Radio Lausberg tornano con “Akusticose Elettriche”, un album che unisce sonorità acustiche ed elettriche, guidato dalla produzione artistica di Alessandro “Finaz” Finazzo. Con nove brani inediti e collaborazioni d’eccezione, il disco è una celebrazione di valori come fratellanza e inclusione, oltre che un invito a riflettere e lasciarsi emozionare. Abbiamo parlato con la band per scoprire di più su questo progetto e sul loro viaggio musicale.
Radio Lausberg, “Cada Mundo Es Un País” è un brano che celebra il viaggio della vostra musica. Da dove nasce l’ispirazione per questo singolo?
È un brano che rispecchia molto i valori in cui crediamo: fratellanza, inclusione, uguaglianza. È un inno di speranza, la speranza in una comunità globale senza barriere, dove le diversità sono sempre e solo un arricchimento reciproco. Come quasi tutte le nostre canzoni, nasce dalle esperienze vissute, quindi dalla bellezza di portare in giro per il mondo la nostra musica.
La canzone è cantata in italiano e spagnolo. Perché questa scelta linguistica?
Utilizzare più lingue nelle nostre canzoni è una pratica che ci caratterizza. Chi ci conosce sa che abbiamo tanti brani dove mettiamo in relazione diversi linguaggi: dialetti, lingue nazionali, lingue minoritarie. La musica è un linguaggio universale e, in questo caso, il sound latino del brano ci ha suggerito di usare lo spagnolo.
Cosa rappresenta per voi il sound latino in questo singolo?
Rappresenta la voglia e la speranza di vivere un’esperienza musicale in America Latina, dopo le tante che abbiamo vissuto in America del Nord. Chissà…
Parliamo del nuovo album “Akusticose Elettriche”. Quali sono i temi centrali e come avete lavorato alla sua realizzazione?
I temi sono svariati. I nove brani sono diversi l’uno dall’altro, ma in ogni canzone c’è lo spirito Lausberg: quel senso di appartenenza alle radici, unito alla necessità di comunicare valori importanti. In questo periodo storico così particolare e difficile, crediamo sia fondamentale che la musica e l’arte abbiano il coraggio di smuovere le coscienze. Non possiamo restare impassibili: bisogna reagire insieme, con coraggio e determinazione, per costruire nuove speranze e un mondo migliore.
Come descrivereste il vostro equilibrio tra sonorità acustiche ed elettriche?
Rispettoso. Crediamo di aver trovato il giusto equilibrio senza esagerare. Un ringraziamento speciale va a Finaz, che ci ha guidati con pazienza e professionalità, mostrando tutta la sua maestria.
Con “Cada Mundo Es Un País” guardate all’America Latina. Qual è il prossimo passo del vostro viaggio musicale?
Dopo aver suonato in Canada e in Europa, ci piacerebbe che la prossima tappa fosse il Sud America. È una terra che sentiamo molto vicina, nonostante l’enorme distanza.
Giuseppe, il pubblico ti conosce anche per la tua partecipazione a “La biblioteca dei sentimenti” su Rai 3. Come riesci a conciliare televisione e musica?
Benissimo, mi diverto molto ed è molto stimolante. In questo periodo sto scrivendo tantissimo, mai come ora. Sono davvero felice di far parte di questo programma televisivo così bello e garbato, realizzato da persone e professionisti dal cuore grande.
Un messaggio per chi ascolterà “Akusticose Elettriche”?
Abbracciatevi, cantate e danzate. La musica, soprattutto quella indipendente, si nutre del vostro affetto e della vostra gioia. Questo disco è per voi: godetevelo, godiamocelo insieme. E magari presto ci vedremo a un nostro concerto. Grazie!
Scopri di più sui Radio Lausberg e sul loro viaggio musicale con “Akusticose Elettriche”, disponibile su tutte le piattaforme.