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Esce mercoledì 7 maggio, su tutte le piattaforme digitali, Canción Bolero, l’album di esordio di
Sabina Di Paolantonio pubblicato dall’etichetta PlayCab e registrato negli studi Faremusika di
Teramo. Disponibile anche in formato fisico, il disco nasce dal desiderio di esplorare il repertorio
classico della canzone romantica caraibica e fonderlo con le sonorità e i colori del jazz, in un
incantevole viaggio nell’essenza del bolero. I nove brani che lo compongono sono stati
arrangiati con l’obiettivo di rivestirli di tonalità jazz, pur mantenendo la dolcezza e il forte
romanticismo di appartenenza. Senza mai scivolare nella teatralità, i classici brillano grazie a una
freschezza interpretativa che ne esalta l’essenza e svelano storie che accendono immagini vivide
ed emozioni profonde nell’animo di chi li ascolta.
Il progetto è frutto di una stretta e profonda collaborazione con uno dei migliori bassisti
emergenti sulla scena nazionale, Emanuele Di Teodoro, che è anche uno dei più giovani docenti
di musica jazz nei conservatori italiani. Oltre ad aver arrangiato tutti brani, Di Teodoro è anche
coproduttore dell’album, insieme a Morgan Fascioli. Alla realizzazione dell’album hanno
contribuito tre musicisti jazz di indiscusso talento: Arturo Valiante al pianoforte, Fabrizio
Mandolini ai sassofoni e Niki Barulli alla batteria e alle percussioni.
Nata a Teramo, Sabina Di Paolantonio si è avvicinata al canto jazz una decina di anni fa,
diplomandosi al Conservatorio G. Braga della sua città dopo aver studiato chitarra classica sin
da ragazzina. Appassionata di musica in tutte le sue forme, ha seguito masterclass e seminari di
approfondimento con cantanti e musicisti rinomati del panorama jazzistico italiano quali Maria
Pia De Vito, Tiziana Ghiglioni, Barbara Casini, Ada Montellanico, Ramberto Ciammarughi,
Daniele Mencarelli, Max Ionata, Maurizio Giammarco e Bebo Ferra. Inserita da tempo nel
contesto jazz del suo territorio, Sabina fa del proprio linguaggio musicale un veicolo di
sentimenti ed emozioni in chiave romantica.
L’artista descrive così il suo progetto: «L’incontro con il bolero è avvenuto in modo inaspettato,
ma determinante. Ho avvertito immediatamente un richiamo profondo, come se quell’universo
musicale fosse parte di me. Con il trascorrere del tempo è nata in me la voglia di trasformare
questo viaggio di scoperta in un’opera discografica. Scavare nelle origini di questi brani e ridare
vita a tutte le storie che li hanno ispirati è stata una meravigliosa avventura, un’esperienza di
crescita sia dal punto di vista musicale sia umano. Mi auguro di trovare conferma di tutte queste
sensazioni in chi ascolterà questo lavoro». Le fa eco Di Teodoro: «L’arrangiamento è stato
calibrato sulle qualità vocali di Sabina, che si rivela un’interprete di notevole sensibilità».
Il brano che apre l’album è stato anche il primo singolo pubblicato lo scorso febbraio: si tratta
di Cuando vuelva a tu lado, scritto da María Grever nel 1934 e affermatosi come standard jazz
con il titolo What a difference a day makes. La seconda traccia (nonché secondo singolo
pubblicato) è Esta tarde vi llover, opera del compositore messicano Armando Manzanero, uno
tra i più importanti creatori di bolero moderno. Seguono il celeberrimo Tú me acostumbraste,
del cubano Frank Domínguez («Pezzo che racchiude un universo di sentimenti» afferma Di
Paolantonio), e Veinte años, di Maria Teresa Vera, riarrangiato e proposto in chiave ironica e
provocatoria. Il quinto brano, La Mentira, è un bolero di Alvaro Carrillo che fu riarrangiato anche
da DukeEllington per la sua big band e interpretato da Frank Sinatra con il titolo di Yellow days.
Nosotros, del cubano Pedro Junco Jr., precede il celeberrimo bolero Bésame mucho, scritto in
età giovanile da Consuelo Velàsquez e qui riproposto in un arrangiamento fresco ed esuberante,
con un cambio ritmico di tempo in 5/4. Chiudono l’album Voy a apagar la luz, un’altra storica
composizione di Manzanero, che ha segnato un punto di svolta proiettando il bolero verso
nuove sonorità e nuovi ritmi, e Historia de un amor (il terzo singolo, pubblicato il mese scorso)
del panamense Carlos Eleta Almarán.

Link per l’ascolto dell’album su Spotify (attivo dal 7 maggio):
spotify:album:1cUAKHndU38HHtlW22gegL

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