DIRT TAPES
ANNUNCIA LA NASCITA DELLA COLLANA
“DIRT TAPES SOUNDS”
IN MUSICASSETTA LE COLONNE SONORE
E GLI ALBUM STRUMENTALI ANNI ’60, ’70 E ’80
LA PRIMA USCITA OGGI, 9 DICEMBRE:
“MISTERO”, INEDITO DI GIULIANO SORGINI

DIRT TAPES annuncia la nascita della nuova collana DIRT TAPES SOUNDS, in collaborazione con Four Flies Records, che da dicembre 2024 pubblicherà in musicassetta una serie di colonne sonore italiane e album strumentali, in alcuni casi inediti, del periodo ’60, ’70 e ‘80, composti da Maestri come Sorgini, Alessandroni, Reverberi, Rustichelli e molti altri.
Ogni uscita avrà un remaster apposito per nastro da 1\8, a partire dai riversamenti dei master originali e prodotto con una linea completa di duplicazione revisionata “Tapematic” del 1991, e un packaging arricchito da poster, scatole e gadget che cambierà di volta in volta.
La prima pubblicazione della collana, disponibile da oggi, 9 dicembre, è “Mistero”, album inedito di Giuliano Sorgini: 16 tracce registrate con l’ausilio dei sintetizzatori Moog tra il 1973 e il 1979. Un immaginario oscuro che galleggia tra l’esoterico e l’horror, sublimato da un packaging creato ad hoc durante l’ascolto dei brani, per far immergere l’ascoltatore a pieno nelle atmosfere dell’album. Ad accompagnare la musicassetta di “Mistero”, 16 tarocchi (una carta per ciascun brano), un poster, una cassetta con stampa UV full body e una box che, insieme alle carte e alla grafica della MC, rappresenta il mondo parallelo creato dalle atmosfere di questo inedito del maestro Sorgini. Disponibile da oggi anche l’ascolto su tutte le piattaforme streaming. L’edizione fisica è esclusivamente in musicassetta. La distribuzione digitale è curata da Four Flies.
Dirt Tapes nasce nel 2021 dall’unione di un gruppo di musicisti, produttori e collezionisti amanti dell’analogico che hanno scoperto la musica durante gli anni ‘80 e ‘90 proprio grazie alle musicassette e che non hanno mai smesso di ascoltarle, tra cui Karim Qqru, musicista, produttore e membro di The Zen Circus.
I primi album pubblicati, in edizione speciale su audiocassetta, “La seconda rivoluzione sessuale” dei Tre Allegri Ragazzi Morti, “Vita e opinioni di Nello Scarpellini Gentiluomo” di The Zen Circus e “Auff!” del Management. Da allora, in appena tre anni, sono seguite altre 22 uscite, accompagnate da due musicassette speciali: “Turismo Sentimentale” di Il solito Dandy e “Mondo Naïf” di Tre Allegri Ragazzi Morti, in occasione del trentennale della band.
Partita inizialmente come etichetta dedicata esclusivamente alle uscite in MC, negli anni Dirt Tapes si è allargata a 360 gradi a tutto il mondo delle musicassette, iniziando a produrre una linea propria di walkman, The Tape-roller, ad oggi uno dei più venduti in Europa e arrivato alla versione 3.0. Plus, il primo con wheel-mechanism in metallo, inaugurando Blank tapes, una sezione dedicata alla vendita di cassette vergini prodotte da Dirt Tapes con una grande varietà di lunghezze (C-30, C-46, C-60, C,90), colori e tipologie di nastro, ma anche copie sigillate di cassette con nastro al Cromo degli anni ‘90 (il nastro al cromo non è più in produzione da 24 anni), e aprendo il Cassette Bazar, un negozio online dedicato a stampe originali degli anni ‘70, ‘80 e ‘90 (testate al 100% con deck TEAC e Nakamichi) e ristampe odierne (import UK e USA), aggiornato settimanalmente.
“L’idea dietro la nascita di Dirt Tapes è semplice” – raccontano i fondatori – “Far uscire in cassetta album di ieri, oggi (e domani) senza barriere di genere e di nazionalità, l’unica regola è il rispecchiare i gusti singoli e comuni delle persone coinvolte in questa avventura.”
I prodotti di Dirt Tapes, acquistabili online al sito su www.dirttapes.com e in una selezione di piccoli negozi di dischi della penisola, sono pensati per appassionati, collezionisti e per chiunque desideri vivere l’esperienza dell’ascolto in modo tangibile. Offrono un ritorno all’analogico e al contatto diretto con il supporto fisico: Il “gesto” di toccare un disco rimarrà per sempre legato all’esperienza musicale: non si tratta di una contrapposizione al digitale, ma di un riconoscimento del fatto che entrambi i mondi possono convivere insieme.
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