C’è una linea sottile e potentissima che attraversa la voce di Simona Salis: parte dalla Sardegna più profonda, attraversa le città del mondo e arriva fino a Varese, dove oggi continua a seminare bellezza attraverso la musica e l’insegnamento. Con il suo nuovo progetto discografico S’anima, l’artista dà forma a un viaggio interiore in cui l’anima, la lingua e il suono diventano materia viva per raccontare emozioni, silenzi e connessioni invisibili.
Abbiamo parlato con lei di spiritualità, radici, didattica e collaborazioni preziose – come quella con Antonella Ruggiero – in un disco che è insieme confessione, invocazione e preghiera laica.
INTERVISTA A SIMONA SALIS
1. “S’anima” è un viaggio nei territori più intimi dell’inconscio e delle emozioni profonde. Come hai trovato il coraggio di mettere a nudo la tua anima attraverso una lingua così densa e antica come il sardo campidanese?
La scintilla è stata innescata dalla lettura della bellissima poesia di Mariangela Gualtieri: “Sono stata una ragazza nel roseto”. Da quel giorno ho sentito un’esigenza viscerale di darmi delle risposte e riflettere sul concetto di anima e sulle mie credenze.
Anima, in greco Anemos, vuol dire soffio di vento, ed è proprio tramite questo elemento – l’aria – che la voce porta al di fuori del nostro corpo i messaggi dell’anima. La parola, il suono, il canto: hanno un potere straordinario di creazione e distruzione.
Con questa consapevolezza scrivo e comunico.
L’anima è saggia, collegata al tutto. Per me è una parte del tutto, e quel tutto si avvicina alla mia idea di Dio. In sardo, “io” si scrive deu, mentre Dio si scrive Deus.
La lingua delle mie origini, il Sardo Campidanese, è una lingua colorata e poetica che mi aiuta a sviscerare questo argomento profondo, antico, spirituale e astratto che ruota intorno a S’ANIMA.
2. In un brano del disco canti insieme ad Antonella Ruggiero, una delle voci più iconiche della musica italiana. Com’è nata questa collaborazione e cosa ha significato per te condividere questa esperienza?
Conosco Antonella Ruggiero da moltissimi anni. Lei ha sempre sostenuto il mio lavoro, e quando a settembre 2024 le ho proposto questa collaborazione, ha accettato dicendo che il brano era molto bello.
Ho grande stima di Antonella, sia dal punto di vista artistico che umano.
Il brano SONO STATA, primo singolo estratto dall’album, racconta il vissuto di alcune mie antenate: storie che ho fatto emergere dall’immaginario della mia anima. Storie al femminile, che potevo condividere solo con l’anima di una donna affine alla mia – come quella di Antonella.
La sua partecipazione ha aggiunto profondità e forza a questa narrazione.
3. La tua musica racconta anche il legame tra madre e figlio, tra passato e futuro. Quanto è importante per te trasmettere questi valori nel tuo lavoro di insegnante alla BIPS School?
Nel 2016 ho aperto la scuola di musica BIPS a Varese con Ivan Ciccarelli. Negli anni siamo cresciuti molto e abbiamo sviluppato un metodo d’insegnamento capace di trasferire la nostra conoscenza musicale a tutto raggio.
Durante le lezioni di canto, oltre alla tecnica, si entra spesso in contatto con l’intimità e l’emotività della voce. Così mi capita di scrivere con gli allievi per esorcizzare brutte esperienze, per gioire, per liberarsi da paure o sentimenti non detti, trasformandoli in canzoni.
Insegnare mi fa sentire utile, e mi dà gioia.
Il continuo scambio con i miei allievi – e con mia figlia Lara, che ha suonato i bassi dell’album e sarà sul palco con me – è una materia viva di riflessione e crescita. Tutto questo influisce in modo potente sulla mia musica.
4. Hai vissuto in Sardegna, a Londra, Milano, oggi sei a Varese. In che modo queste geografie diverse hanno plasmato la tua idea di “anima” e il tuo modo di fare musica?
Come tanti isolani ho sentito il bisogno e il desiderio di andare al di là del mare, per scoprire, conoscere, entrare in relazione con persone, culture e linguaggi diversi.
Le mie radici sono ben salde nella terra che mi ha generata. Il tronco e la chioma si sono sviluppati tra le città dove sono cresciuta e maturata: Londra, Milano, oggi Varese.
Lì ho raccolto esperienze, stretto legami profondi – tutto questo è confluito nella mia musica in modo naturale.
È un bagaglio di vita che mi porto addosso come una seconda pelle, e che si riflette nel mio modo di scrivere, di cantare, di ascoltare. Vivo a Varese, ma chissà dove mi porterà il cuore…