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In “Io Volevo”, il brano che segna un momento di riflessione profonda, Nyno esplora temi di vulnerabilità, forza interiore e l’importanza degli affetti più cari. Un viaggio emotivo che tocca le corde più intime, dove ogni parola sembra risuonare più forte grazie a una produzione minimale che lascia spazio alla purezza del messaggio. Abbiamo parlato con lui per capire meglio il significato di questo pezzo e quali esperienze lo hanno portato a comporre una canzone così autentica e delicata.

 

Nel brano parli di momenti di debolezza e della forza che arriva dagli affetti più cari. Qual è stato il momento in cui hai sentito più forte questo bisogno di un abbraccio?

In realtà è un bisogno costante, di ogni giorno, ovvio in momenti difficili come quelli che ho passato negli ultimi mesi, ne sento più il bisogno, ma credo che con un abbraccio si possa dimostrare tanto ogni giorno ecco

Hai scelto una produzione minimale, quasi a voler lasciare che le parole risuonino da sole. C’è un artista o un brano che ti ha ispirato in questa direzione?

Si, ascolto molto Calcutta e sicuramente avendo sempre lui in cuffia che con poche parole riesce a dire tantissimo, inconsciamente mi ha sicuramente aiutato.

“Io volevo” sembra il titolo di un pensiero lasciato in sospeso, come se ci fosse qualcosa di non detto. Se dovessi completare la frase con tre parole, quali sarebbero?

_Io volevo un abbraccio – Io Volevo restare piccolo – Io volevo soltanto suonare _

Le canzoni spesso diventano rifugi emotivi per chi le ascolta. Se “Io volevo” fosse un luogo fisico, che posto sarebbe?

Sicuramente camera mia, lì mi sento sempre al sicuro, poi spesso e volentieri nascono lì le miei canzoni!

 

Un viaggio introspettivo che, attraverso la semplicità, arriva dritto al cuore. “Io Volevo” non è solo una canzone, ma un messaggio di speranza, di abbracci che salvano, di rifugi emotivi dove poter essere se stessi.

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