♪ PAREIDOLIA MUSICALE ♪
Rubrica a cura di Andrea Gioè
- Raccontaci brevemente chi è Martin Gala.
Un ragazzo di 29 anni, che lavora nel mondo della ricerca e che trova nella musica la sua pace e la suona in qualsiasi modo e momento.
- Per la playlist AIA Artists for Spotify ci hai proposto “Anna”.
Cosa significa per te questa canzone? Quando l’hai composta? Che risultati hai già ottenuto? Dove desideri possa arrivare?
Questo pezzo racconta un rapporto conflittuale tra due persone, un rapporto di cui non è chiara la natura. Mi sento un po’ Anna ed un po’ la persona che le sta parlando. Per me ha significato molto perché è stato un bel modo apparentemente leggero di confrontarmi con me stesso. Costruire due personaggi immaginari che nel loro insieme racchiudessero tante cose di me e ne parlassero è stato divertente e utile nel percorso in cui ciascuno di noi capisce come è fatto. L’ho comporta a Giugno del 2020, dopo il primo lockdown, dopo un periodo che tutti ricordiamo in cui siamo stati molto tempo soli. Mettere la testa fuori, senza tornare a ciò che si era prima, ma essere un qualcosa di nuovo pronto a tornare nel mondo. Spesso chiudo i concerti con “Anna”, perché facciamo casino e la balliamo noi per primi, con l’idea di provare a lasciare un mood di positività a chi ascolta. Questo è il risultato più bello.
Riguardo i miei desideri, io desidero che “possa arrivare” e basta. Non ho ambizioni di numeri, ma mi piace il fatto che qualcuno da qualche parte ascolti il pezzo e in qualche modo lo faccia suo e magari te lo dice anche. Non c’è emozione più grande per me.
- Perché le persone dovrebbe ascoltare e acquistare la tua musica?
Nel mondo delle piattaforme musicali, l’abbonamento a Spotify è un must, quindi Martin Gala non comporta costi aggiuntivi. E a nonna piace tanto!
- Sei mai stato definito la copia di qualcuno?
(S)fortunatamente no. Vivrei con molta difficoltà un paragone perché ho molta stima di chiunque suoni.
- Quanto contano veramente per te le tue canzoni?
Quasi banale rispondere “molto”. La musica per me è un modo per dirmi delle cose che mi aiutano. È il mio modo per crescere e conoscermi meglio. E poi, come qualsiasi altra passione, è importante custodirla e alimentarla. Se parlassimo di leggere/arrampicare, in fondo potremmo quasi dire le stesse cose. È importante alimentare le proprie passioni ed i propri sogni, queste cose danno un senso.
- Sai cos’è la Pareidolia? Mentre stai rispondendo a questa intervista, alza gli occhi al cielo (guarda fuori dalla finestra) e dimmi cosa vedi?
Onestamente non conoscevo il significato del termine. Sono un fan della musicalità delle parole (vedi martingala) e sono subito andato a cercare cosa volesse dire Pareidolia. Un concetto che mi piace molto.
- Se dovessi definire le tue canzoni come figli, potresti dire di avere un figlio prediletto?
Sicuramente Viva i romantici, perché è l’inno del progetto.
- Quanto è versatile la tua voce?
Non sono un cantante di professione, studio molto per poter interpretare al meglio i miei pezzi.
- Qual è stata la tua più grande “minchiata”?
Ho bisogno di “minchiate”, d’altra parte sono le cose che poi raccontiamo.
- Qual è stata l’esperienza musicale più figa che hai vissuto in tutta la tua carriera?
Suonare davanti a centinaia di persone sotto le pendici di un monte.
- Qual è il tuo rimpianto artistico più grande?
Non ho rimpianti, la musica c’è sempre stata nella mia vita. La scrittura dei pezzi è arrivata nel momento in cui sentivo che doveva arrivare.
- Ti senti più Dr. Jekyll o Mr. Hyde?
Penso che chiunque di noi sia entrambi.
- Artisticamente parlando … cosa ti ha fatto più incazzare in questi anni?
Non saprei, il mercato musicale si evolve insieme al mondo, si è passati dai dischi alle piattaforme, dalle rare interviste ai social. Chi vuole fare musica ha bisogno di crearsi un’identità adeguata al suo tempo, credo fosse così anche prima, in forme diverse. Sta a chi scrive e compone mantenere intatto il messaggio che vuole comunicare con la sua musica, con gli strumenti del presente. Bisogna lavorarci.
- Quanto tempo dedichi alle tue composizioni musicali?
Tutto il tempo che riesco a liberare
- Nel cassetto dei tuoi sogni trovi tre duetti. A quali tuoi artisti preferiti li attribuiresti?
Escludendo alcuni eroi musicali del passato, per il presente direi Fulminacci e Brunori SAS. Avrei molto da imparare.
- Chi è il tuo fan più fedele e sincero?
La mia famiglia e il piccolo me di qualche anno fa.
- Eventi e progetti futuri ne abbiamo?
Per l’estate farò un po’ di concerti per promuovere l’EP e suonare qualche inedito e le cover a cui sono più affezionato, insieme ad un grande musicista e amico, Emanuele Loffredi. Il secondo album è in cantiere, per chi vorrà. Sarà sicuramente qualcosa di diverso.
- Manda un saluto speciale a tutti i lettori del MEI e dicci dove possiamo trovarti e ascoltarti.
Spero di non avervi annoiati e di aver lasciato qualcosa. Grazie agli amici di MEI per avermi dato la possibilità di raccontare qualcosa di me. Ma chi sono io è irrilevante, al centro c’è sempre la musica. Mi trovate su Spotify, Youtube e tutte le altre piattaforme musicali (lnk.to/Vivairomantici).
Per gli insulti invece potete scrivermi a @martingalaperchivuole (instagram) e Martin Gala (Facebook).
Viva
Anna di Martin Gala è Presente in AIA Artists for Spotify Vol.4 https://open.spotify.