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Con il nuovo singolo “Forse un giorno”, Matteo Venturi torna a raccontare sé stesso con profondità e delicatezza, portando sullo schermo e tra le note un nuovo tassello del suo mondo artistico. Dopo l’uscita dell’album “Sogni e Verità” e una serie di riconoscimenti crescenti, Venturi continua a costruire un ponte tra musica e immagini, tra realtà vissuta e desideri, tra malinconia e coraggio.

In questa intervista, ci ha raccontato il significato più profondo della sua nuova canzone, il ruolo dell’immaginazione visiva nella sua musica, e l’emozione di portare il proprio lavoro in contesti nazionali come Sky TGCOM24. Il risultato è un dialogo sincero che mette in luce il cuore pulsante della sua arte: essere veri, anche quando è difficile.


 INTERVISTA A MATTEO VENTURI

1. Nel video di “Forse un giorno” traspare una dolce malinconia e un forte desiderio di connessione. Qual è stata la scintilla che ha dato vita a questa canzone?
“Forse un giorno” è una canzone che parla di cambiamento, di viaggiare, di andare lontano per ritrovare se stessi.
La scintilla è nata nelle mie notti trascorse tra il deserto e l’oceano di Tenerife, in Spagna. Nelle Canarie scrivo spesso alcune delle mie canzoni più intime, ispirato da paesaggi sospesi tra natura e silenzio: vulcani, ricordi, progetti e pensieri.
È un viaggio reale e interiore, nato ai piedi del Teide, che racconta una rinascita: quando una vita si chiude e si sceglie di ricominciare da capo.
Viaggiare non è fuggire, ma mettersi alla prova, cambiare prospettiva, scoprire una nuova versione di sé.
Come ogni grande viaggio, si parte per tornare trasformati: più consapevoli, più forti.
“Forse un giorno” è un inno al cambiamento: non per scappare, ma per crescere.
È quello che vivo ogni volta che vado all’estero, a fare i miei concerti in Spagna… e poi torno a casa diverso, arricchito dall’esperienza.
È il coraggio di partire, la speranza di tornare migliori.


2. Il tuo album si intitola “Sogni e Verità”: che rapporto c’è tra questi due elementi nella tua scrittura? Li vivi come contrapposti o come facce della stessa medaglia?
Li vivo esattamente come due facce della stessa medaglia: il buio e la luce. Quando si allineano, succede il bello della vita.
“Sogni e Verità” racconta proprio questo: mantenere i sogni accesi mentre impari ad accettare le verità della vita quotidiana.
È il significato profondo di questo secondo album: cadute, rinascite, desideri e realtà che si confrontano ogni giorno.
È il coraggio di essere te stesso: sognare con il cuore di un ragazzo, ma vivere con la mente e le cicatrici di un uomo.
Non accettare un copione scritto da altri, ma scriversi da soli il proprio destino, con tutte le difficoltà e le soddisfazioni che ne derivano.
È così che nascono le mie canzoni: tra il desiderio e l’accettazione, tra ciò che sogno e ciò che affronto perché per me viviamo sempre a metà tra chi siamo e chi desideriamo diventare.


3. La tua musica è sempre accompagnata da un forte impianto visivo. Quanto è importante per te la regia delle emozioni anche attraverso le immagini?
Per me è fondamentale affiancare alla musica l’immagine, la visione di qualcosa.
Lavoro spesso con il regista e amico Oscar Serio, perché credo che l’arte non sia solo uditiva: è anche visiva ed emozionale.
Oggi molti artisti si concentrano solo sull’audio, su Spotify a fare wiews, ma ogni canzone ha una visione, un’immagine da raccontare, che va oltre è qualcosa di più grande al di là dei numeri che lasciano il tempo che trovano.
Le idee dei videoclip partono sempre da me, e Oscar ha la grande capacità di scartare quelle meno efficaci e amplificare la mia visione in quelle più interessanti e produttive.
Ogni video è diverso, unico, lascia qualcosa dentro…
Perché nulla dura per sempre, ma le canzoni sì. E a volte anche i video, che diventano qualcosa che il tempo non riesce a portarci via.


4. “Forse un giorno” ha debuttato su Sky TGCOM24. Com’è stato vedere una tua creazione esposta in un contesto così ampio e nazionale? Che tipo di riscontro ti ha colpito di più?
Devo dire, Gabriele, che è stata un’emozione grandissima.
Con il primo album Dentro ai ricordi, la mia canzone d’esordio, sono andato su LaRepubblica.it e avevo avuto dei concerti raccontati da il Resto del Carlino, e stavolta è stato tutto ancora più forte.
Siamo stati un po’ pazzi a girare il video a 2.300 metri sul vulcano in Spagna, ma era proprio così che me lo immaginavo, e così l’ho proposto. Quando mi hanno confermato il passaggio su Sky TGCOM24, è stata una gioia immensa.
A volte seguire la propria visione quando tutto il mondo rema contro è il modo migliore per essere davvero se stessi.
Il messaggio dell’album è questo: credere in chi sei e nei tuoi sogni nonostante tutto.
Mi ha colpito che, a poco a poco, il mondo inizia a crederci con te, se hai la forza di non mollare, anche tra sacrifici, rinunce, amori e amicizie persi, salute e tanto lavoro… Tutto è possibile, anche essere davvero chi sei… andare verso il sogno che diventa verità.

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