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Con il nuovo singolo Habitat, disponibile dal 13 giugno, i Drum N’ Jack tornano a colpire con una traccia che parla dritto al cuore della generazione dei millennials. Quella dei trentenni di oggi, eterni Peter Pan cresciuti tra VHS e MSN, tra l’hip hop degli Articolo 31 e il rock malinconico degli 883.

Il brano è una vera e propria istantanea emotiva: fotografia amara e lucida della cosiddetta “crisi dei trent’anni”. Una condizione esistenziale sospesa, fatta di sogni infranti, identità smarrite e aspettative sociali che schiacciano. Ma anche di un’energia che cerca ancora, disperatamente, di trovare la propria strada.

Musicalmente, Habitat prosegue nel solco pop punk dei precedenti lavori della band, ma qui il sound si fa più ruvido, più essenziale. Le strofe corrono veloci come pensieri in piena notte, mentre il ritornello esplode come un grido soffocato troppo a lungo. Il risultato è un brano diretto, crudo, ma autenticamente emotivo.

Tra i versi, una pioggia di riferimenti pop che faranno scattare il sorriso e, insieme, la nostalgia: Tarantino, De Niro, Ligabue, gli Articolo 31, e soprattutto gli 883 – vera e propria colonna sonora di una generazione sospesa tra Walkman e crisi identitarie. Non sono citazioni casuali: sono simboli di un passato che resta un rifugio e al tempo stesso una gabbia.

Il testo di Habitat è un flusso di coscienza che oscilla tra consapevolezza e rimpianto, tra una leggera depressione e una rabbiosa voglia di rivincita. “Ma chi l’ha detto che a 30 anni non è più concesso avere un sogno?” – si chiedono i Drum N’ Jack, in una delle frasi manifesto del pezzo.

La band descrive Habitat come il grido di chi si sente “un animale in cattività”, fuori dal proprio contesto, dalla propria essenza. Ed è proprio questa immagine a rendere il brano così efficace: parla con sincerità, senza fronzoli, a chi si è trovato almeno una volta a guardarsi allo specchio e non riconoscersi più.

Con Habitat, i Drum N’ Jack confermano la loro capacità di raccontare il disagio esistenziale con la forza di un pugno nello stomaco e la dolcezza di un ricordo adolescenziale. Un brano che è insieme sfogo, terapia e atto d’amore verso una generazione che cerca ancora il proprio posto nel mondo.

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