Torna in scena la musica e la penna di Gianmaria Testa, torna il poeta di Alba scomparso nel 2016. E torna dentro uno spettacolo teatrale tra prosa e canzoni grazie all’Orchestralunata diretta da Maurizio Gregori che qui, in questa sede, accoglie la voce di Tiberio Ferracane. Si innestano canzoni che trovano una dimensione “nuova” e orchestrale. Trovano ragioni nuove le liriche nella voce calda e vissuta del cantautore siciliano ormai torinese d’adozione. E in radio, estratto dallo spettacolo, c’è il singolo “Al mercato di Porta Palazzo” che campeggia dentro “Da questa parte del mare”, disco del 2006 recentemente ristampato anche in vinile.
Non smetteremo mai di parlare di Gianmaria Testa. Per voi cosa rappresenta?
Gianmaria Testa per noi è una delle penne più sensibili che abbiamo avuto in Italia. Ha un tatto particolare nel modo di trattare i luoghi, le cose e le persone. Siamo sensibili a questa sua poetica e confrontarsi, appunto, ai suoi brani è stata prima di tutto una sfida e poi un modo per avvicinarci a quel mondo lì.
Che cosa vi ha portato confrontarvi con una forma canzone del genere? E l’Orchestralunata non è certamente nuova a queste direzioni… vero?
Ciò che ha mosso questa nostra operazione su Gianmaria Testa è stata un’esigenza dovuta dal volersi continuamente rinnovare e confrontare con un mondo apparentemente lontano dal nostro, ma che in più occasioni s’intreccia. Abbiamo sempre cercato di portare avanti con il collettivo Orchestralunata diversi progetti nel campo artistico, molto variegati tra loro. La nostra passione per Testa ci ha definitivamente convinto a prendere questa strada.
https://www.youtube.com/watch?v=hNdpjLj5P2o
Lo spettacolo “Come mongolfiere” ripercorre la vita e la musica di Gianmaria Testa? Oppure uscite da questa pista per raccontare altro che possa comunque legarsi a lui?
Lo spettacolo su Gianmaria Testa abbraccia un ampio ventaglio di temi, ma inevitabilmente lascia fuori molte sfumature altrettanto rilevanti. Orchestralunata, e poi Tiberio Ferracane e Bebo dello Stato Sociale, ha scelto di concentrarsi su un espediente narrativo che potesse raccontare la profondità e la complessità di Gianmaria Testa: il tema del viaggio, sia fisico che interiore, e il rapporto profondo con il tempo e con se stessi.
Inevitabile chiedersi se oltre questo singolo troveremo presto un disco…
Stiamo lavorando a dei brani in studio che presto vedranno la luci. Siamo molto contenti perché dall’ultimo disco sono passati molti anni e ora abbiamo l’energia per dedicarci a questa nuova avventura. Ma c’è una sorpresona, che purtoppo, ancora non possiamo annunciare che ci vedrà impegnati nel mese a venire.
La narrazione come gli arrangiamenti in qualche modo si sono dovuti confrontare con la famiglia? C’è stata una qualche collaborazione anche in tal senso?
Abbiamo avuto qualche scambio di telefonate con la famiglia di Gianmaria Testa che era molto entusiasta di questo progetto, ma non abbiamo lavorato insieme in questa direzione.
https://open.spotify.com/intl-it/album/6zwWfgDiCdf1ZDPpZxuGPf?si=19dede5e03034060