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Viviamo con lo smartphone in tasca, tra scroll compulsivi e notifiche che ci inseguono ovunque. Ma cosa succederebbe se, per un attimo, ce ne liberassimo? “Senza l’iPhone” di TheRhyme non è un inno contro la tecnologia, ma un invito dolce e diretto a riscoprire la bellezza del presente.
Un brano che ti fa muovere la testa a tempo, ma ti lascia anche un pensiero dentro: quanto siamo ancora capaci di vivere davvero, senza filtri e senza schermi?

Ne abbiamo parlato direttamente con TheRhyme, tra consapevolezze digitali e la voglia di rallentare un po’.


“Senza l’iPhone” invita a rallentare e a vivere il presente. Da dove nasce questa urgenza?

Più che un’urgenza, lo vedo come un invito alla riflessione. Ogni giorno siamo bombardati dalla tecnologia, e lo smartphone è diventato un’estensione di noi stessi. A volte mi chiedo se saremmo ancora in grado di farne a meno, anche solo per qualche ora.
Mi capita spesso di sentire il bisogno di staccare, soprattutto quando mi rendo conto di passare troppo tempo sui social. Respirare, guardarsi intorno, vivere davvero il momento… ti accorgi che certe sensazioni non passano mai dallo schermo.


Il sound però resta leggero, ballabile. Quanto conta per te trasmettere messaggi profondi con leggerezza?

Tantissimo. Credo che un messaggio importante arrivi più facilmente se è inserito in una melodia coinvolgente. Se una canzone è troppo pesante, rischia di spegnersi. Invece, quando ti resta in testa perché ti fa ballare o sorridere, finisce che ci pensi anche dopo.
Mi piace l’idea che si possa riflettere senza smettere di divertirsi.


Secondo te, cosa rischiamo davvero di perdere se restiamo troppo immersi nel virtuale?

Il contatto con la realtà. Quando ci abituiamo a vivere dentro uno schermo, tutto sembra filtrato, costruito. E ci dimentichiamo delle relazioni vere, delle emozioni spontanee, del valore delle piccole cose.
È un rischio silenzioso, perché ti accorgi di aver perso qualcosa solo quando è già lontano.


Se potessi lanciare una sfida a chi ascolta il brano, quale sarebbe?

Una settimana senza telefono. O almeno provarci per quanto possibile.
È una sfida tosta, me ne rendo conto, ma sono convinto che ci aiuterebbe a riscoprire cose che abbiamo dimenticato: dalla noia creativa al tempo di qualità. Senza distrazioni continue, si vive con più attenzione… e magari si scopre che siamo molto più capaci di quanto pensiamo.


Un beat che vibra, un testo che parla chiaro: “Senza l’iPhone” è un piccolo manifesto per chi vuole riprendersi il tempo, anche solo per un giorno. E magari, da lì, ripartire.

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