Di Francesca Amodio
Dino Rubino, “Where is the happiness?”
(Tuk Music, 2017)
Si intitola “Where is the happiness?” il nuovo disco del giovane musicista Dino Rubino, fuori per la Tuk Music di Paolo Fresu, che vede Emanuele Cisi al Sax, Angelo Bonaccorso al corno francese, Gaetano Cristofaro al clarinetto, Giuseppe Mirabella alla chitarra, Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Adam Nussbaum alla batteria.
Dieci inediti, accompagnati da dieci poesie dal pugno di Rubino, più un omaggio a Sixto Rodriguez con “Sugar Man” compongono questo bel disco del musicista catanese attivissimo in molteplici formazioni e che vanta collaborazioni che vanno da Furio Di Castri a Paolo Fresu, un disco che fa del minimalismo il suo ricchissimo punto di forza e della melodia la componente eclettica calmante ed energizzante che attraversa con eterogeneità l’intero lavoro.
Composizioni semplici lo fanno alternare al piano e alla tromba col risultato di melodie immediate e d’impatto, che vanno a disegnare un disco che racchiude il classico e il jazz in una risultante fondamentalmente pop, assolutamente godibile, valida e credibile, che vale a Rubino un lavoro fantasioso e mai sopra le righe.
Tracce migliori: “Souvenirs”, “Van Gogh”, “Etna”
Voto: 8
Francesca Amodio
Il Solito Dandy, “Buona Felicità”
(Vina Records, 2017)
“Buona Felicità” è un augurio trasformato nel titolo dell’esordio discografico di Fabrizio Longobardi, in quel del panorama musicale Il Solito Dandy, giovane artista torinese poco più che ventenne che sforna per Vina Records un interessante lavoro di dieci inediti in italiano, che fin da un primo ascolto risultano interessanti e non convenzionali.
Racconti di vita vissuta e/o immaginata compongono questo che, per essere un esordio, risulta già maturo e chiaro negli intenti, con un cantautorato orecchiabile e pop che strizza l’occhio alle melodie indie e sconnesse tanto in voga oggi ma che dall’altra parte mantiene un piede ben saldo in un certo angolo del cantautorato pop degli anni novanta alla Carboni e alla Grignani, che il timbro de Il Solito Dandy, tra l’altro, a tratti ricorda, e che fa sì che il disco segua un filo logico lineare che aiuta in un ascolto piacevole e spassoso.
I testi sono originali e divertenti, mai banali, e ben si adagiano sulle melodie a volte moderne, altre contemporanee, di questo disco scritto e suonato molto bene.
Tracce migliori: “Citofoni”, Vittorio Emanuele”, “Dentifricio per cuori sensibili”
Voto: 7,5
Francesca Amodio