LE ASPETTATIVE UCCIDONO è un EP col quale Streben, Mattia, decide di tirare le somme, col quale arriva a conclusione di un percorso che sembrava nebuloso all’inizio, ma che ha preso corpo ogni giorno di più, portando a ciò che tutti, dal 2 maggio 2025, potranno ascoltare su tutte le piattaforme.
Sicuramente per Mattia non è stato un percorso facile o scontato, che ha visto diversi momenti di svolta, ma è proprio con le sue parole che decidiamo di raccontare questo viaggio:
Quando è nato MAGGIO, il primo singolo uscito nel 2024, non c’era un progetto definito. Nessuna idea di EP, nessuna visione chiara del futuro. C’era solo un’urgenza da trasmettere, il bisogno di esprimere qualcosa che premeva. Il resto è venuto dopo, seguendo un percorso naturale, scandito dagli eventi della vita. Molti brani di LE ASPETTATIVE UCCIDONO non erano infatti ancora stati scritti quando tutto è cominciato. Alcuni esistevano solo come intuizioni lontane, altri sono nati di colpo, mossi da ciò che stavo vivendo nel momento presente. Per questo mi sento di dire che è un lavoro autentico: non costruito a tavolino, non programmato, ma cresciuto in modo spontaneo, accompagnando il mio percorso intimo e personale. Un EP che ha tracciato, inconsapevolmente, una linea narrativa – un fil rouge – che ha dato forma al senso profondo di un lungo anno di scrittura e di vita. Tutti i brani ruotano attorno ad alcuni temi ricorrenti che si ripropongono con sfumature sempre diverse: l’introspezione, la paura, la gioia delle consapevolezze, la riflessione sul futuro – a volte guardato con timore, a volte con fiducia – e quella sul passato, visto talvolta con malinconia per ciò che è andato storto, talvolta con riconoscenza per il percorso compiuto. MAGGIO, ad esempio, è una ballad introspettiva, caratterizzata dal dolore di un passato recente, ma attraversato già da una flebile speranza di cambiamento.
In altri momenti dell’EP si esprime una disillusione più forte, da cui emerge la sfiducia verso il futuro (LUNGOMARE). In altri momenti ancora affiora la difficoltà di vivere il presente, schiacciati da aspettative, proiezioni e paure che generano meccanismi di autosabotaggio (SABOTARSI). Eppure, brano dopo brano, si fa strada una luce: una fiducia silenziosa verso la strada che si è deciso di seguire. CAMPARI rappresenta il primo seme di questa speranza: l’idea che, nonostante le difficoltà, abbandonarsi al presente possa restituire fiducia, e che lasciare andare il controllo sia l’unico modo per far fluire davvero la vita. Qui emerge un concetto chiave del mio percorso: anche quando ci sembra di non scegliere, in realtà stiamo costruendo il nostro destino, paradossalmente nel momento stesso in cui decidiamo di affidarci al presente. Questo messaggio si compie pienamente in INCENSO, l’ultima traccia dell’EP da cui trae spunto il titolo stesso del progetto. Nel ritornello si canta infatti: “le aspettative uccidono”, una frase che – in modo del tutto spontaneo – riprende un’immagine già presente nella prima strofa di MAGGIO (“con le tue alte aspettative mi spaccherai la testa”). Un cerchio che si è chiuso da solo, senza essere stato previsto, ma proprio per questo ancora più autentico. LE ASPETTATIVE UCCIDONO racconta la storia di chi, affrontando fragilità e consapevolezze – anche dolorose – trova la propria direzione nel momento in cui smette di proiettare, di forzare, di pretendere risposte già scritte. Quando si rinuncia a decidere a priori cosa dovrebbe essere – o chi si dovrebbe essere – e si accetta il presente, per quanto imperfetto, ci si accorge che si sta già camminando verso qualcosa di vero. Un EP che attraversa introspezione, dolore, consapevolezze, gioie. Un percorso complesso, ma soprattutto autentico. Non programmato.
Senza aspettative.
E riguardo al singolo nuovo, in uscita proprio con l’EP, Mattia ci racconta:
INCENSO è il brano che chiude l’EP, e proprio dal suo ritornello nasce il titolo dell’intero progetto. È una canzone a cui sono molto legato, perché rappresenta la fine di un ciclo – sia nella scrittura che nel suono. Resta fedele alle mie peculiarità e al filone musicale degli altri brani, ma apre una porta su un’evoluzione, su un’esplorazione più intima e riflessiva. Il brano custodisce il messaggio che accompagna tutto il percorso dell’EP, e che qui trova compimento: non conta dove sei o cosa vivi, ma come lo vivi dentro di te. Che tu sia dall’altra parte del mondo o nel tuo salotto, basta l’odore di un incenso per risvegliare emozioni, ricordi, consapevolezze. “Le aspettative uccidono’“ è una frase che mi è sempre girata nella mente e di cui ho sempre sentito l’importanza, ma che ho imparato ad accettare e comprendere solo nel tempo: molte ferite nascono da ciò che avevamo deciso a priori, pretendendo sempre qualcosa da noi stessi o dagli altri. INCENSO parla invece di accettazione, di lasciare andare l’illusione del controllo, di scegliere – consapevolmente e paradossalmente – di non scegliere, di sentirsi più liberi quando si decide che certe cose non si decidono. Un invito a vivere il presente con autenticità, portandosi dentro il passato senza esserne prigionieri, lasciandosi spingere dolcemente verso il futuro. Anche quando l’inverno dei pensieri congela tutto, anche quando il fuoco che si ha dentro scatena tempeste emotive, attraversarle è l’unico modo per arrivare dall’altra parte. E ritrovarsi, finalmente, più liberi
Un viaggio mano nella mano con una persona che racconta ciò che era e ciò che è diventato, nella vita di tutti i giorni e nei sogni di un futuro che è quello che decidiamo sia.

BIO
Streben nasce da un risveglio, dalla necessità di emergere dalle macerie di un passato che non c’è più, dalla voglia di ritrovare se stessi tra il caos che dentro di noi scatena gli eventi che la quotidiana vita ci pone davanti. Il nome stesso, termine tedesco che significa anelito o struggimento e con cui si esprime una concezione della vita come sforzo incessante, manifesta il continuo tentativo di superare qualunque ostacolo sia materiale che spirituale, al fine di vincere la battaglia per la conquista della propria ritrovata umanità. Dopo anni di inattività, questo progetto solista ha come unico obiettivo l’esigenza puramente intima e personale di portare in superficie il maremoto di pensieri ed emozioni dentro cui,altrimenti, annegheremmo.