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Ok, Goodbye è il singolo d’esordio di ANDROMEDA, nome d’arte di Manuel Zamagni. L’artista si era già fatto notare con una particolare cover della celeberrima Africa dei Toto, rivista in chiave pop/elettronica e pubblicata sui digital store lo scorso Maggio. In poche settimane, ANDROMEDA ha ottenuto oltre 100 inserimenti in playlist e più di 300 follower su Spotify, senza alcuna promozione significativa, segno di un interesse crescente e di un posizionamento efficace in un mercato musicale in costante evoluzione.

Qui di seguito l’intervista con l’artista

Ciao! Benvenut* nel Meiweb, è un vero piacere avervi qui con noi. Per i lettori che non ti conoscono, chi è ANDROMEDA? 

Ciao! Grazie mille per l’invito, è un piacere essere qui.

Allora, chi è ANDROMEDA? Beh, dietro ANDROMEDA c’è Manuel, un ragazzo semplice che viene da un piccolo paesino. Fin da bambino, ho sempre sognato di trasformare la mia passione per la musica in qualcosa di più grande, di farne una vera e propria professione. ANDROMEDA è il progetto artistico che rappresenta questo sogno, ma anche il desiderio di esprimermi senza limiti, senza etichette. Ho scelto questo nome perché rappresenta l’idea di libertà, di essere fuori dagli schemi, proprio come il personaggio che mi ha ispirato.

In fondo, ANDROMEDA è la parte di me che cerca di vivere la musica come un viaggio, libero da definizioni, e che vuole condividerlo con chiunque si senta allo stesso modo.

In poco tempo, grazie alla cover che hai pubblicato, sei stato travolto da un seguito importante. Come ti sei sentito nel vedere che effettivamente hanno apprezzato in modo positivo la tua musica?

Vedere la risposta positiva ricevuta dalla mia vesione di Africa è stato incredibile, quasi surreale. Quando pubblichi una reinterpretazione di un brano così iconico, non sai mai come verrà accolta, soprattutto quando cerchi di portare una tua visione al pezzo. Per me, però, questo progetto aveva un significato ancora più profondo, perché non si trattava solo di rendere omaggio a una canzone leggendaria, ma anche di creare un’opportunità per unire diversi musicisti e dimostrare che la musica è un mezzo di condivisione..

Ho avuto la fortuna di lavorare con artisti straordinari. Insieme abbiamo voluto creare una versione di Africa che fosse non solo un tributo, ma anche un simbolo di collaborazione e coesione. L’obiettivo era quello di far emergere l’idea che, attraverso la musica, tutte le barriere possono essere abbattute: non importa da dove vieni o quale sia la tua storia, quando si fa musica insieme, ci si connette in modo autentico.

Quando ho visto l’entusiasmo e l’apprezzamento del pubblico, mi sono sentito profondamente gratificato, perché questo messaggio di unità è arrivato forte e chiaro. Mi ha dato conferma che quello che faccio ha un valore e che il mio modo di fare musica, basato sulla condivisione e la collaborazione, riesce a connettersi con le persone. Il successo di questo progetto mi ha dato una spinta incredibile a continuare su questa strada, perché la vera magia avviene quando riesci a trasmettere emozioni autentiche e creare legami attraverso la musica.


“OK, GOODBYE” è il tuo ultimo singolo, appena uscito. Raccontaci un pò come nasce e qual è il significato che vuoi arrivi a coloro che lo ascolteranno?

Ok, Goodbye è un brano che nasce da un momento di forte riflessione personale. È il primo singolo del mio nuovo progetto, ed è una sorta di inno alla libertà di essere se stessi, senza paura del giudizio degli altri. Volevo creare una canzone che parlasse della capacità di lasciarsi alle spalle tutte quelle voci esterne che cercano di dirti chi dovresti essere o come dovresti vivere la tua vita.

L’ispirazione principale è stata proprio il tema del giudizio: nella società moderna, sembra che tutti si sentano in diritto di esprimere opinioni sulle tue scelte, e spesso queste opinioni possono farti sentire inadeguato o sbagliato. Con Ok, Goodbye, ho voluto dire basta a tutto questo. Il brano parla di un distacco necessario, di un addio simbolico a tutte quelle aspettative e critiche che ti trattengono. Non si tratta di un addio triste, ma di un addio liberatorio, un passo verso l’autenticità e la pace interiore.

Il messaggio che voglio trasmettere è chiaro: impara a dire “ok, goodbye” a tutto ciò che non ti permette di essere te stesso. Spero che chi ascolta la canzone possa sentirsi ispirato a prendere il controllo della propria vita, a non farsi definire dagli altri e a trovare il coraggio di seguire il proprio percorso, con fiducia e determinazione.

Il singolo è il primo di una serie di nuovi inediti, corretto? Puoi raccontarci qualcosa di questo nuovo Ep che uscirà? 

Sì, esatto! Ok, Goodbye è il primo tassello di un EP di 6/8 brani che uscirà nei prossimi mesi. Ogni traccia di questo progetto racconta un capitolo del mio percorso di rinascita personale, che è stato segnato da un cambiamento radicale nella mia vita. L’EP segue questo viaggio interiore, affrontando temi come la libertà, l’identità, la crescita e il superamento delle difficoltà. È una sorta di racconto musicale che si snoda passo dopo passo, seguendo le varie fasi che ho attraversato per ritrovare me stesso.

Musicalmente, il sound dell’EP è una fusione di pop, dance e funky con forti influenze anni ’80, ma rivisitato con sonorità moderne. Artisti come Dua Lipa, Lizzo, Calvin Harris e The Weeknd sono stati grandi fonti di ispirazione, e ho lavorato insieme al produttore Nacor Fischetti, che ha saputo dare una direzione sonora precisa e fresca al progetto. In più, i testi sono nati in collaborazione con Gloria Collecchia, e insieme abbiamo cercato di rendere ogni brano non solo orecchiabile, ma anche significativo dal punto di vista del messaggio.

L’EP è come un diario sonoro che racconta la mia evoluzione, dall’essere perso e confuso fino al ritrovamento di una nuova forza interiore. Ok, Goodbye rappresenta l’inizio, la prima consapevolezza di voler lasciare indietro tutto ciò che non mi apparteneva più. Gli altri brani seguiranno questo percorso di trasformazione, esplorando diversi stati emotivi, ma tutti con un denominatore comune: la ricerca della libertà di essere davvero se stessi, senza maschere o imposizioni esterne.

Non vedo l’ora di condividerlo con tutti, perché credo che chiunque abbia attraversato un momento difficile nella vita potrà riconoscersi in qualche aspetto di questo viaggio.

Avremmo modo di vederti in qualche spettacolo live? 

Assolutamente sì! Il progetto ANDROMEDA sarà portato live nel corso del 2025/26. Sto lavorando a uno spettacolo che non sarà solo un concerto, ma un’esperienza completa, con una scaletta che includerà sia i miei inediti che alcune cover rivisitate. Sarà un viaggio musicale che racconterà le mie influenze e il mio percorso.

Lo spettacolo avrà una formazione live composta da batteria, cori, DJ e ballerini, quindi l’energia sarà alle stelle! Voglio che il pubblico si senta coinvolto a 360 gradi, sia a livello musicale che visivo. Per me, il palco è il luogo dove posso esprimermi al massimo, e non vedo l’ora di condividere questa esperienza con tutti. Spero di vedervi presto sotto al palco!

Siamo giunti alla fine. Felici di essere stati insieme.

È stato un vero piacere essere qui con voi! Voglio ringraziare di cuore tutti i lettori del MEI per il supporto e l’attenzione. Spero di riuscire a trasmettervi, attraverso la mia musica, un po’ della mia energia e della mia voglia di libertà.

Potete trovarmi sui social seguendo il mio profilo Instagram: @andromeda_real, dove condivido aggiornamenti, backstage e anticipazioni sui miei prossimi progetti. La mia musica, inclusa la nuova traccia Ok, Goodbye, è disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming musicale. Potete ascoltarla qui: https://lnkfi.re/ok_goodbye

Non vedo l’ora di incontrarvi live o di leggere i vostri feedback sui social. Grazie ancora a tutti e, come dico sempre, siate voi stessi senza paura!

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