Tra introspezione e nuove sonorità: gli Equarantacinque si raccontano dentro le trame del nuovo singolo dal titolo “Arresto Cardiaco”. Dopo il successo dei primi singoli e un percorso in costante crescita nel panorama indie italiano, gli Equarantacinque tornano con un nuovo brano che cerca e in qualche misura trova anche quella tanto agognata evoluzione della cifra stilistica. Il pop dalle tinte di rock, tra riflessione e intensità, prodotto dal talentuoso Alibi e che si arricchisce anche del video ufficiale per la regia di Mattia Mistretta.
“Arresto Cardiaco” segna un cambio di passo emotivo e sonoro nel vostro percorso. Esiste quel
momento preciso in cui tutto cambia? Esiste forse qualcosa o qualcuno che lo ha determinato?
L’impatto emotivo cambia continuamente, è in costante evoluzione per ognuno di noi. Siamo ragazzi
giovani, ed è naturale che anche i nostri sentimenti siano in continuo movimento. Come accade con le
emozioni, anche il nostro modo di comunicare si trasforma nel tempo.
Quando abbiamo iniziato il nostro percorso, le sonorità e il modo in cui scrivevamo le canzoni erano
completamente diversi rispetto a oggi. Il modo in cui affrontiamo una produzione è cambiato molto, e
questo cambiamento lo dobbiamo anche al contributo fondamentale del nostro produttore e della
nostra autrice. Non sono semplicemente persone che lavorano per noi, ma lavorano con noi. Hanno imparato a conoscerci davvero, hanno vissuto gli Equarantacinque dall’interno, condividendo con noi non solo le gioie, ma anche i momenti più difficili. Se oggi possiamo festeggiare questo, anche se ancora piccolo, traguardo, lo dobbiamo anche a loro.
Delicatezza e potenza. Quanto è stato importante trovare questo equilibrio tra vulnerabilità e
impatto sonoro?
Quando scriviamo una canzone, cerchiamo sempre di trovare un equilibrio. Stiamo ancora cercando
la “ricetta giusta” nel nostro percorso, anche perché veniamo tutti da background musicali molto
diversi. Per molti potrebbe sembrare un limite, ma in realtà è uno dei nostri punti di forza. Il nostro
modo di lavorare è davvero stimolante: ognuno porta idee diverse, nessuno cerca di imporsi, e c’è un
ascolto reciproco costante. È proprio da questo scambio che nascono i nostri pezzi: un mix di generi e influenze che riesce a rappresentarci davvero. Siamo felici di ricevere messaggi da persone che si ritrovano in questa combinazione di sonorità più aggressive e testi significativi. Il nostro obiettivo è proprio questo: riuscire ad arrivare al cuore di chi ci ascolta!
Possiamo dire che tutto questo è il vero manifesto di oggi degli Equarantacinque?
Assolutamente sì, possiamo dire che questo è il manifesto di oggi degli Equarantacinque. È la
fotografia più sincera di chi siamo in questo momento: un gruppo in continua evoluzione, che non ha
paura di mettersi in discussione, di cambiare, di crescere. “Arresto Cardiaco” racchiude tutto questo—le nostre fragilità, la nostra forza, il desiderio di arrivare alle persone restando autentici. Non vogliamo costruire un’immagine, vogliamo raccontare storie vere, emozioni vere, e lo facciamo con una musica che ci rappresenta davvero. Se c’è un manifesto, è proprio quello di essere noi stessi, senza filtri.
https://www.youtube.com/watch?v=Nig6o42fbuw
State costruendo da zero una vostra precisa identità. Cosa significa per voi oggi essere indipendenti?
Essere indipendenti per noi significa avere la libertà di esprimerci davvero per quello che siamo. Non
dobbiamo adattarci a un’idea preconfezionata di “come dovrebbe suonare una band”, ma possiamo costruire passo dopo passo qualcosa che ci rappresenti al 100%. Stiamo costruendo la nostra identità da zero, ed è un percorso fatto di tentativi, esperimenti, scelte condivise e anche qualche errore. Ma è proprio questo il bello: ogni cosa che facciamo, nel bene o nel male, è frutto nostro. Non abbiamo filtri, non seguiamo mode: ci lasciamo guidare da ciò che sentiamo e da quello che viviamo.
Essere indipendenti vuol dire anche prendersi delle responsabilità, ma ci dà una forza enorme. Ci permette di crescere come band, ma anche come persone. Detto questo, siamo anche consapevoli che ci sono tantissime realtà musicali che non bloccano affatto la creatività degli artisti, anzi, a volte possono diventare un vero e proprio valore aggiunto. Collaborare con figure che credono in te e che ti stimolano a dare di più può essere fondamentale per crescere ancora.
La musica oggi: per voi che iniziate a viverla da dentro, come la spieghereste a chi la vede
soltanto dalla televisione?
La musica è tante cose. È impegno, è passione, è tanto lavoro per preparare anche solo una singola canzone da registrare. È organizzazione, cura dei dettagli, studio per cercare di non lasciare nulla al caso. Significa lavorare per ridurre al minimo i rischi, che sia in studio o durante un live. Ma poi sali sul palco… e lì cambia tutto. Non puoi essere triste. Non lo sei, perché stai facendo, per noi, il lavoro più bello del mondo. Fai musica con persone che prima di essere una band sono amici, sono famiglia. E poi vedi centinaia di persone sotto al palco che cantano a squarciagola le tue canzoni, che sentono le tue parole come se fossero anche loro. La musica è lavoro, è sudore, è pazienza. Non è come un percorso di studi, dove dopo un certo numero di esami arrivi alla laurea. Qui non ci sono traguardi certi: ci vuole costanza, fiducia, la capacità di non mollare mai e di crederci sempre. E anche nei momenti più difficili, devi restare positivo, perché ogni passo avanti è una conquista.
https://open.spotify.com/intl-it/track/1NZMg4CTdMyfxGwbCkOJyp?si=734e5b928316460e