ANDREA SATTA
“NIENTE DI NUOVO TRANNE TE” IL DEBUTTO SOLISTA DEL CANTANTE DEI TÊTES DE BOIS (Etichetta: Santeria / Distribuzione: Audioglobe)
ANTEPRIMA LIVE DI PRESENTAZIONE 10.12 – ROMA, ANGELO MAI |
Domenica 10 dicembre presso l’Angelo Mai di Roma ANDREA SATTA presenterà il suo debutto discografico solista “Niente di nuovo tranne te” in un’anteprima live tra narrazione e performance con la presenza di alcuni ospiti speciali: GIACOMO COSTANTINI, co-fondatore del Circo El Grito, l’illustratore FABIO MAGNASCIUTTI, la poetessa MARIA GRAZIA CALANDRONE, la street artist internazionale ALICE PASQUINI, in arte Alicè, che ha curato l’illustrazione della copertina dell’album. Non un concerto convenzionale quanto una “prova generale a porte aperte” nella quale ampio spazio sarà dato all’ispirazione e all’improvvisazione artistica.
Al termine della serata verrà proiettato al pubblico il cortometraggio cinematografico “Coupon – il film della felicità” per la regia di AGOSTINO FERRENTE, presentato fuori concorso in anteprima al 41mo Torino Film Festival lo scorso 29 novembre. Fra i protagonisti di questo “mini musicarello” semi-muto l’ex segretario del PD PIER LUIGI BERSANI (alla sua prima esperienza cinematografica) accanto a MILENA VUKOTIC, PAOLO LOMBARDI, la poetessa MARIA GRAZIA CALANDRONE. Alla proiezione saranno presenti alcuni degli attori e il regista.
La formazione che accompagnerà l’artista dal vivo è la seguente: Lorenzo Lemme (batteria), Mauro Cuomo (piano e synth), Francesco Chimenti (cello e basso), Giorgio Maria Condemi (chitarre e basso), Raniero Terribili (fonia).
Uscito lo scorso 1 dicembre “Niente di nuovo tranne te” è il primo album solista di ANDREA SATTA, il cantante dei Têtes De Bois. Dodici tracce profonde e coinvolgenti nelle quali è condensata una lunga vita artistica e professionale. In alcuni brani presenti nel disco l’artista ha coinvolto ospiti importanti come PAOLO BENVEGNÙ, DANIELE SILVESTRI, GIOVANNI TRUPPI.
Satta, oltre a essere cantante, scrittore, autore, ogni giorno fa il pediatra nella periferia romana. Questo mondo di cose concrete, bellissime, a volte difficili, gli ha consentito di mantenere un rapporto con la vita reale che ne caratterizza l’opera e la fantasia. Con i Têtes ha vinto tre Targhe Tenco Interpreti (2002, 2007 e 2015), pubblicato nove album in studio, compiuto migliaia di performance che sono andate dai festival di strada al palco di Sanremo (con l’attore Paolo Rossi nel 2007), realizzato collaborazioni artistiche con nomi prestigiosi come Francesco Di Giacomo, Daniele Silvestri, Joan Baez, così come progetti artistici tra i più affascinanti e visionari (uno su tutti, il Palco a Pedali). Come autore di libri ha scritto I riciclisti (Ediciclo, 2009), Ci sarà una volta (Infinito, 2011), Officina Millegiri (Sinnos, 2016), Mamma quante storie! (Treccani, 2016), libro ispirato alla Giornata delle Favole che Andrea organizza da anni nel suo ambulatorio, Pise e Pata – dialoghi tra bambini sulle cose del mondo (Rrose Sélavy), La fisarmonica verde (Mondadori Ragazzi).
Artista con la “A” maiuscola, pediatra in bici della periferia romana, funambolo del pensiero e della parola, pubblica con un disco pieno di bellezza e di passione, come tutto quello che ha realizzato nel corso della sua vita artistica e professionale.
“NIENTE DI NUOVO TRANNE TE” – IL DISCO “Niente di nuovo tranne te” è una raccolta di storie di vite normali, come tante, persone qualunque alle prese con gli amori, i problemi quotidiani, il lavoro che sfibra o che manca, i ricordi del proprio passato, coppie di innamorati che lasciano spazio alla routine di una donna solitaria, la malinconia di un amore passato che si mescola alla perplessità di un bambino che vede per la prima volta un clochard sulle strade di Roma. La scrittura evocativa e delicatamente incisiva di Satta, è sostenuta da un tessuto musicale contemporaneo fatto di salite e discese emotive, metafora di vita e di pedali.
Le dodici canzoni sono influenzate sia dagli amori per gli chansonnier francesi e i grandi autori italiani che da un sound apolide grazie alla produzione artistica del polistrumentista GIORGIO MARIA CONDEMI (Motta, Spiritual Front, Giovanni Truppi). con il cuore e le parole piantate nel mondo di oggi e nei sentimenti di sempre, trasformando questi racconti di quotidianità in piccole gemme musicali. Tanti gli ospiti d’eccezione presenti nel disco, da Giovanni Truppi in “Abbi pazienza” a Daniele Silvestri nel brano “Maddalena” a Paolo Benvegnù su “Suonano le sirene”, senza dimenticare ovviamente i Têtes de Bois, fratelli più che sodali artistici, presenti “in “Io amo te” prezioso contributo in questo primo viaggio da solo di Andrea Satta.
L’illustrazione della copertina è opera di ALICE PASQUINI, in arte ALICÈ, artista contemporanea le cui opere sono esposte sulle superfici urbane, nelle gallerie e nei musei di centinaia di città in tutto il mondo.
Dal disco è stato estratto il singolo e video di “Bellissima”, pubblicato lo scorso 9 novembre. Link al videoclip ufficiale: https://www.youtube.com/watch?v=7lDxy_a3O1k
Parlando dell’album, Andrea Satta dichiara: “Niente di nuovo tranne te”, sono semplicemente canzoni, il mio sguardo tra periferia e provincia, il tempo che conosco bene. Nessuna situazione estrema, apparentemente, solo quotidianità sfibrante che inesorabilmente travolge, in cui nascono e finiscono amori e ipotesi di domani. Storie vere, vissute, intercettate da un balcone o alla fermata di un bus o forse nel mio ambulatorio. Ogni tanto sorrisi. Nella mia vita ho avuto la possibilità di fare cose tante cose bizzarre e appassionanti, ho suonato nella vasca delle otarie allo zoo, per anni su un vecchio camioncino-palco, ho ideato il Palco a Pedali, ho fatto l’inviato al Tour de France e al Giro d’Italia e tanti concerti nelle stazioni abbandonate, nelle gallerie, sulle scale mobili, al centro di rotonde stradali, nelle fabbriche che sputavano amianto. I Têtes per i nostri 30 anni mi hanno concesso una licenza-premio, ho preso la mia carta d’imbarco e scelto un altro suono, per navigare nel mare che ho in testa. Ho scritto le mie canzoni e non dimentico l’amore e la rivolta.
“NIENTE DI NUOVO TRANNE TE” – CREDITI DEL DISCO Tutti i brani, testo e musica, sono scritti, ideati, cantati e prodotti da Andrea Satta ad eccezione di: “Hobo Sapiens” (testo di Andrea Satta, musica di Andrea Satta e Giorgio Maria Condemi) “Suonano le sirene” (testo di Andrea Satta, musica di Andrea Satta e Giorgio Maria Condemi)
Produzione artistica: Andrea Satta e Giorgio Maria Condemi Registrazione, cura del suono e missaggio: Gianni Istroni StraStudio Centocelle (Roma) Confidente artistico: Angelo Pelini
Hanno suonato nel disco: GIORGIO MARIA CONDEMI: chitarre, batterie, basso, banjo ANGELO PELINI: pianoforte in “Cosa di ricordi di tuo padre” MATTEO SCANNICCHIO: pianoforte in “Suonano le sirene” SIMONE PADOVANI: percussioni in “Maddalena” GIOVANNI TRUPPI – voce in “Abbi Pazienza” DANIELE SILVESTRI – voce in “Maddalena” PAOLO BENVEGNÙ: voce e chitarre in “Suonano le sirene” TÊTES DE BOIS – Angelo Pelini: pianoforte, Carlo Amato: basso, Luca De Carlo: tromba in “Io amo te”
Gli archi di “Bellissima” sono scritti e diretti da Roberto Martinelli e suonati da: ELVIN DHIMITRI: violino ILIA KANANI: viola ESZTER NAGYPAL: violoncello I fiati di “Amore al Centro Commerciale” sono scritti e suonati da MAURO OTTOLINI Cori di ANDREA SATTA e di GIORGIO MARIA CONDEMI AGNESE ERMACORA – coro in “Che meraviglia”
Etichetta: Santeria Distribuzione: Audioglobe Ufficio stampa: Big Time pressoff@bigtimeweb.it Edizioni: Big Time Edimusica / Têtes De Bois
“NIENTE DI NUOVO TRANNE TE” – TRACKLIST
01 – Coupon 02 – Bellissima 03 – Abbi pazienza 04 – Amore al centro commerciale 05 – Selfie 06 – Che meraviglia 07 – Suonano le sirene 08 – Maddalena 09 – Il meccanico 10 – Hobo Sapiens 11 – Cosa Ti Ricordi Di Tuo Padre 12 – Io Amo Te
“NIENTE DI NUOVO TRANNE TE” – GUIDA ALL’ASCOLTO
COUPON Una coppia di innamorati si culla nelle proposte post-romantiche di rito, sottolineate dalle promozioni commerciali e soprattutto prendono coscienza che l’unica vera famiglia rimasta in campo è quella fidelizzata della clientela in coda alla cassa.
Una scena perduta già vista eppure è qui con la forza della prima volta.
Siamo sicuri che ci siamo detti tutto? Che le stelle che brillano ci guardino che la luna abbia davvero sempre la stessa faccia? E quando te ne andrai ci ricorderemo di tutti questi nostri pomeriggi? Già mi sfuggono molti particolari di te, molte cose, anche le più banali. Abbi pazienza.
Una storia nata nella più tenera adolescenza e rifiorita inarrestabile alla fine di mille è ancora mille giri del motore. Complice lo scenario dell’ennesimo Centro Commerciale più’ grande d’Europa, perché quando apre un nuovo Centro Commerciale è sempre il più grande d’Europa. È quella la misura della felicità, come nel valore artistico conta il numero dei followers. I due antichi ragazzi si lasciano andare e fanno l’amore dietro la scala mobile, fra l’estintore al posto del ciliegio e la vetrina di scarpe dove un tempo c’erano solo margherite, ma il pubblico benpensante li maledice e chiama la Polizia.
SELFIE Un omaggio ai sedici anni di un ragazzo figlio di una Napoli ancora più milionaria.
Fine del gioco da tavolo, chi ha potere se ne va con il pallone. Siamo qui affacciati al nostro balcone a vedere il rientro, il ciclico rincasare, il controesodo di una estate che come ogni estate è mille domeniche e mille piccoli percorsi già scritti, e al buio respiriamo piano per non farci del male con i nostri sogni.
Un allarme svelato dal confronto, non con l’altro che conosciamo, ma con la quarta dimensione, che ci precede e ci deride.
Estate calda, estate infinita, metropoli bollente, asfalto che si scioglie, l’auto pronta per il mare, i bambini ad aspettare, un rumore da individuare, un baco, un virus, un filo pendente, uno spinotto disinserito, un bullone allentato. Nell’automobile? Nel cervello. Un modo di non essere. Un mal di vivere che modifica il genoma come un virus, da cui non si guarisce e di cui neppure si muore. Nessun dramma, nessun lieto fine.
HOBO SAPIENS Accompagnavo mio figlio a scuola la mattina presto, intorno alla stazione lui rimase colpito da una folla di gente addormentata sull’asfalto, cercando il riparo dal freddo sulle soglie e negli anfratti dei portoni. Chi sono, papà? Già, chi sono. Così ne abbiamo parlato con una scuola, la Giuseppe Mazzini di Roma e con Giulio Cederna e Mohamed Keitha, con il prof Castelli e invitato nelle classi tante persone che si occupano di clochards e i ragazzi ad uscire dalla scuola per incontrare i senza fissa dimora per imparare a considerarli esseri umani, vivi e non fantasmi. Ne è uscita fuori un’esperienza fantastica.
La mano che meglio ricordo è quella all’altezza dei miei occhi, la tua, cui affidavo la mia tendendola verso l’alto e la tua facevo fatica a raggiungerla. Meglio di ogni altra cosa, questo ricordo di mio padre.
Una canzone d’amore persa sulle rotte del caso. Come una goccia di pioggia spazzata dal tergicristallo sul parabrezza.
ANDREA SATTA – BIOGRAFIA
Andrea Satta è il cantante dei Têtes de Bois e, ogni giorno, fa il pediatra nella periferia romana. Questo mondo di cose concrete, bellissime, a volte difficili, gli ha consentito di mantenere un rapporto con la vita reale che ne caratterizza l’opera e la fantasia. Nel 2021 ha ricevuto il Premio “In Puero Homo” della Società Italiana di Pediatra, per essersi distinto in ambito professionale, istituzionale, umano e scientifico per l’impegno e la dedizione verso l’età evolutiva, con la seguente motivazione “Pediatra globale adempi in maniera esemplare ai compiti sanitari, sociali, culturali, pedagogici. Pediatra artista è riferimento nella sua comunità per i bambini e per chi li accudisce”. Nasce in una famiglia numerosa, soprattutto di sorelle. La casa della sua infanzia affaccia sul deposito dei tram. La mamma gli legge come favola della buonanotte “I promessi sposi”. Il padre, sardo e scampato al campo di concentramento nazista, è professore di francese (a lui Andrea dedicherà lo spettacolo teatrale e il libro La Fisarmonica Verde edito da Mondadori ragazzi). A 8 anni viene selezionato per lo Zecchino d’Oro, ma la sobrietà familiare fa naufragare il progetto. Ripiega sul ciclismo e la geografia. Nel frattempo matura una grande passione per i poeti e gli chansonnier francesi, in particolare per Leo Ferré, studia canto, si iscrive a Medicina e nel 1992 fonda i Têtes de Bois.
A partire dalla sua passione per la bicicletta, Andrea Satta ha messo a punto il primo eco spettacolo al mondo sulle due ruote alimentato a pedali, il “Palco a Pedali”. Per la prima volta in assoluto l’energia elettrica che illumina il palco e lo fa suonare è generata da 128 spettatori volontari, che con le loro biciclette agganciate a uno speciale cavalletto collegato a una dinamo, pedalano per tutta la durata dello spettacolo. Semplicemente pedalando producono l’energia necessaria per sostenere l’intero concerto. È ideatore e direttore artistico di “Stradarolo – Festival Internazionale di Arte su strada”. Assieme ai Têtes de Bois è stato premiato con la Targa Tenco 2002 (come miglior disco di interprete con “Ferré, l’amore e la rivolta), nel 2007 con “Avanti Pop”, un disco ed un tour sul mondo del lavoro e nel 2015 con “Extra”, le canzoni di Léo Ferré riarrangiate e tradotte in italiano.
Con i Têtes de Bois ha inciso nove album: E anche se non fosse amore (1994), Pezzi di ricambio (1997), Ferré, l’amore e la rivolta (2002), Pace e male (2004), Avanti pop (2007), Goodbike (2010), Mai di moda (2012, raccolta uscita in occasione del ventennale della band), Extra (2014). Nel 2010 dalla canzone “Alfonsina e la bici” è stato realizzato un videoclip diretto da Agostino Ferrente con il montaggio e la fotografia del videomaker Paolo Scarfò, che ha come interpreti l’astrofisica Margherita Hack e il rapper Militant A (Assalti Frontali). Il videoclip ha vinto il premio speciale al P.I.V.I (Premio Italiano Videoclip Indipendente) 2010. Sempre con i Têtes de Bois, nel 2009 ha fatto parte del cast e della colonna sonora del film “Le ombre rosse” di Citto Maselli. Di nuovo sul grande schermo nel 2011, con la sua band è autore delle musiche e interprete del film “Passannante” (regia di Sergio Colabona) e nel 2012 cura la colonna sonora del film “Non mi avete convinto. Pietro Ingrao, un eretico” di Filippo Vendemmiati, presentato al festival di Venezia nelle Giornate degli autori. Nel 2011 fa parte del cast della trasmissione televisiva “Fratelli e sorelle d’Italia” condotta da Veronica Pivetti, in onda su La7. È stato inviato al Giro d’Italia e al Tour de France per il Manifesto e L’Unità (dove aveva anche una rubrica settimanale, “Dio è morto”).
Come autore di libri ha scritto I riciclisti (Ediciclo, 2009), Ci sarà una volta (Infinito, 2011), Officina Millegiri (Sinnos, 2016), Mamma quante storie! (Treccani, 2016), libro ispirato alla “Giornata delle Favole” che Andrea organizza da anni nel suo ambulatorio, Pise e Pata – dialoghi tra bambini sulle cose del mondo (Rrose Sélavy), La fisarmonica verde (Mondadori Ragazzi). Tra i principali eventi ideati e di cui ha svolto il ruolo di direttore artistico “narrante” ci sono Cinque stazioni per suonare (1995) cinque concerti organizzati per l’ATAC, l’azienda di trasporto pubblico di Roma nelle stazioni della metropolitana utilizzando materiali e spazi del metro urbano, pantografi come americane per le luci e traversine come binari; Sotto il cielo di Roma e Berlino (1997) sui treni e le metropolitane delle due città per una settimana; Tuscania Teatro (1999-2001), direzione artistica della parte musicale, una residenza triennale sostenuta dalla Regione Lazio per il decentramento culturale; La Ferrovia dell’Allume (2000-2002) un progetto teso al recupero artistico e turistico di vecchie sedi ferroviarie in disuso; All’incontrario va (Frascati 2005) 41esimo parallelo (2006) officina culturale e della Regione Lazio, un progetto che mette in comunicazione paesi si tutto il mondo sul filo di uno sguardo geografico-emotivo, un viaggio tra le culture e le differenze la conoscenza che diventa coscienza e accettazione degli altri; Avanti Pop (2006-2008) un viaggio attraverso il mondo del lavoro nei luoghi dove ascoltare le storie degli altri e tramandarle; I Riciclisti e Goodbike (2009), la bicicletta, la società che cambia, la trasparenza e la leggerezza; Palco a pedali (2009 – 2017); Il 2011 è un anno di mobilitazioni nel mondo della cultura e i Têtes de Bois sostengono con una serie di concerti la protesta del Teatro Valle occupato e del Cinema Palazzo e aderiscono alla rete aperta Cultura Bene Comune. Transumanza a Pedali (2013), una marcia silenziosa nata insieme a un gruppo di attivisti- ciclisti in occasione della giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie che Libera celebra ogni anno a marzo; Ci sarà una volta – Festival delle favole (2015);Mamme Narranti (2016-2017) Da un’esperienza nata in un ambulatorio pediatrico, un festival itinerante, un confronto di culture necessario che trasforma in favola le storie che non conosci. Andrea Satta fa parte della ACP (Associazione Culturale Pediatri); per il suo lavoro sulle Mamme Narranti e l’attenzione alla Comunità, la Società Italiana di Pediatria, nel 2021, che gli ha conferito la Medaglia d’oro “In Puero Homo”. Stradarolo (dal 1997 ad oggi), Festival di Arte su Strada; La Retromarcia su Roma 28-30 ottobre 2022; Il Ritorno a Casa della Fisarmonica Verde – Da Lengenfel a Roma in bicicletta (2023)
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