolo “percussione a fiato”, con il quale sperimentare e spaziare anche in ambiti melodici, grazie all’uso del didjeribone, come fosse un trombone e donando ad alcuni brani un carattere onirico, quasi spirituale.
Le percussioni di Stefano Vestrini arricchiscono e implementano il linguaggio evocativo dei brani, attraverso la presenza sempre ben calibrata di elementi ritmici che riportano all’Africa, al Sud America e ad una evoluzione costante e personale, frutto di ricerca, studio e interpretazione delle tradizioni musicali e culturali, che lo stesso Vestrini ha approfondito sul campo.
Le chitarre di Mattia Lotini sono poi il flusso armonico che dona un’impronta unica all’album e sulla sua misuratezza quasi “di velluto”, si posa la voce di Martina Lupi, alla quale concede di esprimersi, sempre supportandola con carattere positivo e rassicurante, dato dal gusto e dal tocco puro e deciso che contraddistinguono il suo modo di suonare la chitarra e il bouzouki irlandese.
Alla ricchezza sonora ed espressiva dell’album hanno contribuito degli ospiti di rilevanza artistica molto alta: Javier Girotto, Alessandro Gwis, Marco Siniscalco e Michele Gazich.
Il sax soprano, epico, di Javier Girotto, ha viaggiato sulla strada maestra del basso di Siniscalco, e insieme hanno arrangiato “La distanza”, che è l’unico brano dell’album eseguito senza la presenza degli altri musicisti del gruppo, ma che rappresenta la fotografia di un’emozione intensa, di un sentimento di vuoto, di mancanza, espresso dapprima nella scelta di vestire il testo e la voce di Martina solo con l’armonia a tratti cupa e ridondante del basso, per poi librarsi in una sensazione di esplosiva esternazione, regalata dalle note suggestive e penetranti di Javier Girotto.
Sax soprano e quena di Girotto sono anche gli strumenti che caratterizzano “Oua”, la canzone in lingua genovese scritta da Fabio Gagliardi (una delle due dell’album che non sono state scritte da Lupi), arrangiata con il quartetto al completo. Il testo struggente di Fabio Gagliardi è esaltato dalle note di Girotto che hanno in sé tutta l’eredità linguistico-culturale della sua terra, l’Argentina e il carattere unico e distintivo del suo modo di fare musica, che hanno ampliato e connotato la dimensione sonora ed espressiva del brano.
Il pianista Alessandro Gwis, precedentemente componente del gruppo dal 2017 al 2021, ha donato la sua ingegnosa e brillante interpretazione nel brano “Nina tu eres”, scritto da Martina Lupi per sua figlia Nina, che fonde al ritmo di chacarera, una rigorosa struttura armonica e ritmica alla freschezza di un testo profondamente ispirato e sognante in lingua spagnola.
Il violino di Michele Gazich, in “D’ali”, un brano di Martina Lupi in italiano con una inserzione in lingua turca, ha regalato suggestioni gitane e mediorientali come fossero un’eco, un riverbero che proviene da molto lontano, quasi un urlo che avvolge di sacralità e mistero un testo che afferisce a quell’aspetto della vita che non si limita al visibile, ma che solo attraverso i sogni o alcune rivelazioni si può riuscire a percepire e concepire.
“Contrast” ha un significato allegorico: il carnevale, simbolicamente inteso come la pulsione di vita che si contrappone alla morte. Due concetti contraddittori che contraddistinguono l’esistenza umana.
Un archetipo che si inserisce perfettamente nel momento storico che viviamo, in un mondo caratterizzato da violenza e guerra.
La morte intesa come nemico che risiede nell’animo umano, negli abissi profondi dell’essere, si manifesta nel momento allegorico del carnevale, quando nel pieno dell’espressione della lussuria, delle forme pacifiche di arte e convivialità, viene respinta da una forza generatrice più potente, che rimanda il suo inesorabile arrivo ad un tempo diverso, lontano da quello del carnevale.
Con questo brano tradizionale in lingua friulana che dà il nome al disco, i Tupa Ruja hanno vinto il primo premio Alberto Cesa – Folkest 2022.
Formazione
Martina Lupi – Voce
Fabio Gagliardi – Didgeridoo, percussioni
Mattia Lotini – Chitarre e bouzouki
Stefano Vestrini – Batteria,percussioni
Special Guest
Alessandro Gwis – Pianoforte,elettronica
Marco Siniscalco – Basso elettrico
Michele Gazich – Violino
Casa del Jazz
Viale di Porta Ardeatina 55
Inizio concerto ore 21:00
Sala concerti
Biglietto unico 15€
