Dal caos della realtà a un universo interiore da proteggere: i LEGNO tornano con un disco sospeso nel tempo, che mette al centro la fragilità, l’amore e il bisogno di rallentare.
C’è un momento in cui anche le anime più caotiche sentono il bisogno di silenzio. Un momento in cui le parole non bastano, e serve una melodia per dire tutto. È da questo bisogno che nasce “Piccola Abitante di Saturno”, il nuovo album dei LEGNO, una delle realtà più poetiche e riconoscibili della scena indie italiana.
Un titolo che profuma di stelle, malinconia e delicatezza. E infatti il disco è tutto questo: una raccolta di canzoni che parlano d’amore senza filtri, con la sincerità di chi non ha paura di mostrarsi vulnerabile. Ma anche un piccolo atto di resistenza alla frenesia che ci circonda ogni giorno. Dentro c’è la voglia di fermarsi, di respirare, di prendersi del tempo per sentire.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con loro per capire meglio cosa si nasconde tra le pieghe di questo nuovo lavoro. Ecco cosa ci hanno raccontato.
🎙 L’intervista ai LEGNO
“Piccola Abitante di Saturno” è un titolo evocativo, quasi cosmico. Chi è davvero questa ‘abitante’? È una persona reale o un simbolo delle emozioni che orbitano intorno all’amore e alla solitudine?
La Piccola Abitante di Saturno in realtà non è una persona precisa, ma rappresenta ognuno di noi. È l’immagine di chi sente il bisogno di rifugiarsi nel proprio spazio sicuro, in quel nido intimo dove niente e nessuno può più fare del male.
Come avete intuito voi, è un simbolo: racchiude tutte quelle emozioni che ruotano attorno all’amore, alla solitudine, al desiderio di protezione. È la metafora di un universo interiore fragile ma autentico, che cerca pace lontano dal caos. In fondo, è un modo per dirci che va bene sentirsi persi, purché troviamo un posto in cui tornare.
Nel disco affrontate l’amore nelle sue forme più contraddittorie: passione, perdita, speranza e dolore. In che modo sentite che oggi, nella società iperconnessa e spesso superficiale, si può ancora raccontare l’amore in modo autentico?
L’amore è la forza spirituale più potente che possiamo sperimentare. L’essere umano può cambiare abitudini, stili di vita, modi di comunicare, ma continua a faticare nel comprendere davvero come gestire l’amore.
Abbiamo smarrito il modo di viverlo pienamente, come se avessimo perso le istruzioni per maneggiarlo. Eppure, basterebbe ascoltarlo un po’ di più per ricordarci che con l’amore si può ancora cambiare tutto.
Il vostro progetto è nato e cresciuto nella scena indipendente, distinguendosi per coerenza stilistica e poetica. Che ruolo ha avuto la libertà creativa nel plasmare questo nuovo album?
La nostra forza creativa nasce dalla libertà: quella di non dover rispondere a nessun vincolo, di seguire solo ciò che sentiamo davvero.
Abbiamo sempre dato priorità alla verità delle canzoni, lasciandoci guidare dall’istinto e dalla libertà espressiva. Questo, per noi, è un valore enorme: poter scrivere senza filtri, senza calcoli, è ciò che rende autentico ogni brano che facciamo.
Saturno è anche il pianeta della malinconia e dei cicli lenti. Quanto c’è di questa energia nel vostro disco, e quanto invece di rottura e desiderio di cambiamento rispetto ai lavori precedenti?
Con Piccola Abitante di Saturno ci siamo resi conto di essere cresciuti. Anche se il disco ha sonorità che possono sembrare più “classiche”, ci sentiamo profondamente connessi a ciò che stiamo vivendo adesso.
Abbiamo voluto ricordarci – e ricordare – che la lentezza non è qualcosa di superato. In un mondo che corre sempre più veloce, sentivamo il bisogno di prenderci una pausa, di fermarci e riflettere. Questo album è il nostro rifugio.