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Un viaggio tra identità, suono e spaesamento

Con Mar Viola, i Lady and the Clowns non si limitano a confermare la loro direzione: la definiscono, la consolidano, la rendono chiara e riconoscibile.
Il nuovo album è il progetto più completo e consapevole del trio romano, attivo dal 2021 con l’EP Who’s the Lady?, e segna una tappa decisiva in un percorso fatto di sperimentazione, autoironia e ricerca sonora.

Dodici tracce per un disco che non si fa ingabbiare da un solo genere: rock, funk, pop e alternative convivono senza scontrarsi, in un equilibrio che suona naturale e maturo.
Mar Viola è costruito per vivere su due binari: quello del palco e quello dell’ascolto intimo. Energia e introspezione si alternano, e i testi – sempre curati – esplorano il caos del presente, i limiti del corpo, i viaggi interiori e le contraddizioni del mondo fuori.

Già il titolo è un piccolo manifesto: ambiguo, evocativo, liquido, come l’umore che attraversa tutto l’album. Un colore, un nome, forse un posto che non esiste. Ma che, ascoltando, sembra di visitare.

Tra corpi, rotte e icone pop

Si parte in punta di piedi: Nothing to Say e Body aprono l’ascolto con due riflessioni forti – sull’impossibilità di comunicare e su un corpo che chiede attenzioni, sfibrato dallo stress.
Poi arrivano i brani più narrativi, quelli che raccontano rotte, derive e sogni: Forbidden Seas, The Route e la title track Mar Viola formano una vera e propria trilogia del viaggio. Un percorso in bilico tra il desiderio di andare e la paura di perdersi.

Ma i Lady and the Clowns sanno anche spiazzare. Lo dimostrano le due cover: Hung Up di Madonna, trasformata in un anthem hard rock, e La Notte Vola, che omaggia Lorella Cuccarini con rispetto ma anche con quel tocco surreale che è diventato una cifra del gruppo.
A sorpresa arriva anche Magic, versione inglese di La Notte Vola, che sembra uscita da una playlist anni ’80 tutta synth e luci stroboscopiche.

Impegno, malinconia e autoironia

Accanto ai momenti più giocosi e glam, il disco sa essere anche crudo e tagliente.
Disillusione è probabilmente il brano più diretto: un colpo allo stomaco che parla di coscienze risvegliate e realtà accettate a fatica.
Artemide, invece, è una dedica potente a chi sceglie di non tacere: un inno all’espressione, anche quando sembra pericolosa.
Il finale è affidato a Blue e Non Ho Tempo, due sguardi diversi sul tempo che manca e su quello che resta.

Conclusione

Con Mar Viola, i Lady and the Clowns non cercano scorciatoie o formule per piacere a tutti i costi.
Preferiscono la sincerità, la sperimentazione e la scena: quella vera, quella live, dove tra una banana gonfiabile e una maschera calata sul volto, lo show si trasforma in un invito a chiedersi: “Chi è la Lady?”

Un album ricco, intelligente, pieno di immaginario. E con qualcosa da dire.

Ascolta il brano qui: https://open.spotify.com/intl-it/album/2myFGcW8WVWQQw2GCjBKi5?si=bPAfuopoTu6HxIynlXWFAg

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